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Cresima a trans: l'ipocrisia e l'accettazione dello scandalo
IL CASO DI TORINO

Cresima a trans: l'ipocrisia e l'accettazione dello scandalo

Una persona che ha chiesto di mutare la propria condizione sessuale si è chiaramente posta in opposizione alla volontà di Dio. L’utilizzo del nome di Battesimo è importante per sottolineare il legame strettissimo tra questo sacramento ed il Battesimo. Per questo l’indicazione della Curia finisce per avallare pubblicamente, all’interno del Rito, lo scandalo che la persona che ha deciso di “cambiare sesso” ha suscitato nella comunità.


“Ti battezzo femmina... e ti cresimo maschio”: Torino svolta sui trans
SACRAMENTI NEL MIRINO LGBT

“Ti battezzo femmina... e ti cresimo maschio”: Torino svolta sui trans

Torino. Donna “diventa” uomo e vuole la Cresima. Il parroco chiede in curia e il responso della Diocesi è favorevole: “Ok a cresimare col nome nuovo, ma nel registro scrivere quello di battesimo e registrare il cambiamento”. La Bussola racconta l’imbarazzo del parroco, la mail della curia che dà il via libera e la nuova tappa nella demolizione del Catechismo: se la natura non conta più nulla, ma solo i “diritti” della persona, allora crolla tutto.
- L'IPOCRISIA E LO SCANDALO, di Luisella Scrosati


Cari politici, la vostra strategia è guerrafondaia
LA LETTERA

Cari politici, la vostra strategia è guerrafondaia

In forza di motivazioni presentate come indiscutibili per le democrazie, non si considerano più le conseguenze catastrofiche della guerra e di un suo allargamento. È la naturale conseguenza di politici, anche cattolici, che guardano la Parola di Dio come un corpo estraneo; di un’Europa che disprezza le sue radici e i suoi grandi personaggi, come san Giovanni Paolo II, che hanno operato davvero per la pace. Un consiglio...


Ruanda, un genocidio che produce ancora guai
28 ANNI DOPO

Ruanda, un genocidio che produce ancora guai

Esteri 07_04_2022 Anna Bono

Il 7 aprile 1994 iniziava lo sterminio dei Tutsi, etnia minoritaria, ad opera degli Hutu. A fomentare l’odio etnico e dare il segnale di inizio dei massacri fu Radio Mille Colline. In cento giorni furono uccise quasi un milione di persone. Oggi il Ruanda gode di relativa stabilità, ma il genocidio produce ancora rifugiati, tensioni, scontri etnici e altri problemi.


Lo Sri Lanka muore di fame, dopo anni di debiti
ECONOMIE MALATE

Lo Sri Lanka muore di fame, dopo anni di debiti

Che cosa è successo, negli ultimi anni, per arrivare ad un collasso del Paese asiatico? La causa immediata è l’esaurimento della valuta straniera, dovuta al Covid e al crollo del turismo. Finita la valuta straniera, sono finiti i soldi per comprare il carburante che nel frattempo è rincarato. Il problema di fondo però era il debito troppo alto. 


Immigrati e violenze sessuali, un problema serio
NUMERI ALLARMANTI

Immigrati e violenze sessuali, un problema serio

Dai fatti in Piazza Duomo in poi, le cronache raccontano con cadenza quasi giornaliera episodi di violenze sessuali con protagonisti immigrati. Secondo i dati del Viminale, il 39% delle violenze è compiuto dalla popolazione straniera, attualmente pari all’8,7%. Una situazione grave, che accomuna l’Italia ad altri Paesi europei.


La guerra di Bruxelles contro Ungheria e Polonia. E contro ogni buon senso
UNIONE EUROPEA

La guerra di Bruxelles contro Ungheria e Polonia. E contro ogni buon senso

L'Ungheria rinnova la fiducia ad Orban rieleggendolo. E Bruxelles ha pronta la rappresaglia: niente fondi del Recovery, congelati in nome del rispetto dello stato di diritto. Risposta prevista e prevedibile, che però dimostra quanto l'Ue sia diventata un super-Stato che punisce o premia, a seconda della fedeltà dei membri ai "suoi" valori. Ed anche il Recovery per la Polonia è ancora in sospeso, in attesa di approvazione, perché Bruxelles pretende che il governo smantelli la sua riforma della giustizia. Nonostante la Polonia accolga milioni di profughi di guerra dall'Ucraina, Bruxelles continua a combattere la sua guerra interna. 


The King’s Man, il film che ridendo ci svela la storia
storia

The King’s Man, il film che ridendo ci svela la storia

C’è nelle sale un film simpatico che vuol essere tra il brillante e l’avventuroso, The King’s man. Le origini e parla, scherzosamente di un immaginario servizio segreto inglese più segreto di quello ufficiale. E rivela un pezzo di storia che non sono molti a conoscere, però potrebbe aiutare i giovani millennials a capire anche quel succede oggi sotto i loro occhi.


L'utopia egualitaria chiede agli uomini: “Sei incinto?”
GENDER E ANTILINGUA

L'utopia egualitaria chiede agli uomini: “Sei incinto?”

Chiedere agli uomini se sono incinti. È questo ciò che dovrebbero fare medici e personale sanitario al Walton Center NHS Trust di Liverpool. L'indifferentismo sessuale dei moduli, dove non c'è più maschio e femmina, porta a questi ibridi assurdi. 


Insegnanti non vaccinati, segregati nelle loro scuole
DISCRIMINAZIONE

Insegnanti non vaccinati, segregati nelle loro scuole

Agli insegnanti non vaccinati, che ora possono tornare a scuola, non solo è stata tolta la possibilità di insegnare, ma è stato previsto il trattamento riservato a chi non è in grado di svolgere in modo adeguato e proficuo la propria professione. In pratica, pertanto, il rientro a scuola ha avuto esiti devastanti, con insegnanti segregati a scuola. 


Fisco esoso. La metà del tempo lavoriamo per lo Stato
TASSE

Fisco esoso. La metà del tempo lavoriamo per lo Stato

Nel quarto trimestre del 2021, la pressione fiscale italiana ha battuto il record del 51,8% del Pil. In generale, la pressione fiscale in Italia è stata del 43,5% in tutto il 2021, siamo il quinto Paese più tassato d'Europa. E potremmo essere il primo, se calcolassimo la pressione "reale" (togliendo l'economia in nero dal Pil). Come facciamo a reggere questo peso, in tempo di inflazione e di crisi? Il governo non sembra molto intenzionato a ridurre la pressione, nemmeno con le riforme introdotte dal nuovo Def. E soprattutto potrebbe arrivare presto la sorpresa del ritorno dell'Imu sulla prima casa.


Se Google si fa giudice delle notizie sulla guerra
Libertà d’informazione

Se Google si fa giudice delle notizie sulla guerra

Il colosso di Mountain View, dopo aver sospeso la monetizzazione dei media istituzionali russi, sta facendo lo stesso con i siti di editori che non diffondono una versione “ufficiale” del conflitto. Al di là del merito dei contenuti, rimane il problema che Google limita a suo arbitrio il pluralismo informativo, stabilendo ciò che è vero e ciò che non lo è.