Cade la roccaforte ucraina: i russi avanzano in Donbass
L’annuncio ufficiale della caduta di Soledar (che Kiev non ha ancora ammesso) rende ancora più precaria la situazione delle truppe ucraine nella regione di Donetsk. Gli angloamericani minimizzano, ma le perdite umane sono altissime. E Zelensky si trova a dover fronteggiare anche il fronte bielorusso.
La lobby nera di Fanpage era una fake. Ora chi pagherà?
Ci è voluto più di un anno, ma alla fine si è capito che la famigerata lobby nera della quale fantasticarono i giornalisti di Fanpage non esiste. Lo ha stabilito la Procura di Milano che ha chiesto l'archiviazione per il deputato di FdI Fidanza. Giustizia è fatta, ma resta il fango mediatico.
Nagorno Karabakh, gli armeni aggrappati alla loro terra
La prossima guerra potrebbe scoppiare nel Caucaso, fra Armenia e Azerbaigian. Si tratta di una profezia facile su una crisi di cui pochi ancora parlano. Da più di un mese, ormai, il Nagorno Karabakh, un pezzo di Armenia storica incastonato nell’Azerbaigian, è completamente assediato e la popolazione è priva di ogni mezzo di sostentamento. La scrittrice Antonia Arslan, autrice del celebre romanzo sul genocidio armeno La Masseria delle Allodole, è una delle poche voci in Italia che lanciano l’allarme sulla crisi del Caucaso. La Nuova Bussola Quotidiana l'ha intervistata sulla tragedia degli armeni del Karabakh e sullo strano silenzio della stampa occidentale.
Rupnik, il silenzio di Francesco fa male alla Chiesa
Continua il silenzio del Papa sul caso Rupnik, un atteggiamento che perfino il Sismografo definisce «inspiegabile» e capace di screditare gravemente la Chiesa. Intanto, la testimonianza di un’altra donna peggiora la situazione del gesuita sloveno. Lui e chi lo ha coperto non possono restare impuniti. E Bergoglio deve rispondere del proprio operato.
Inquietudini e sogni nelle mostre di Ernst e Bosch
Due esposizioni affiancate a Palazzo Reale. Una del pittore fiammingo Bosch, capace di dipingere un mondo fantastico, con frequenti allusioni al peccato e al disastro del mondo che si allontana da Dio. L’altra del tedesco Ernst, altrettanto surreale ma con un messaggio più difficile da decifrare, per la varietà di tecniche e ideologie che seguì.
"Quella volta che Pell bloccò la lobby gay a St. Patrick..."
Era etichettato come “anti-gay”, ma in realtà promosse importanti azioni pastorali per i malati di AIDS. Non li giudicava, ma era compassionevole e voleva che fossero curati bene. Non aveva paura di nessuno. Voleva essere ricordato soltanto come un pastore che ha compiuto il suo dovere per Dio e in mezzo al popolo di Dio. Mons. Peter J. Elliott, il migliore amico del cardinal Pell e suo ausiliare a Melbourne, parla a La Nuova Bussola.
Malta, il caso-grimaldello per liberalizzare l’aborto
I socialisti maltesi al governo tentano di sfruttare il caso della turista americana Andrea Prudente per introdurre norme pro aborto. Eppure le testimonianze in tribunale smontano la propaganda abortista, mostrando che i medici dell’isola hanno agito bene. Ma si ripete il copione mortifero seguito in altri Stati.
Biden e i documenti segreti parcheggiati a casa sua
Il presidente Biden può avere un problema con la giustizia e già da ora ha oggettivamente un problema con la legge. Alla fine del suo mandato da vicepresidente non ha consegnato, agli Archivi Nazionali, decine di documenti segreti. Ha la stessa colpa di Trump. Anche se il mondo mediatico ritiene che i due casi non siano paragonabili.
«Papato disastroso» e «Sinodo tossico»: il lascito-denuncia di Pell
Nel suo ultimo articolo per The Spectator, il cardinale Pell definiva senza mezzi termini il documento del Sinodo «incubo tossico», «uno dei documenti più incoerenti emessi da Roma» che non pone posizioni definitive su «aborto, contraccezione, ordinazione delle donne al sacerdozio, atti omosessuali». Anche il suo giudizio sul papato, definito «una catastrofe», è drastico, come emerge dopo la rivelazione che dietro il memorandum fatto avere ai cardinali sotto lo pseudonimo di Demos si celava proprio il porporato 81enne morto a Roma mercoledì.
- E BERGOGLIO SFRATTA GANSWEIN DOPO IL LIBRO CHOC, di Nico Spuntoni
- VIDEO: LE SCELTE INFELICI DI MONS. GANSWEIN, di Riccardo Cascioli
La svolta del governo Meloni, motivi di speranza
Difficile attendersi una rivoluzione da un governo che si è insediato solo il 22 ottobre scorso e ha avuto appena due mesi per preparare la manovra finanziaria. Ci sono motivi per sperare in un cambio di rotta su tasse, energia, ambiente, natalità. Anche se la crisi che viviamo è generazionale e non basta un governo a invertire la rotta.
In un libro il realismo profetico di Eugenio Corti
Ne Il fumo nel Tempio, lo scrittore Eugenio Corti raccoglie numerosi interventi relativi ai fatti più significativi degli ultimi trent’anni del secolo scorso. Profeta del suo tempo, racconta i rischi per la fede cristiana allorquando il “fumo di Satana” comincia a dilagare perfino nella Chiesa.
Kraken, la propaganda di paura attinge alla mitologia
Ormai nel linguaggio della propaganda mediatica che si propone di enfatizzare oltre ogni ragionevole misura il Covid, la mitologia ha preso il posto delle evidenze scientifiche. Ora arriva la variante Kraken dal nome di un mitologico mostro marino, più fake che reale.