Testimonianze sul miracolo del sole avvenuto in Nigeria
Le autorità ecclesiali confermano che "fedeli e religiosi hanno visto il sole muoversi". E chiedono un'ulteriore conversione, "affinché il paese guarisca da guerre, adulteri, contraccezione, aborti". Ma Gesù era già apparso per chiedere al paese la recita del Rosario.
Cannabis superlight, l'ultima foglia di fico radicale
Avvenire intervista Ermete Realacci che propone l'ultima idea assurda: commercializzare solo cannabis dal principio attivo ridottissimo. Ma in che mondo vive l'ex Verde? Una cannabis superlight attirerebbe ancora di più gli adolescenti.
Terrorismo-immigrazione: le finte sorprese dal Governo
Il ministro degli Interni teme il rischio che con la caduta di Raqqa i jihadisti rientrino in Italia sfruttando i traffici di clandestini. Ma è un timore che intelligence e governi hanno già documentato. Il problema è che l'Europa non vuole incarcerarli
Se i discriminati sono italiani: l'integrazione al contrario
Il caso di Modena, dove una bambina è stata costretta a cambiare scuola perchè discriminata in una classe di soli immigrati, è esplicativo di una realtà molto diffusa. Soprattutto nelle grandi città, dove ci sono interi quartieri occupati da comunità di immigrati. Due sole domande: quale integrazione si potrà mai realizzare in un contesto in cui gli italiani sono in infima minoranza? E secondo: se improvvisamente tutti questi immigrati diventassero per legge cittadini italiani, cosa cambierebbe nei fatti?
Ci vuole una fede integrale
In Italia c'è la più alta concentrazione europea di persone che fanno volontariato, frutto di una secolare educazione cattolica alla gratuità. Ma ormai in molti hanno reciso il legame con l'origine che tutto ha generato, ma senza richiamare a Cristo c'è assistenza non carità.
Femministe e attivisti Lgbt profanano le Chiese
Una cattedrale argentina oltraggiata dalle abortiste. Alcune chiese in Australia imbrattate con scritte minacciose a causa del referendum sul cosiddetto matrimonio fra persone dello stesso sesso. Ma le gerarchie ecclesiastiche indietreggiano non capendo chi è il nemico.
Trump e Orban: in gioco la perdita o la tutela dell'identità
Il 12 e 13 ottobre il premier ungherese e il presidente Usa hanno mostrato che la difesa dell'identità e delle radici cristiane chiede politiche forti capaci di risollevare una nazione. L'alternativa è l'annacquamento buonista che favorisce l'islamismo e il decadimento sociale.
Grygiel: «Il Rosario polacco, sfida al Padrone del mondo»
"I polacchi che recitano il Rosario danno fastidio alle forze laiciste che vogliono un “nuovo ordine” nel mondo". Lo dice in questa intervista l'amico di San Giovanni Paolo II, Stanislaw Grygiel: "Chi accusa i polacchi di pregare contro gli immigrati islamici mente per ignoranza colpevole o per una ricompensa". "Curioso che l'infamia di collaborazionismo arrivi da un Paese che era alleato coi nazisti". E sui vescovi e teologi che hanno minimizzato il Rosario sui confini dice: "E' perché hanno smesso di pregare".
"Ero in Polonia: ho pregato con un vero popolo cristiano"
"Dopo 12 ore di viaggio abbiamo pregato per una giornata intera insieme a tutta la Chiesa polacca: ho assistito allo spettacolo di un popolo cristiano ancora vivo, giovane e cosciente della propria identità"
Femminicidio, giornalisti politicamente corretti
La Commissione Pari Opportunità della Fnsi ha varato il «Manifesto di Venezia», che sarebbe il «manifesto delle giornaliste e dei giornalisti per il rispetto e la parità di genere nell’informazione». Ma certe distinzioni spettano alla magistratura, non ai giornalisti, altrimenti si chiama linciaggio a mezzo stampa.
Il muro di preghiera richiama il mondo e l'Italia così
Le persone che hanno recitato il Rosario coprendo tutti i confini della Polonia lo hanno fatto "affinché l'Europa torni alle radici cristiane", dice l’arcivescovo di Cracovia Marek Jedraszewski. In Italia venerdì. Aiasm rilancia: "Con le stresse intenzioni si digiuni e si preghi il Rosario" PHOTOGALLERY
“Catalogna indipendente, un inganno ideologico”
Quasi un milione di persone in piazza a Barcellona per manifestare la propria hispanidad, contro la secessione. «Una secessione che non è motivata da ragioni storiche nè culturali, ma nasce da pretesti commerciali e ideologici cui si sono aggiunte negli anni le concessioni opportunistiche dei governi democratici, Zapatero in primis». Parla l'intellettuale Oriol.