Marmolada, sulle vittime la danza degli ecologisti
Una tragedia come quella della Marmolada - oltre alla pietà e alla preghiera per le vittime - dovrebbe anzitutto ispirare qualche riflessione sul significato e sulla fragilità della vita umana. Invece, come al solito, si scatena la propaganda cambioclimatista, smentita dalla storia e vero pericolo per gli uomini.
La "laicità moderata" della Cartabia è una via al laicismo
Un saggio del ministro della Giustizia sulla rivista Teologia, propone per gli Stati un modello di "laicità positiva" che, di fronte alle asperità delle religioni, propone un "aggiustamento ragionevole" che risolverebbe i problemi di convivenza. In realtà questo modello, nel lungo periodo, corrode la vera laicità. Ecco perché...
Turci-Pascale, la prova che certi cattolici hanno sbagliato
Chi protesta oggi perché tutti parlano di matrimonio invece che di unione civile, è ingenuo o ipocrita. La legge sulle unioni civili è stata concepita fin dall'inizio come primo passo verso il matrimonio egualitario, e chi l'ha appoggiata porta la responsabilità di questa deriva.
Hong Kong, un'agonia che ci coinvolge
Le celebrazioni per il 25esimo anniversario del ritorno di Hong Kong alla Cina popolare mettono in evidenza l'aggressività e l'inaffidabilità della Cina, che ha di fatto stracciato gli accordi che regolavano il passaggio alla Cina dell'ex colonia britannica. Ed emerge anche la debolezza dell'Occidente, incapace di contrastare efficacemente certe derive.
Ius scholae, una proposta razzista
Lo ius scholae prevede che un immigrato acquisisca la cittadinanza italiana se è arrivato quando aveva meno di 12 anni e se ha frequentato almeno cinque anni di scuola italiana. In realtà i figli degli immigrati godono già di tutti i diritti. Piuttosto c'è dietro l'idea che la nazionalità italiana sia superiore a quella marocchina, albanese o nigeriana.
Pelosi, una comunione-sfida ai vescovi Usa (in Vaticano)
La speaker della Camera si reca in Vaticano e durante la Messa del Papa riceve la comunione, in aperta sfida col vescovo Cordileone che le aveva vietato personalmente la Comunione per il suo aperto sostegno all'aborto.

66.413 (e più) motivi per abrogare la Legge 194
Il Ministero della Salute ha presentato la Relazione sulla 194. Gli aborti ufficiali, nel 2020, si attestano sui 66.413, un dato in diminuzione, ma che non tiene conto dei potenziali aborti con i cosiddetti “contraccettivi di emergenza”, le cui vendite crescono. Aumenta il ricorso alla RU. E i dati sui colloqui confermano che la 194 è fatta per abortire, non per salvare. Va abrogata.
Voto, un flop tra astensionismo e melassa draghiana
La melassa indistinta che sostiene il governo Draghi è forse la prima causa di questa crescente disaffezione dei cittadini verso la politica. Un elettore del Pd che cosa si aspetta di diverso da un elettore di Forza Italia? Con quali motivazioni i due elettori vanno alle urne sapendo che dal giorno dopo le differenze tra i due partiti appariranno sbiadite sul piano nazionale? Commento sul secondo turno, tra astensionismo e crisi del Centrodestra.
E ora che ne sarà dell’aborto?
La Corte suprema non ha restaurato il diritto alla vita, ma ha abbandonato l'aborto al dibattito politico
Famiglie normali: Avvenire strizza l'occhio ai conviventi
Incontro delle famiglie col Papa. C'è anche una testimonianza di una coppia di conviventi che dopo tre figli convolerà a nozze. Avvenire esulta e parte con la normalizzazione della convivenza lasciando intendere che è solo un problema di accoglienza della Chiesa. Qualcuno spieghi al quotidiano dei vescovi la differenza tra normalità e situazioni comuni.
Jennifer Lopez, Elon Musk e quei figli de-generi
La cantante Jennifer Lopez duetta con la figlia chiamandola "loro"; il figlio del papà della Tesla Elon Musk cambia nome, cognome e sesso e disconosce la sua figliolanza col miliardario. Pandemia della follia onomastica, dalla guerra tra sessi siamo finiti alla guerra tra “generi”.
Vescovi ridotti a postini, è ora che si sveglino
Il caso del documento della Chiesa francese inviato al Sinodo con richieste “liberal” non condivise dai vescovi, è segno della rassegnazione degli stessi vescovi il cui ruolo è svilito anche dall’autoritarismo di questo pontificato. Eppure, proprio in nome del Concilio i vescovi dovrebbero rialzare la testa.
- VIDEO: Vescovi, svegliatevi