Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
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Regina Apostolorum, un diploma per la direzione spirituale

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L’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum lancia per il 2025/2026 un diploma annuale in Teologia spirituale, con il fine di unire formazione e vita vissuta e trasmettere le competenze per l’accompagnamento spirituale. La Bussola intervista padre Fernández San Román.

Ecclesia 28_07_2025

Un diploma annuale in Teologia spirituale, che mira a coniugare la formazione accademica con la vita cristiana vissuta. Si tratta della nuova proposta formativa pensata dall’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum per il 2025/2026 e rivolta a chi ha conseguito un baccalaureato in Teologia o ha completato il quadriennio teologico presso un seminario maggiore (o altro istituto riconosciuto). Ma in che cosa consiste esattamente il diploma? La Nuova Bussola ha intervistato padre José Fernández San Román, decano della Facoltà di Teologia del medesimo Ateneo Pontificio.

Padre Fernández San Román, perché avete sentito l’urgenza di creare questo diploma annuale in Teologia spirituale?
Essenzialmente per due motivi. Prima di tutto, per venire incontro a tante persone, soprattutto sacerdoti ma non solo, che non possono venire a Roma, che non possono frequentare fisicamente in sede le lezioni e le altre attività del corso, perché magari si trovano in posti lontani, fanno lavoro pastorale, eccetera, e che però vogliono studiare, approfondire e arricchirsi con la teologia spirituale. A loro offriamo la possibilità di seguire le lezioni e sostenere gli esami orali interamente a distanza; ma per chi vuole è sempre possibile frequentare il corso in presenza a Roma.

E il secondo motivo?
Il secondo è che abbiamo percepito un grandissimo bisogno di formazione per essere accompagnatori spirituali. Accompagniamo sacerdoti, religiosi e anche laici in modo che acquisiscano le competenze per aiutare gli altri a progredire nel cammino spirituale. Questo diploma è impostato sulla teologia dei santi, con lo scopo appunto di diventare accompagnatori spirituali.

Che cosa significa “teologia dei santi”? Nella presentazione del diploma si legge anche che ci saranno attività dedicate alla spiritualità del Sacro Cuore, agli Esercizi spirituali di sant’Ignazio, alla teologia dei carismi. Ci può spiegare cosa significa tutto questo?
Non vogliamo presentare una teologia spirituale fredda, troppo teoretica, disincarnata, ma vogliamo proporre una spiritualità vissuta. Vissuta da chi? Da quelli che con il loro esempio alla sequela di Gesù – il quale è sempre al primo posto – illuminano il nostro sentiero: e questi sono i santi. Non cerchiamo di insegnare ad essere un teologo da scrivania, magari molto originale. I grandi santi, i grandi dottori della Chiesa ci aiutano a vivere una vita santa. Logicamente faremo degli approfondimenti, ad esempio su sant’Ignazio di Loyola, san Giovanni della Croce, santa Teresa d’Àvila, santa Teresa di Lisieux, san Francesco di Sales, santa Elisabetta della Trinità. Inoltre abbiamo fatto delle attività molto interessanti sul Sacro Cuore, abbiamo fatto un convegno e ne faremo un altro sulla spiritualità del Sacro Cuore, spiritualità che è stata anche ripresa da papa Francesco nell’enciclica Dilexit nos (24 ottobre 2024).

Il vostro diploma punta a unire formazione accademica e vita vissuta. Questo è un connubio che spesso non viene sottolineato, soprattutto in contesti dove appunto domina il modello della teologia a tavolino. Vuole aggiungere qualche considerazione su questo punto?
Noi abbiamo nel cuore una famosa espressione di Hans Urs von Balthasar, quella della «teologia in ginocchio», che è la teologia – come lui diceva – che nasce da un ambiente di adorazione: dobbiamo adorare il buon Dio, pregarlo, chiedergli la Sua grazia con umiltà e fede. In questo ambiente di fede e di preghiera, si può fare un’autentica riflessione teologica, che significa approfondire lo studio della Bibbia. Von Balthasar parlava di una teologia che inizia dall’inginocchiarsi davanti al buon Dio, di contro a un altro tipo di “teologia” che non cambia la vita, che non converte le persone e nemmeno le invita alla conversione. In questo senso, dunque, è necessario che la teologia cominci nell’adorazione.

Prima ha accennato alle competenze per l’accompagnamento spirituale, da far acquisire non solo a sacerdoti e religiosi, ma anche a laici.
Questo è qualcosa che appartiene al cuore umano da sempre, cioè: cerchiamo una persona che ci aiuti in un momento di difficoltà, che ci dia un incoraggiamento, un sostegno. In questi tempi di Internet c’è una grande solitudine, spesso si vive l’esperienza di essere molto connessi, ma senza una comunicazione di fondo. E dunque percepiamo questo bisogno delle persone di essere accompagnate; e allo stesso tempo percepiamo che ci sono sacerdoti, religiosi e anche laici che vogliono pregare e studiare per aiutare gli altri – a partire dai giovani – ad avere una vita spirituale. Questo è il punto. E noi proponiamo di acquisire queste competenze con un diploma che ha un livello alto di contenuti, con professori esperti, ben nove dei quali appartengono alle Accademie Pontificie di Roma.

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Le iscrizioni ordinarie sono aperte fino al 18 settembre 2025. Per avere altre informazioni e iscriversi, si può scaricare questo volantino e consultare la pagina dedicata del sito dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.