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A 100 anni dalla morte

Pier Giorgio Frassati, un carisma vivo di santità

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Dalla Brigata Frassati alla Compagnia dei Tipi Loschi, quello incarnato dal beato piemontese, presto santo, è un carisma che continua a offrire – a cent’anni dalla sua nascita al Cielo – frutti di vita eterna.

Ecclesia 04_07_2025

Pier Giorgio Frassati vive. Non è una scritta consolatoria che si legge sui muri, ma la radicata consapevolezza di un giovane che vive ora in Cristo la pienezza della comunione d’amore. E la vive dal 4 luglio di esattamente cent’anni fa, giorno della sua morte e della sua nascita al Cielo. Un centenario speciale, che precede di poco più di due mesi la canonizzazione dello stesso Frassati, che sarà proclamato santo il prossimo 7 settembre insieme a un altro giovane beato, Carlo Acutis (1991-2006).

Cosciente sin dalla “seconda nascita” mediante il battesimo che «da te non farai mai nulla, ma se Dio avrai al centro di ogni tua azione, allora sì arriverai fino alla fine», come egli stesso scrive, Pier Giorgio ha vissuto e non vivacchiato fino all’ultimo respiro terreno nell’amore a Gesù e ai fratelli; sino a quella terza nascita che gli ha dischiuso le porte del Regno dei Cieli.

Di qui, nel solco del suo carisma di santità, sono fioriti in Italia e all’estero una miriade di centri culturali, associazioni, oratori, circoli della Fuci e sedi di Azione Cattolica, scuole, gruppi e persino una Compagnia dei Preti Loschi. Al di là del nome, che riprende l’intuizione goliardica avuta da Pier Giorgio a Pian della Mussa un anno prima della sua morte, si tratta di un’associazione di sacerdoti e seminaristi «innamorati del tipo umano di questo giovane che vivono la sinodalità, cioè la comunione tra di loro, profondamente uniti nella vita per tendere insieme verso la santità», come sottolinea don Primo Soldi.

Tra i diversi gruppi che a lui si ispirano vi è la Brigata Frassati di Salerno, un folto gruppo di ragazzi delle scuole superiori, universitari e giovani adulti (di cui è membro anche il sottoscritto) che vive da anni l’amicizia quale «patto che non conosce vincoli terreni, né limiti temporali: l’unione nella preghiera», come desidera Pier Giorgio. Di qui, la Brigata si ritrova in adorazione ai piedi di Gesù Eucarestia, per liete passeggiate ad alta quota, per campi estivi al mare o in montagna; celebra annualmente in modo solenne il 4 luglio con una grande festa in onore del beato e ha avuto l’onore di presentarne la figura ai numerosi pellegrini giunti a Cracovia per venerarne le spoglie mortali alla Giornata mondiale della gioventù del 2016. Evidenzia il capo cordata don Pietro Rescigno, parroco della Chiesa di San Domenico: «Il tempo attuale trova grandi similitudini con quello nel quale ha vissuto Pier Giorgio, un tempo molto incerto con guerra e regimi totalitari. Eppure egli rimane fermo e saldo nella fede. Non c’è spazio in Pier Giorgio per l’indolenza, come purtroppo invece accade in tanti giovani smarriti, incerti, disillusi e scoraggiati. Egli vive con entusiasmo la vita, riscoprendo in tutte le cose che ha – beni materiali, salute, amici, fede – la possibilità di costruire a partire dalla consapevolezza che “l’avvenire è nelle mani di Dio e meglio di così non potrebbe andare”. Ecco allora l’attualità della spiritualità di Pier Giorgio, un giovane che non si lascia ingannare dal buio che lo circonda, né tanto meno intristire, perché consapevole che la propria vita è nelle mani di Dio. Allo stesso modo i giovani della Brigata Frassati desiderano irradiare in questa società semi di speranza e di verità, come diceva Pier Giorgio, testimoniando che “non dobbiamo vivacchiare ma vivere” anche attraverso relazioni amicali solide che hanno al centro il Signore: Egli è tutto ciò che serve per rimettere cellule vitali in questo corpo dell’umanità che invece sembra moribondo».

Marco Sermarini, fondatore della Compagnia dei Tipi Loschi del beato Pier Giorgio Frassati di Grottammare (AP), afferma: «La Chiesa, nel momento in cui canonizza un giovane come Pier Giorgio Frassati, vuole indicare che c’è una strada della santità fatta per noi persone che viviamo quotidianamente nel mondo. Una strada non poco esigente, ma forse ancora più “in battaglia”. Frassati era molto deciso in questo e aveva compreso che Cristo era il centro della sua vita, la felicità di tutto, la bellezza di tutto e non lo ha mai lasciato. Oggi questo si riverbera su di noi attraverso il giudizio della Chiesa. Una figura come Pier Giorgio Frassati è un’illuminazione grande di come un giovane possa non solo concepire dei desideri di bontà, di bellezza, di giustizia, di verità, di perfezione, ma anche possa far crescere dentro di sé tutto questo coltivandolo tutti i giorni nella pazienza, nella lotta, nella preghiera e nella carità. Questo è un esempio bellissimo ed è meraviglioso poterlo vivere. Per conto nostro, cerchiamo di incarnare queste virtù ogni giorno nelle nostre occupazioni quotidiane, cercando di realizzare le cose come le avrebbe realizzate Pier Giorgio. Infatti la nostra festa di quest’anno l’abbiamo intitolata “Vivere alla Pier Giorgio”, secondo una bella espressione che usò una suora della nostra diocesi tanti anni fa, quando iniziò a diffondersi la sua fama di santità».

La devozione a Pier Giorgio è molto viva anche oltreoceano, come ci conferma Christine Wohar da Nashville, fondatrice di Frassati USA: «Qui in America, la vita e la testimonianza di Pier Giorgio Frassati sono un’ispirazione per persone di tutte le età, particolarmente per adolescenti e giovani adulti. Lo troviamo così facilmente relazionabile a noi perché ha vissuto nel mondo – ha davvero vissuto – e ci mostra come possiamo essere santi nella nostra vita quotidiana. Abbiamo così tanti gruppi intitolati a lui, scuole e persino una chiesa che sta per essere costruita. È meraviglioso avere un santo che è giovane, bello, atletico, gioioso e allo stesso tempo innamorato di Gesù nell’Eucaristia, della Beata Madre e fedele alla Chiesa. Sta guidando molte persone negli Stati Uniti verso l’alto!». D’altra parte, Pier Giorgio «ha anticipato profeticamente il ruolo dei laici nella Chiesa secondo la prospettiva aperta dal Concilio Vaticano II», come rileva ancora don Primo Soldi.

Insomma Pier Giorgio è vivo nella comunione dei santi e intercede per noi. È quanto con lungimiranza colse già il 27 marzo 1977 il cardinale Karol Wojtyla quando, in occasione dell’inaugurazione di una mostra sulla figura del giovane «alpinista tremendo», affermò: «Pier Giorgio Frassati può essere considerato come un patrono, la guida spirituale della gioventù accademica, anche di quella dell’attuale generazione. Osservate bene queste fotografie, come appariva l’uomo delle otto beatitudini, che reca con sé la grazia del Vangelo, della Buona Novella, la gioia della salvezza offertaci da Cristo, in sé stesso per tutti i giorni, come ognuno di voi; come un vero giovane uomo, studente, ragazzo, vostro coetaneo. Andate, e osservate come era l’uomo delle otto beatitudini. Riflettete su tutto ciò che avete ascoltato su questo tema e desiderate essere – lo desideriamo tutti – uomini delle otto beatitudini. In questo è la ricchezza, in questo è la maturità. In ciò è tutta quella pienezza che porta in noi Cristo, che reca Cristo in noi e con noi: e si chiama la salvezza del mondo. Non è una parola troppo grande. Ogni uomo delle otto beatitudini è la salvezza del mondo, di tutto il mondo».



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