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La reazione

Ora di religione, i polacchi vogliono fermare la rivoluzione laicista

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Proseguono i tentativi del ministro Barbara Nowacka di rivoluzionare la scuola secondo una logica comunista. Ma il suo tentativo di marginalizzare l’ora di religione sta incontrando l’opposizione di centinaia di migliaia di polacchi.

Libertà religiosa 03_07_2025
Barbara Nowacka nel 2024 (Ap via LaPresse)

Quello formato da Donald Tusk dopo le elezioni parlamentari dell’ottobre 2023 è il governo polacco più di sinistra dai cambiamenti democratici avvenuti nel 1989: una larghissima coalizione di governo con più di dieci partiti che rappresentano anche gli ambienti ex comunisti, anticlericali, femministi e libertini della Polonia. Per di più, un posto centrale per il futuro della nazione, la direzione del Ministero dell’Istruzione Nazionale, è stato affidato da Tusk a Barbara Nowacka, un’attivista radicale dichiaratamente atea, sostenitrice del “diritto” all'aborto, favorevole all’adozione dei bambini da parte di coppie dello stesso sesso. Nowacka è diventata famosa per la sua attività nell’organizzazione delle cosiddette "proteste nere" contro i progetti di inasprimento della legge anti-aborto in Polonia ed è diventata rappresentante del comitato «Salviamo le donne 2017», che invece proponeva la liberalizzazione dell’aborto.

La Nowacka ha cominciato a realizzare una serie di cambiamenti nel sistema scolastico che richiamano la politica del regime comunista. Ha ritenuto come priorità del Ministero l’eliminazione della materia chiamata “educazione per la vita in famiglia” per sostituirla con la cosiddetta “educazione alla salute”, che in pratica si traduce in una falsa “educazione sessuale”, con l’insegnamento dei metodi contraccettivi, compreso l’aborto, e la promozione dell’ideologia gender.

La Nowacka vuole anche eliminare ogni contenuto patriottico dai programmi scolastici. Ma, prima di tutto, si è concentrata sulla marginalizzazione dell’ora di religione nelle scuole pubbliche con lo scopo finale di eliminarla. Il ministro vuole ridurre le ore di religione da due a una a settimana, confinandola prima o dopo l’orario delle lezioni obbligatorie. Per di più, il voto dell’ora di religione non apparirebbe sulle pagelle.

Purtroppo, il ministro agisce ignorando la Costituzione che dà ai genitori il diritto di decidere sull’educazione dei figli, violando il Concordato che stabilisce il ruolo dell’insegnamento della religione nelle scuole e rifiutando il dialogo con la società, con gli insegnanti di religione e anche con la Chiesa e la Santa Sede (tenendo conto che la materia riguarda il Concordato tra la Repubblica di Polonia e la Santa Sede).

I radicali cambiamenti di Nowacka hanno suscitato una grande reazione dei genitori, degli insegnanti di religione e di tutta la società polacca. È stata fondata una commissione d'iniziativa legislativa per modificare la legge sul sistema educativo e la legge sull'istruzione. Questo progetto prevede la scelta obbligatoria tra lezioni di religione ed etica nelle scuole. L'iniziativa è stata promossa dall'Associazione dei Catechisti Laici, il cui obiettivo è prendersi cura dell'educazione delle giovani generazioni nello spirito del dialogo, della riflessione sui valori e della formazione consapevole della visione del mondo.

Secondo gli autori del progetto, la scuola, in quanto ambiente educativo chiave, svolge un ruolo fondamentale nella formazione delle generazioni future e nella trasmissione dei valori. Si sottolinea che un'educazione consapevole nello spirito dell'etica e della religione è un investimento per il futuro della società. «Un cittadino formato eticamente è un buon cittadino: onesto, responsabile e impegnato per il bene comune». Si sottolinea anche che le modifiche introdotte dal ministro dell'Istruzione limitano la possibilità che i giovani si sviluppino secondo i valori professati da gran parte della società. L'iniziativa è stata ufficialmente sostenuta dalla Conferenza episcopale polacca e dal sindacato dei lavoratori Solidarność.

Ci volevano almeno 100 mila firme per presentare il progetto al Sejm (la Camera bassa del Parlamento polacco): ebbene, la reazione dei polacchi è stata molto più massiccia. In pochi mesi sono state raccolte 500 mila firme di sostegno. Piotr Janowicz, presidente dell'Associazione dei Catechisti Laici, ha sottolineato che si tratta di «un finale simbolico e una dichiarazione della società che l'educazione ai valori cristiani e civici ha il suo posto nelle scuole polacche».

Adesso, dopo aver ricevuto le firme, il presidente del Sejm dovrà deferire il disegno di legge alla commissione parlamentare competente. Successivamente si discuterà del progetto nella plenaria del Sejm e si voterà. Speriamo che in questo modo si riuscirà a fermare la “rivoluzione” educativa di Nowacka, che da tanti polacchi viene percepita come il ritorno ai tempi della dittatura comunista.