Una giornata nazionale contro il velo islamico
Burqa e niqab sono indumenti di origine tribale diventati simbolo del radicalismo islamico e segno del totale dominio sulle donne. Consentire che le donne siano coperte non è libertà religiosa ma complicità con i carcerieri.
- L'EUROPA DEL RAMADAN PER TUTTI, di Lorenza Formicola
Canada, adesso è lecito discriminare i cristiani
In Canada gli ordini degli avvocati possono negare l'accesso al praticantato ai laureati di istituti cristiani. Come la Trinity Western University, in cui il codice di condotta per studenti e personale, come non rubare, castità prematrimoniale, non sposarsi con persone dello stesso sesso. La discriminazione è in una sentenza della Corte Suprema
L'irragionevole speranza di un accordo Cina-Vaticano
Caro direttore, c’è per ora la speranza che questo accordo fra Cina e Vaticano possa aiutare nel processo di riconciliazione fra la Chiesa patriottica e quella sotterranea. È questa speranza ragionevole? Personalmente, direi che allo stato attuale questa speranza non è ragionevole. Ecco perché.
Inizia l'opera di demolizione del segreto confessionale
In Australia una legge impone ai sacerdoti di violare il segreto confessionale per i pedofili. Ingiusta e dannosa. Produrrebbe l'effetto contrario perché nessuno si confesserebbe più e verrebbe meno il riparare il male fatto. Così, applicandola a aborto e omicidio, si aggiungerebbero altri casi e a rischio sarebbe la salus animarum.
Moschee chiuse per estremismo, l'Austria segna la strada
Sette moschee chiuse, sessanta imam espulsi. Il governo austriaco fa applicare la legge sull'islam che vieta la predicazione dell'odio e i finanziamenti dall'estero. Le moschee interessate sono tutte legate alla Turchia, che infatti ha protestato duramente. Ma l'obiettivo di Vienna è favorire un islam austriaco, colpendo il radicalismo islamico e l'ingerenza di altri Paesi.
- UN ABBRACCIO SPIEGA IL RADICALISMO DEL QATAR, di Souad Sbai
A Betlemme, città dei cristiani in via di estinzione
Betlemme, alla Grotta del Latte, un gruppo di pellegrini stranieri ha subito le attenzioni sgradevoli di due ragazzi musulmani di Gerusalemme. Ne nasce un caso da social che viene subito ridimensionato. Ma riaccende l'attenzione su Betlemme. Nella città natale di Gesù, i cristiani erano l'86% nel 1950. Oggi solo il 10%. Perché?
Una donna a Gaza abusata in carcere non fa notizia
Samah Abu Ghayyath è una signora palestinese, madre di sei ragazzini. L’ultimo non ha neanche un anno. Da un mese è in carcere, senza nemmeno aver visto un giudice. Ma il suo caso non fa scandalo. Perché ad arrestarla è stata Hamas.
ACS E #METOO: MOLESTATE PER LA LORO FEDE di L. Bertocchi
Acs rilancia #MeToo: donne molestate per la loro fede
La fondazione pontificia Aiuto alla chiesa che soffre (ACS) sbarca sul patinatissimo Vanity Fair per ricordare che le violenze sulle donne non sono solo quelle denunciate dal movimento MeToo. I casi di Rebecca, Dalal e suor Meen sono un pungo in faccia allo sdegno da copertina: sono donne molestate e perseguitate per la loro fede
Un'Europa cristiana c'è, ma non è praticante
Dalla ricerca del Pew Research Center in tema di religione emerge che la secolarizzazione è ampiamente diffusa in Europa, ma la maggior parte delle persone continua a identificarsi come cristiana. Ma questo non ha niente a he fare con la pratica religiosa. Pochi vanno in chiesa, e in ogni Paese, con l’eccezione dell’Italia, il numero dei cristiani non praticanti supera quello dei cristiani che frequentano la chiesa.
Sànchez senza Bibbia, evaporato il cristianesimo
Il nuovo premier spagnolo Pedro Sánchez ha giurato senza mettere la mano destra sui Vangeli e senza inginocchiarsi davanti al Crocifisso. Una scelta coerente con la situazione attuale di quella che fu il bastione del cattolicesimo: la Spagna. Secondo gli ultimi dati gli atei sono il 30%. E per chi si professa cristiano le cose non vanno meglio...
Un movimento in crescita contro il Ramadan imposto
Nel Maghreb le associazioni "anti-Ramadan", come quella dei Liberi Pensatori, chiedono di rimuovere gli obblighi di legge per il mese di digiuno. Un precetto imposto con la forza, infatti, perde tutto il suo significato valoriale e simbolico. E chi lo pratica con convinzione è sempre più una minoranza, anche in paesi musulmani come il Marocco
Jack il pasticciere vince, ma la libertà è appesa a un filo
Usa. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha dato ragione a Jack Phillips, il pasticciere cristiano che nel 2012 si rifiutò di preparare una torta per un'unione gay. Dopo anni di battaglie legali hanno prevalso le ragioni della libertà di religione e di parola. Ma la guerra non è ancora vinta: i giudici hanno avvertito: la sentenza vale solo per l'imputato. In futuro altri potranno ricevere un trattamento diverso per evitare uno stigma sugli omosessuali.
-UNA TORTA SIMBOLO DELLA LIBERTA' RELIGIOSA di Benedetta Frigerio