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INTERVISTA A GIORLANDINO

«Lasciate in pace i guariti: vaccino inutile per loro»

Il direttore di Altamedica, Claudio Giorlandino, illustra alla Bussola lo studio che prova l'inutilità del vaccino nei guariti, ormai la stragrande maggioranza della popolazione: «Gli anticorpi di chi ha avuto il Covid sono per tutto il virus, il vaccino invece copre solo per una spike già vecchia e dunque non serve più a nulla. Omicron non entra neanche più nei polmoni». E i decessi per Covid? «Ci risiamo, sono morti per tutt'altro, ma trovati Covid-positivi». 

Attualità 09_09_2022

“Questo vaccino non serve più, chi ha fatto il covid non ne ha alcun bisogno”. Parola di Claudio Giorlandino, direttore scientifico di Altamedica, che ha appena presentato in vista del convegno della Società Italiana di Genetica Umana uno studio che preannuncia una vera e propria svolta: chi ha già contratto il virus non ha bisogno di vaccino. E siccome ormai, dalla alfa alla omicron sette il covid l’ha preso praticamente la totalità della popolazione italiana, la platea dei candidati a bucarsi per la quinta, sesta e settima volta con i nuovi vaccini bivalenti, si riduce di un bel po’.

Esulta il coordinamento comitato guariti che da tempo si batte per affermare ciò che peraltro la legge Lorenzin già afferma e cioè che chi ha contratto un virus, non ha alcun bisogno di avvicinarsi alla vaccinazione contro di esso. Oggi sappiamo non solo che non ha alcun bisogno, ma che per lui potrebbe essere anche controproducente per quanto riguarda la risposta immunitaria dato che i soggetti guariti hanno maggiori possibilità (fino al 60%) di insorgenza di effetti avversi, rispetto a chi non ha contratto la malattia.
Giorlandino ha illustrato il suo studio rispondendo alle domande della Bussola.

Professore, ci spiega nel dettaglio il vostro lavoro?
Lo studio analizza i linfociti B, le cellule di memoria, che sono indispensabili per produrre gli anticorpi di fronte ad un agente patogeno.

Quale campione di pazienti avete preso?
Abbiamo preso 147 pazienti divisi in tre categorie: soggetti non vaccinati che hanno avuto il virus, soggetti vaccinati che hanno avuto il virus e soggetti solo vaccinati che non avevano mai avuto il virus.

E li avete monitorati nel tempo?
Lo studio è durato circa un anno, nel corso del quale abbiamo monitorato la risposta delle cellule di memoria.

E chi “ha vinto?”.
Al primo posto, come risposta e quantità delle cellule, ci sono i soggetti che hanno avuto il virus e il vaccino, al secondo posto i non vaccinati con almeno un contagio e all’ultimo i vaccinati che non hanno avuto il virus.

Come interpreta i dati?
Anzitutto bisogna chiarire che i pazienti del gruppo vaccino+virus hanno anticorpi contro tutto il virus e un pochino contro la proteina spike che è tipica del vaccino. C’è un però...

Quale?
Di quella spike non ce ne facciamo più nulla dato che il virus nel frattempo è variato.

Vale a dire che il vaccino protegge meno?
La spike è come la capocchia di uno spillo: può cambiare colore, ma lo spillo, che è il virus rimane inalterato. Ora, questa classificazione ci permette di riconoscere che chi ha avuto la malattia ha la protezione più completa, indipendentemente dall’aver fatto o no il vaccino.

Quindi il vaccino è inutile?
Questo vaccino, sì. Adesso è inutile.

C’è stato un tempo in cui il vaccino è stato utile?
I primi mesi della campagna, col ceppo alfa di Whuan, ma con l’arrivo delle varianti è cambiata la spike e quindi il virus, così il vaccino è stato del tutto inutile. Adesso ci troviamo con le aziende che rincorrono disperatamente il virus con vaccini bivalenti e trivalenti, ma è tutto inutile.

Invece, i guariti...?
Chi ha contratto l’infezione è protetto dal virus nella sua totalità.

Neanche un raffreddore?
Può reinfettarsi, certo, gli può venire il raffreddore, ma gli anticorpi sono in grado di impedire l’infezione. E non c’è paragone con quelli prodotti dai vaccini a mRna.

Esistono altri vaccini secondo lei che potrebbero competere con l’immunità naturale?
No, non c’è gara. Solo quello indiano (Covaxin) può provarci, e guarda caso non è a mRna, ma a virus inattivato, la tecnologia tradizionale che è stata messa in disparte, ma che invece è migliore della tecnologia a mRna nel colpire tutto il virus, non solo la spike.

Dunque, lei non è contro i vaccini?
Nella maniera più assoluta no. Se vogliamo, ho forti perplessità sui vaccini a mRna, ma sono favorevole ai vaccini e riconosco che il vaccino nei primissimi mesi è stato utile, ma continuare a proporlo e imporlo da quasi due anni è ridicolo e folle.

In sostanza, perché il vaccino ora è inutile?
Perché omicron è insensibile allo splitting, cioè allo sdoppiamento della spike per l’ingresso nel polmone, dove fa i danni maggiori.

Splitting? Aiuto...
Allora, le spiego: le cellule del polmone hanno un enzima che si chiama TMPRSS2, il quale divide la proteina spike in due e solo così la fa entrare nel polmone. Questo processo si chiama splitting. Con omicron (e con tutte le varianti seguenti) la proteina spike non si “splitta” e dunque non entra nel polmone. E così non muore più nessuno di covid.

Ma come? Ogni giorno il bollettino riferisce di morti...
Ci risiamo, sono morti in moto, uccisi dalla moglie, per patologie tra le più svariate, che sono caduti e hanno battuto la testa e che avevano una positività al covid. Ma non sono morti a causa del virus.

Morti con covid e non per covid?
Esatto, che l’ISS registra come decesso Sars positivo.

A questo punto però, che cosa ce ne facciamo della spike, se non serve più?
Ecco il punto: i vaccinati si autoproducono la proteina spike che stimola gli anticorpi, ma senza proteggere dal covid, nel frattempo qualcosa lo fa perché se ne va in giro liberamente.

L’effetto avverso...
Esattamente. Il punto dolente è questo. Non capisco: anni e anni a fare la guerra agli ogm e poi ci iniettiamo un virus con un mRna “alieno”? Ma come? La mela ogm mai e poi mai, ma il virus alieno quattro volte?

Che cosa dovrebbe dire un guarito al quale viene imposto il vaccino?
Ho avuto il covid: lasciatemi in pace, sono protetto.