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Rotta del Mediterraneo centrale

Mille emigranti irregolari riportati in Libia in 48 ore

La Guardia costiera libica ha individuato le imbarcazioni dirette in Europa e ha riportato indietro gli emigranti irregolari, accolti e assistiti all’arrivo dall’Oim

 

Migrazioni 03_04_2021

Migliora il servizio della Guardia costiera libica incaricata di intercettare gli emigranti illegali in acque territoriali. In 48 ore quasi 1.000 persone partite dalle coste della Libia e dirette via mare in Europa sono state individuate e riportate indietro: 310 il 27 marzo, 173 nel pomeriggio del 28 marzo e altri 500 nella notte dello stesso giorno. Sale così a circa 5.000 il numero degli emigranti irregolari riportati in Libia dall’inizio dell’anno. Squadre di dipendenti dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) li hanno accolti all’arrivo fornendo loro assistenza anche medica se necessario. L’Oim, nel dare la notizia dell’esito delle operazioni condotte dalle autorità libiche, ha ribadito che il paese non si può considerare un porto sicuro e che è necessario trovare delle alternative che garantiscano la sicurezza degli emigranti. Come è noto, dopo la caduta del regime del colonnello Muhammar Gheddafi nel 2011, la Libia è diventata il principale punto di imbarco degli emigranti irregolari africani e mediorientali diretti in Europa attraverso la rotta del Mediterraneo centrale. L’Unione Europea ha stipulato accordi con la guardia costiera e con gruppi locali per fermare le traversate. Cooperative e organizzazioni non governative sostengono però che in questo modo gli emigranti restano alla mercé di gruppi armati oppure vengono rinchiusi in squallidi centri di detenzione dove gli abusi sono frequenti. Dall’inizio del 2021 sono approdate sulle coste di Spagna, Italia, Grecia, Malta e Cipro 13.451 persone. 315 emigranti risultano deceduti in mare o dispersi durante il naufragio delle loro imbarcazioni.