I disegni di Dio sono colorati
Come, egli stesso non lo sa (Mc 4, 27)
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa. (Mc 4,26-34)
Il discepolo fedele a Gesù spesso, specie inizialmente, non capisce come si realizzeranno i progetti divini a cui è chiamato da Dio, esattamente come il seminatore non sa come il seme da lui sparso nel terreno si sviluppa per dar luogo alle piante e ai frutti che spera di raccogliere in futuro. Il discepolo fedele non desidera cambiare i disegni di Dio che lo riguardano, ma sa che li può mettere in pratica usando saggiamente i doni ricevuti da Dio a vantaggio di tutti.