Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Pascasio Radberto a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Gesù accanto

Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Lc, 7, 11-17

Schegge di vangelo 09_06_2013

Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante. Lc, 7, 11-17

Siamo anche noi tra i discepoli e la folla che seguono Gesù e lo accompagnano giorno per giorno. La lettura quotidiana del Vangelo, e particolarmente la domenica, ci introduce nella strada che Gesù sta ancora percorrendo. Possiamo scrutare le sue mosse e persino cogliere i sentimenti del suo cuore. Ecco: Gesù arriva nella piccola città di Nain, incrocia quell’altro corteo di persone con il ragazzo morto. Non corriamo in fretta a meravigliarci del miracolo. Fermiamoci a guardare i gesti di Gesù: vede la donna, ha compassione di lei, le parla: “Donna, non piangere”. Questo tratto di vicinanza dice tutto il Vangelo, esprime tutto il contenuto della fede cristiana: Dio è vicino e porta con noi il peso della vita. A sorpresa, viene da accostare questa immagine evangelica alle soste di Papa Francesco in piazza San Pietro, accanto a malati e sofferenti. Una vicinanza e una com-passione nella quale vive il gesto di Gesù, come accade anche in tante azioni di carità e umanità di coloro che si fanno servi del prossimo. Gesti e sguardi che sono già un inizio di vita e di  risurrezione. Poi avviene anche il miracolo: il ragazzo viene riportato in vita e consegnato alla madre. Dio continua a visitare il suo popolo.