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STATI UNITI

Fbi contro i cattolici, 20 procuratori dicono basta

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Tiene banco il caso del memorandum dell’Fbi contro i fedeli che vanno alla Messa in latino. I procuratori di 20 Stati federati scrivono al procuratore generale degli USA, Merrick Garland, per chiedere che gli agenti federali e il Governo Biden smettano di prendere di mira gli americani in base alle loro credenze.

Esteri 15_02_2023

A meno di sette giorni dall’insediamento e inizio delle audizioni della sottocommissione del Congresso statunitense che indagherà sull’uso politico dell’Fbi da parte dell’Amministrazione Biden contro i conservatori e pro-vita, ecco che emerge un altro dossier scottante.

La scorsa settimana abbiamo descritto sulla Bussola l’inquietante documento dell’Fbi di Richmond nel quale si identificavano dei soggetti “pericolosi” da mettere sotto stretta sorveglianza: cattolici che recitano le preghiere tradizionali (come il Rosario) e amano partecipare alle sante celebrazioni eucaristiche in latino. A meno di 24 ore dalla pubblicazione di quell’infame documento, l’Fbi ha dichiarato di volerlo ritrattare e iniziato a prendere provvedimenti per rimuoverlo dai sistemi dell’ufficio federale, perché esso “non soddisfa gli esigenti standard dell'Fbi”. Ma sono tutt’altro che scomparse le ombre di una sistematica persecuzione, a danno della libertà religiosa e dei conservatori in dissenso rispetto alle politiche di Biden.

Nei giorni scorsi i procuratori generali di 20 Stati hanno firmato una lettera rivolta al procuratore generale degli Stati Uniti, Merrick Garland, per condannare quel documento anticattolico e chiedere il suo intervento immediato nei confronti dell’Fbi affinché si vieti agli agenti federali di prendere di mira gli americani in base alle loro pratiche religiose e si rendano pubblici tutti i materiali relativi al memorandum incriminato, le raccomandazioni sull’attuazione del rapporto, un resoconto completo del processo con cui è stato redatto e informazioni sull'eventuale infiltrazione dell'Fbi nelle case di culto.

Il promotore della lettera, il procuratore generale della Virginia, Jason Miyares, ha rilasciato anche una dichiarazione il 10 febbraio, in cui ha affermato che solo dal “regime di Cuba” ci si poteva attendere un documento simile, non certo dalla patria della libertà religiosa. In questi stessi giorni il vescovo di Richmond, Barry Knestout, ha invitato i membri del Congresso della Virginia a condannare pubblicamente il memorandum dell'Fbi, aggiungendo di esser molto “allarmato” dal documento e “sorpreso anche della menzione della Fraternità Sacerdotale di San Pietro (FSSP), un ordine religioso che celebra la forma tradizionale della Messa cattolica. La FSSP ha servito con devozione per molti anni le parrocchie della nostra comunità cattolica e i fedeli della nostra diocesi che apprezzano questa forma di Messa cattolica nella nostra diocesi”. Certamente, sin dalle prossime settimane, sia il capo dell’Fbi sia il procuratore Garland saranno chiamati a rispondere dei tanti comportamenti e delle tante decisioni dell’Amministrazione Biden contro i fedeli cristiani.

Altro esempio sono le scuse, forzate dalla denuncia penale e civile, dell’Amministrazione Nazionale degli Archivi e Musei nei confronti di una scolaresca cattolica che lo scorso 20 gennaio 2023, il giorno della Marcia per la Vita, aveva visitato il museo di Washington: agli studenti è stato detto dagli agenti di sicurezza “di togliersi o coprirsi l'abbigliamento a causa dei loro messaggi pro-vita” (in particolare un cappellino con la scritta “Rosary Pro Life”), in violazione della Costituzione e della Carta dei Diritti.

Il clima è realmente surriscaldato e, a pochissimi giorni dall'insediamento del nuovo Congresso a guida e a maggioranza Repubblicana, il “Washington Examiner” ha scovato e sta pubblicando esplosivi documenti e indagini giornalistiche su come e quanto l'Amministrazione Biden - in particolare attraverso il Dipartimento di Giustizia e il Dipartimento di Stato - abbia limitato sistematicamente negli ultimi due anni, con l’urgenza di impedire narrazioni non “politicamente corrette”, la libertà di informazione e di stampa, oltreché censurato contenuti, giornali, leader e think tank conservatori.

Uno dei sistemi usati dall’Amministrazione Biden si basa sull’accordo finanziario con il Global Disinformation Index (Indice globale di disinformazione), un gruppo di “valutazione del rischio” di presunte fake news, in procinto di lavorare anche per la Commissione Europea e che ha ricevuto finanziamenti dal Dipartimento di Stato e distribuito segretamente “liste nere” di organizzazioni giornalistiche conservatrici (Breitbart, Daily Caller, Daily Signal, Daily Wire, Drudge Report, Newsmax, RealClearPolitics, SeanHannity, Townhall, Washington Examiner e Washington Times) alle aziende pubblicitarie mondiali, allo scopo di portare le prime al fallimento.

Lunedì 13 febbraio i Repubblicani hanno chiesto l’audizione del Segretario di Stato, Antony Blinken, perché risponda di questo intreccio diabolico. Un portavoce del Dipartimento di Stato ha respinto le affermazioni contenute negli articoli pubblicati negli ultimi giorni dall’Examiner. Tuttavia, a dimostrazione che siamo solo all’inizio del disvelamento di un vero sistema autoritario costruito dai Democratici per minacciare ed escludere dall’arena pubblica tutti i conservatori e credenti che si oppongono ai disvalori di Biden&Co., la piattaforma pubblicitaria Xandr (di proprietà di Microsoft) ha sospeso l'uso del Global Disinformation Index per procedere a una seria revisione interna. I liberal e supposti difensori dei diritti, in realtà, appaiono sempre più tiranni e antidemocratici.