Gli Usa raccolgono diffidenza tra Kabul, Iraq e Siria
Il segretario alla Difesa Esper rincuora il governo afghano che gli Stati Uniti non intendono ritirarsi come hanno fatto dal nord-est della Siria dove hanno voltato le spalle alle milizie curde di fatto consentendo l'offensiva turca. Ma l'approccio da ritiro di Trump non sta rafforzando la fiducia negli USA da parte di alleati e partner mediorientali.
Il Regno Unito torna alle urne prima della Brexit
Il Regno Unito tona alle urne il prossimo 12 dicembre. E’ questo l’ultimo colpo di scena della telenovela Brexit. Boris Johnson ritiene di aver portato a casa un buon risultato. Falliti i tentativi della sinistra di far votare i 16enni e gli immigrati europei. E Corbyn, che ora appoggia il voto anticipato, dopo averlo bocciato tre volte, si prepara alla sua "rivoluzione" socialista.
Contraddizioni del Sud America al voto e in piazza
Le analisi evidenziavano due elementi comuni delle proteste nei paesi dell’America Latina: da un lato la possibile influenza esterna (Russia, Cuba, Venezuela). Dall’altro le politiche del FMI con le sue misure economiche draconiane. Il populismo è ancora forte, come dimostra il voto in Argentina. Viaggio in un continente dalle mille contraddizioni
Morte di Al Baghdadi in un raid Usa. L'Isis è senza testa
ll capo dello Stato Islamico, il califfo Abu Bakr al-Baghdadi, sarebbe morto nel corso di un raid delle forze speciali americane effettuato all’una del mattino di domenica nel Nord della Siria. Secondo quanto riferito prima da fonti del Pentagono ai media Usa e poi dalle dichiarazioni del presidente Donald Trump, il capo dell’Isis si sarebbe fatto esplodere un giubbotto esplosivo per evitare la cattura. I dettagli di come gli americani siano arrivati al nascondiglio del Califfo sono ancora ignoti. Pare sia stato trovato grazie a due traditori, inclusa una moglie. Prudenza da parte delle altre nazioni coinvolte, specie della Turchia, vicinissima al rifugio. Mentre la Russia mette in dubbio che il raid sia mai avvenuto. Trump può vantare un successo strepitoso a un anno dalle prossime presidenziali, anche se lui stesso non si fa illusioni: la guerra con l'Isis continua.
Israele nel pantano, verso il voto per la terza volta
Israele: due elezioni in un anno non hanno dato una maggioranza. Netanyahu ha esaurito il suo mandato esplorativo e ha passato il testimone al centrista Gantz. Ma è possibile che si torni al voto per la terza volta. Giustizialismo contro Netanyahu e partiti arabi che forse appoggiano Gantz: due novità assolute nel panorama israeliano.
L'Ue litiga con Erdogan. E la Russia restaura la Siria
Berlino litiga con i turchi ed Erdogan minaccia nuove invasioni di migranti in Europa. Intanto iniziano a entrare in vigore gli accordi di Sochi, fra Putin ed Erdogan, per la spartizione della regione curda al confine fra Turchia e Siria. L'esercito di Damasco torna a presidiare gran parte del confine. L'integrità siriana torna a essere restaurata
Da Hong Kong al resto del mondo, la Cina esporta repressione
L’abrogazione della legge sull’estradizione parrebbe una manovra di retromarcia per svuotare le piazze dei manifestanti. Ma molti sintomi suggerirebbero che la crisi non rientrerà tanto facilmente. Uno di questi è la guerra di informazione e boicottaggio scatenata dalla Cina in tutto il mondo, contro chiunque solidarizzi con Hong Kong.
Argentina al voto, ma per i cattolici non c'è via d'uscita
Domenica urne aperte per l'Argentina che va al voto. Si vota secondo il portafoglio, ma i cattolici impegnati sui temi etici sono lacerati e senza via d'uscita. Il peronista Fernandez si è già detto favorevole alla legge sull'aborto. In quanto al presidente uscente l'ambiguità sulla tutela della vita ha svelato molte sue intenzioni.
“Dramma Cile, ma Piñera paga una crisi non solo sua”
«A Santiago viviamo un dramma, ma la situazione non è peggiorata con Piñera». Intervista allo storico Pierantoni: «Il Paese cresce, ma si trascina i problemi del passato: le distorsioni nel monopolio delle grandi imprese e l’eccessiva privatizzazione dei servizi essenziali. È una rivolta della classe media. Su cui soffiano delinquenti comuni e la minoranza castro-chavista. Ma i cileni sono lontani dalla mitologia comunista».
Socialisti perdenti e aggrappati al potere dalle Ande alle Alpi
Le elezioni che si sono svolte in questo fine settimana sono sia conferme che sorprese, ma hanno tutte una caratteristica comune: i socialisti e i partiti di sinistra in Svizzera non sfondano, in Canada calano, in Portogallo sono in minoranza, e Morales è alle strette in Bolivia. Ma in nessun caso la sinistra rinuncia al governo.
I disordini in Cile? Figli del castro-chavismo
Altro che spettro di Pinochet. Le manifestazioni violente che hanno prodotto fin qui 11 morti e oltre 1.500 arrestati sono legate al Partito Comunista. E si inseriscono nel solco di una più ampia regia di matrice castro-chavista che sta sconvolgendo altre regioni dell’America Latina, come la Colombia e l’Ecuador. E il dittatore venezuelano Maduro dice ai suoi che «il piano va avanti».
Brexit ancora sospesa dal Parlamento britannico
Si sapeva già che la bozza di accordo con Bruxelles per l’uscita del Regno Unito dall’Ue avrebbe avuto vita dura nel Parlamento britannico. Ma non così dura. Sabato, un Parlamento frammentato ha rinviato la scelta sull'accordo proposto da Johnson per la Brexit e ieri lo speaker John Bercow ha bloccato una seconda votazione.