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AFGHANISTAN

Attentati a Kabul, tragedia nella tragedia della fuga

Due attentati nei pressi dell'aeroporto di Kabul, contro la folla accalcata per lasciare il Paese. Si contano decine di morti, di cui almeno 12 militari americani. E' una tragedia nella tragedia della grande fuga dall'Afghanistan. Lo Stato Islamico rivendica ed è anche il principale sospetto. Altri gruppi, come Al Qaeda, potrebbero far scorrere il sangue.

Esteri 27_08_2021
Kabul, il fumo dell'esplosione dell'attentato

Due esplosioni nei pressi di uno dei tre punti di accesso all’aeroporto Hamid Karzai di Kabul hanno causato ieri pomeriggio 90 morti (fra cui 13 militari americani) e 150 feriti, secondo un bilancio ancora provvisorio. Le esplosioni, forse dovute a due attentatori suicidi, si sono verificate vicino all’Abbey Gate e all’Hotel Baron, utilizzato soprattutto da giornalisti e occidentali per lo più britannici.

Il ministero della Difesa italiano ha precisato che non ci sono italiani tra le vittime. Il portavoce Zabihullah Mujahid, citato da Tolo News ha sottolineato che i Talebani "condannano categoricamente quanto accaduto". Mujahid ha dichiarato di non avere ancora informazioni sui possibili responsabili dell'attentato che ha fatto strage dei civili afghani che attendevano di poter entrare nell’aeroporto per essere evacuati dal Paese, mentre fonti statunitensi e britanniche sembrano attribuirlo allo Stato Islamico del Khorasan (IS-K) branca afghana dello Stato Islamico. Secondo Fox News, che cita fonti anonime, centinaia di appartenenti al gruppo terrorista IS-K sarebbero "nelle vicinanze" dell'aeroporto aggiungendo che "l'attacco probabilmente continuerà'".

I governi occidentali hanno evidenziato la preoccupazione per il rischio che l’Afghanistan tornato in mano ai Talebani possa tornare a rappresentare una minaccia terroristica per Stati Uniti ed Europa a causa dei numerosi gruppi jihadisti presenti sul suo territorio afgano e nella confinante Regione Tribale pakistana. Di certo la vittoria talebana galvanizzerà i gruppi jihadisti, incluse le cellule già presenti in Europa aumentando il rischio di attentati nei Paesi occidentali. L’allarme, ben più immediato, lanciato negli ultimi giorni dai servizi d’intelligence statunitensi e britannici, riguardava proprio la minaccia di attentati contro l’aeroporto di Kabul, le forze militari occidentali che lo presidiano e i civili afghani che lo affollano cercando la fuga.

Considerato che i Talebani hanno accettato di non ostacolare il ponte aereo gli anglo-americani temevano che a compiere attentati possano essere i miliziani dello Stato Islamico del Khorasan, presente soprattutto nella regione orientale di Nangarhar, già in passato responsabile di alcuni dei più devastanti attentati terroristici nella capitale. Nemico giurato dei “crociati” (le truppe occidentali) e rivale di Talebani e di Al Qaeda, lo Stato Islamico del Khorasan è stato in auge soprattutto negli anni scorsi quando, secondo l’intelligence statunitense, disponeva di oltre 2.500 miliziani e controllava gran parte della provincia il cui capoluogo, Jalalabad, è stato, forse non a caso, il primo in cui su sono registrate nei giorni scorsi manifestazioni anti-talebane represse nel sangue.

Gli scontri con i Talebani e le incursioni aeree americane (inclusa quella dell’aprile 2017 con la super bomba GBU-43B MOAB con 11 tonnellate di esplosivo) sembrano aver ridotto le milizie dell’IS a meno di un migliaio di uomini, inclusi molti combattenti centro-asiatici veterani del conflitto in Siria. Un numero sufficiente a condurre azioni terroristiche anche di tipo suicida. Non si può escludere che l’IS puntasse a colpire l’aeroporto anche per mettere in difficoltà i talebani dimostrando che non hanno il pieno controllo della sicurezza a Kabul. La minaccia terroristica dell’IS su Kabul potrebbe essere anche una delle motivazioni che hanno indotto i Talebani a valutare di spostare la capitale nel sud, a Kandahar, culla del movimento talebano e lontana dalla vasta gamma di oppositori presenti nel nord.

Già sabato scorso il comando americano dell’aeroporto invitò i cittadini statunitensi a stare alla larga dal perimetro dell’aeroporto a causa di possibili "minacce alla sicurezza fuori dai cancelli", a conferma dei timori che nella marea umana in cerca di scampo all’estero possano infiltrarsi terroristi suicidi pronti a farsi esplodere tra la folla o in mezzo ai militari alleati che presidiano lo scalo aereo. Anche per scongiurare tale rischio gruppi di occidentali rimasti all’esterno dell’aeroporto vengono evacuati con gli elicotteri mentre funzionari del Pentagono hanno dichiarato alla BBC di essere alla ricerca di percorsi alternativi per far arrivare le persone da evacuare all'aeroporto.

Oltre allo Stato Islamico anche al-Qaeda, ancora presente in Afghanistan grazie alle intese con i Talebani e soprattutto con la Rete Haqqani basata nel Nord Waziristan pachistano, avrebbe potuto compiere attacchi terroristici approfittando del caos all’aeroporto di Kabul: un’opportunità per vendicare in territorio afgano l’’uccisione di Osama bin Laden, dieci anni or sono.