Esercitazione su D’Annunzio
Proponiamo un confronto tra La pioggia nel pineto di D’Annunzio e la parodia Piove, scritta molti anni dopo da Montale.
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Il superuomo e l’estetismo nei romanzi di D’Annunzio
Emblema della Belle Époque, figura eccentrica e poliedrica, D’Annunzio rappresenta l’esito e il destino cui l’uomo si avvia quando mette sé e il proprio arbitrio sul piedistallo. È lui ad aprire la stagione del Decadentismo esteta in Italia con il romanzo Il piacere. Ed è sempre lui a rendere celebre con i suoi romanzi il verbo di Nietzsche.
«È il Risorto la risposta alla sofferenza e alla vita»
«Ogni persona soffre, ma Gesù ci ha redenti e noi possiamo redimere la nostra sofferenza unendola alla sua e offrendola a Dio». «Troppo spesso l’irreligioso vuole eliminare la causa della sofferenza, attraverso l’aborto, l’eutanasia, o escluderla dalla vista… I cristiani vedono Cristo in tutti coloro che soffrono - vittime, malati, anziani - e sono obbligati ad aiutare. Questo fa parte del messaggio pasquale di Cristo risorto». Dalla lettera del cardinale Pell pubblicata sul The Australian.
Quarantamila regole per rispettare il lockdown all'italiana
La legge è uguale per tutti e i furbi vanno puniti. Ma quando le leggi sono troppe per essere ricordate tutte? Le ordinanze emanate su base nazionale sono state 228, quelle delle venti regioni 339, mentre quelle dei comuni risultano essere in totale ben 40.000. La burocratizzazione della macchina decisionale mina la lotta al virus
Comunicazione disastrosa, italiani troppo buoni
Il modo di comunicare è fondamentale per trasmettere sicurezza e autorevolezza. Tutto il contrario di quanto sta facendo il governo italiano. È voluto o è proprio che non sanno cosa fare? In entrambi i casi è un disastro.
«Solo con Dio al primo posto avremo pace e prosperità»
Suor Emmanuel Maillard, residente a Medjugorje e grande apostola della Madonna, spiega alla Nuova Bussola Quotidiana il significato dell'epidemia che sta mettendo in ginocchio «un mondo che si credeva invulnerabile»; i mali della quarantena e i beni a cui attaccarsi; la prova permessa come «segno dell'amore di un Padre che desidera la salvezza dei suoi figli»; la corsa verso Gesù delle pie donne, nonostante il divieto «della polizia del tempo»; il mistero della corredenzione di Maria e di una sofferenza piena di senso. Infine, rivela l'unica via per porre fine al virus.
Messaggio di Pasqua con strigliata all'Unione Europea
Messa della domenica di Pasqua senza omelia, solo un minuto di silenzio; e senza neanche il rito del Resurrexit, rispristinato da san Giovanni Paolo II nel Duemila. Poi nel messaggio prima della benedizione "Urbi et Orbi", un monito severo alla UE: sulla solidarietà si gioca il processo d'integrazione e il futuro del mondo.
La morte è vinta
Una società che è costruita sulla morte degli altri (embrioni, feti, malati, anziani) ha terrore della morte. Al punto da accettare l’isolamento, il silenzio, la solitudine totale di un intero popolo per settimane. I cristiani sono i seguaci di Cristo. Portano come trofeo la palma della vittoria. Dell’unica vittoria che conta, quella sulla morte. Qualcuno se lo ricorda?
«Sì, Cristo è veramente risorto e noi ne siamo testimoni»
«Ci siamo anche noi con le tre donne che si recano al sepolcro, prima dell'alba, per ungere il corpo senza vita di Gesù. La loro premura è la nostra premura. Con loro scopriamo che la grossa pietra tombale è stata rotolata via e il corpo non vi è più. "Non è qui", annuncia l'angelo, mostrando il sepolcro vuoto e le bende funerarie per terra. La morte non ha più potere su di Lui». Ecco l'omelia di san Giovanni Paolo II durante la Veglia Pasquale del 22 aprile 2000.
- I NOSTRI AUGURI DI BUONA PASQUA
«Con la scusa della pandemia questo governo ci vende allo straniero»
Parla l'economista Giulio Sapelli: «L'accordo dell'Eurogruppo è la classica montagna che ha partorito il topolino, che unita alla debolezza delle misure italiane, lascia prevedere il peggio». «Le proposte di patrimoniale sono una follia, iniziative degne di Chavez». «L'unica strada è il prestito nazionale, come proposto da Tremonti e da Bazoli, un prestito volontario per la ricostruzione, come dopo la Seconda guerra mondiale». «Questi governanti se ne fregano perché dipendono dall'estero, Vaticano compreso».
- SU MES E PATRIMONIALE IL GOVERNO SI SPACCA, di Ruben Razzante
- L'ATENEO CATTOLICO CHE SI PREOCCUPA DEL RAMADAN, di Giuliano Guzzo
- MONTE BERICO, LA PESTE E LA PEDAGOGIA DI MARIA, di Costanza Signorelli
Monte Berico, la peste e la pedagogia di Maria
Circa seicento anni fa la Madonna è apparsa a Monte Berico: "Costruite un Santuario, pregate e la peste cesserà". Dopo due anni di resistenza, autorità civili e religiose obbedirono e la peste, che era aumentata, cessò. In questa vicenda giace tutta la semplicissima pedagogia di Maria: nell'obbedienza a Dio vi è la strada per la liberazione da ogni male.
Che faranno i Paesi poveri se i "ricchi" si ammalano
Anche in piena epidemia Oxfam non cambia musica: chiede ai Paesi ricchi di aiutare quelli poveri a combattere il coronavirus. Ma la Ong non si chiede perché i Paesi poveri siano poveri. La risposta si trova nel tribalismo, nella corruzione e nella violenza delle loro classi dirigenti. Sarebbe meglio chiedere a loro i soldi necessari.