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Allarme Fao

Tornano le locuste in Africa orientale

Nuovi enormi sciami di locuste stanno invadendo le regioni che ne sono state infestate già nel 2020. La Fao chiede 38 milioni di dollari per impedire nuovi danni devastanti a colture e pascoli

Svipop 28_01_2021

 

Nel gennaio del 2020 l’Onu aveva chiesto un intervento internazionale urgente per far fronte all’invasione di locuste che stava distruggendo pascoli e raccolti in Africa orientale. A novembre del 2019 le Nazioni Unite avevano raccomandato invano ai paesi colpiti – via via, Eritrea, Somalia, Etiopia, Sudan, Kenya, Uganda – di prendere provvedimenti per evitare una crisi alimentare devastante. Nei mesi successivi gli sciami si erano moltiplicati raggiungendo dimensioni enormi: miliardi di animali che in volo hanno poi raggiunto l’Asia spingendosi fino ai confini tra Pakistan e Cina. A distanza di un anno la situazione si ripete. A fine novembre del 2020 l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) ha avvisato che miliardi di uova depositate in autunno si stavano schiudendo e che nuovi immensi sciami stavano per formarsi in Somalia, Etiopia e nord del Kenya. Adesso le locuste si stanno spingendo più a sud e minacciano le coste del Kenya e il vicino Tanzania. È la terza invasione di locuste in un anno nella regione. Il solo efficace di combattere i parassiti è irrorare per tempo i terreni con insetticidi, usando aerei e mezzi di terra. Ma secondo la Fao per farlo occorrono subito 38 milioni di dollari. Gli interventi, sebbene tardivi, messi in campo nel 2020 hanno consentito di salvare raccolti e evitare altre perdite per un valore di 1,2 miliardi di dollari. Solo se i governi disporranno dei mezzi necessari – ha spiegato Ezana Kassa, coordinatore Fao per le emergenze in Somalia – riusciranno a scongiurare gravi danni nel settore agropastorale. In Africa l’ultima invasione di cavallette di proporzioni quasi altrettanto vaste si è verificata nel Sahel nel 2012. Ci sono voluti due anni e più di 500 milioni di dollari per fermarla.