Non si ferma la tensione in Kosovo: 11 italiani tra i feriti
30 soldati della NATO e 52 manifestanti colpiti negli scontri del 29 maggio. Tra loro anche i nostri connazionali impegnati nel contingente KFOR. Alla base dei disordini crescenti c'è il boicottaggio serbo causato dal mancato rispetto degli accordi di febbraio da parte kosovara, con reciproco rimbalzo di responsabilità.
Armi atomiche in Bielorussia, il rischio cresce
L'annunciata decisione russa di dispiegare armi nucleari tattiche in Bielorussia indica un ulteriore aggravarsi della situazione anche se appare probabile che Mosca intenda mettere al sicuro l'unico paese alleato rimastogli da possibili attacchi ucraini o da forme di destabilizzazione spinte dall'esterno.
Ucraina, ora sdoganiamo pure l'uranio impoverito
Il dibattito sull'uranio impoverito non si è mai concluso. Usato nei proiettili perforanti, può essere tossico o no? Ong, istituti di ricerca e anche le Nazioni Unite hanno diffuso per decenni molti timori sul suo effetto a lungo termine, per i militari e i civili delle aree colpite. Ma ora quei proiettili servono all'Ucraina. Quindi "nessun pericolo".
Ucraina, Berlusconi e Meloni due facce della stessa medaglia
Il dibattito sulla guerra in Ucraina è ridotto a un referendum pro o contro Zelensky, dimenticando che in questo modo stiamo correndo verso un tragico allargamento del conflitto. E i criteri della legittima difesa, suggeriti dal catechismo, sono ignorati anche dai cattolici.
Guerra ucraina, la folle politica di rimuovere ogni soluzione di pace
La realtà ci dice che soltanto una guerra mondiale potrebbe ridare all'Ucraina i confini pre-2014: i Paesi occidentali dicono di non volere l'escalation ma si rifiutano di fissare un obiettivo concreto almeno per il "pareggio". La linea pare quella del "tanto peggio tanto meglio", a spese della popolazione ucraina. Eppure le possibilità di porre almeno le basi su cui costruire un negoziato ci sarebbero...
- LE ARMI NON PORTANO LA PACE, di Rosalina Ravasio
Le armi non portano la pace, ma la strage
L’ebbrezza di una “pace armata fino ai denti” finisce sempre nel pianto, nella prostrazione e nella morte di intere generazioni. Per non schiantarsi contro l'iceberg di un conflitto destinato ad espandersi, occorre ascoltare i "segnali di pericolo" piuttosto che le sirene del pensiero unico.
Parlano di pace, ma promettono la guerra
Ci stanno trascinando in questa guerra assurda, che pare sempre più senza via d'uscita. La parola d'ordine di tutte le istituzioni è riarmare e vincere ad ogni costo malgrado le migliaia di morti già registrati. E cosa ci fa il presidente di un paese in guerra a Sanremo? Possibile che nessuno sia in grado di agire per fermare questa escalation?
Franco Frattini, difensore della libertà dei cristiani
Franco Frattini, presidente del Consiglio di Stato e già ministro degli Esteri, è morto la notte di Natale. Il suo impegno è stato fondamentale per difendere la libertà dei cristiani. Grazie a lui possiamo ancora esporre il crocefisso in pubblico. E mai, come durante il suo ministero, vi furono così tante iniziative a protezione dei perseguitati.
Ucraina, Polonia e Baltici vogliono spingere la Nato alla guerra
Dietro l'intenzione della Polonia di trasferire in Ucraina le batterie di missili Patriot ricevute dalla Germania, sta la volontà di coinvolgere direttamente la NATO nel conflitto contro la Russia. Il segretario Stoltenberg cerca di smarcarsi, ma la situazione diventa molto rischiosa e il passaggio dalla "belligeranza indiretta" all'impegno in prima linea sui campi di battaglia potrebbe essere breve.
Crisi dei missili, Biden calma i bollenti spiriti di Polonia e Ucraina
Il missile caduto su una fattoria polacca a Przewodow non era russo ma ucraino: l'antiaerea, cercando di intercettare missili russi, ha colpito per errore il territorio polacco. Crisi rientrata, ma in queste ore di tensione è emersa la volontà di governi Nato, quali Polonia e Repubbliche Baltiche, di affiancare l’Ucraina nel tentativo di forzare la mano per portare l’Alleanza Atlantica verso un maggiore e pericoloso coinvolgimento nel conflitto. Tentativo sventato dagli Stati Uniti.
- VIDEO. TUTTI POLACCHI CON I MISSILI DEGLI ALTRI, di Riccardo Cascioli
Negoziato o escalation, con la Nato coinvolta si aprono nuovi scenari
Gli anglo-americani hanno giocato un ruolo di primo piano nella controffensiva ucraina. E adesso? La Russia può fare leva su questo aspetto per una maggiore mobilitazione popolare. Ma può anche, viceversa, decidere di negoziare. Gli anglo-americani hanno interesse a prolungare il conflitto. La Russia non ha fretta. Ue non pervenuta.
Ucraina, che faranno i russi dopo la sconfitta di Kharkiv
A Kharkiv gli ucraini hanno sfondato il fronte per la prima volta e hanno liberato Izyum e Kupjansk. La sconfitta russa mette in luce ancora una volta la carenza di truppe russe rispetto alla lunghezza del fronte da presidiare. Come conseguenza, Putin potrebbe ordinare una mobilitazione più ampia, anche contro la Nato, che aiuta l'Ucraina.