Un cuore che batte, ultimi giorni per una firma che vale
Il prossimo 7 novembre è l’ultimo giorno utile per firmare “Un cuore che batte”, la proposta di legge di iniziativa popolare che mira a limitare l’aborto. Una proposta che ha incontrato tanto fuoco amico. Ma che è giusto firmare e spieghiamo perché.
Aborto, l’Italia non fa eccezione. I dati che ad Avvenire sfuggono
Un articolo di Avvenire indica l’Italia come un’eccezione rispetto ad altri Paesi europei, in quanto gli aborti ufficiali diminuiscono. Ma in questo calo gioca un ruolo importante la crescita esponenziale della “contraccezione d’emergenza” e, quindi, dei cripto-aborti.
- Un cuore che batte, ultimi giorni per firmare, di Tommaso Scandroglio
«Io, con la sclerosi multipla, dico a Zaia e Fedriga: fermatevi»
La testimonianza: ho una forma di sclerosi multipla come quella di “Anna”, che ha chiesto il suicidio assistito in Friuli. Ma la malattia è curabile e la compagnia salva. Le istituzioni si impegnino ad alleviare le difficoltà dei malati, anziché a darci la morte in anticipo e guardarci come “costi”.
Un cuore che batte, la raccolta firme può fare la differenza
In corso la raccolta firme, ne servono 50.000 entro il 7 novembre, per la proposta di legge di iniziativa popolare che mira a ridurre gli aborti. Si firma nel proprio comune di residenza. Un’iniziativa per una svolta pro vita.
L’Africa che resiste: no alla contraccezione, sì all’Humanae Vitae
Le parole profetiche di Paolo VI nell’Humanae Vitae trovano conferma innanzitutto in Africa, vittima dei tentativi neomalthusiani dell’Occidente che subordina gli aiuti all’accettazione degli antivalori su sessualità e famiglia. Ma nel continente nero resiste una cultura pro vita più forte dell’ideologia.
Vita, al Governo manca una strategia
Quest’anno la Giornata per la Vita arriva a stretto giro dall’infelice ordine del giorno con cui la maggioranza di centrodestra si è impegnata a non toccare la 194. Le contraddizioni a livello politico minano la stessa azione culturale, il cui fine è migliorare le cose proprio attraverso la politica. La prudenza è altro dall'indecisione sui principi e dalla mancanza di una prospettiva.
Giornata per la Vita, un messaggio che indica Cristo
Ricco di spunti il messaggio della CEI per la 45^ Giornata per la Vita (5 febbraio), dal titolo «La morte non è mai una soluzione». Si smonta l’idea che aborto, eutanasia e suicidio assistito rispettino la vera libertà. Si centra il problema alla base della cultura della morte. E si indicano come risposte la retta ragione e Cristo crocifisso e risorto.
Riecco i 40 giorni per la Vita, con preghiere e testimonianze
Dopo l’esperienza dello scorso anno, ritornano i 40 Giorni per la Vita, un’iniziativa della Diocesi di Ventimiglia - San Remo. In programma, a partire dal 28 dicembre (Santi Innocenti), preghiere e veglie per chiedere a Dio di porre fine all’aborto, all’eutanasia e agli altri delitti contro la vita. Previste anche testimonianze per sensibilizzare sul tema.
La gioia di vivere di Ale che smaschera l'eutanasia
Un giovane calciatore in “stato vegetativo” per 14 anni, curato amorevolmente a casa dai suoi cari, e che proprio in quegli anni ha raggiunto vette di vita e di umanità che il mondo - vittima dei dogmatismi eutanasici - ignora. Esce in un libro, "E adesso parlo io", la storia di Alessandro Pivetta, tornato al Padre a 34 anni, raccontata dal giornalista Fabio Cavallari.
Un’altra eutanasia di Stato. Pippa è tornata al Padre
La disabile inglese di sei anni, al centro di una battaglia legale tra ospedale e famiglia, è morta qualche giorno fa dopo il distacco della ventilazione. L’ennesima vittima del “miglior interesse” improntato al relativismo. Pippa lascia un fratello di poco più grande e la madre, Paula Parfitt, che ha lottato fino all’ultimo per assicurarle le cure.
Il Piemonte, il Nipt e la china scivolosa sui bimbi Down
Il caso del Piemonte di centrodestra che chiede, con la sinistra, l’inserimento nei Lea dei test prenatali di ultima generazione per individuare le principali anomalie cromosomiche. Protestano le associazioni pro life. Per la leghista Zambaia, il fine è «tutelare la vita», ma tenere un figlio disabile o abortirlo è una «scelta» della donna. Il rischio di una deriva pericolosa.
Le virtù eroiche di Lejeune, il genetista che difese la Vita
Promulgato dalla Congregazione delle Cause dei Santi il decreto che riconosce le virtù eroiche di Jérôme Lejeune (†1994), proclamato Venerabile. Grande genetista francese, scoprì la causa della Sindrome di Down. Seppe coniugare scienza e fede, non temendo di prendere posizione - a costo della gloria terrena - contro l'aborto e l’eugenetica che andava pervadendo la medicina. Nella convinzione che «dobbiamo amare il bambino e curare la malattia».