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«Suor Rosalina non è suora»: i deliri di Fanpage e Formigli

Un'altra puntata di Piazza Pulita all'insegna del killeraggio mediatico contro la Comunità Shalom e suor Rosalina. E Fanpage propone un'inchiesta da cui risulta che suor Rosalina non sia suora. Ci sarebbe da ridere se questo livello di giornalismo non fosse inquietante.

Cronaca 29_04_2023
Francesco Cancellato (Fanpage)

Se non fosse tragico ci sarebbe da ridere. La puntata di giovedì scorso di Piazza Pulita (su La7), dedicata in gran parte (e per la terza volta consecutiva) alla Comunità Shalom di Palazzolo sull’Oglio ha toccato punte di falsità tali da scadere nel grottesco. Vi risparmiamo la descrizione del solito teatrino con Corrado Formigli a fare da finto giornalista interessato alla verità lanciare servizi e dare la parola in modo che non si sviasse dal binario già scelto: la condanna senza appello per la Comunità Shalom e per suor Rosalina. E con le poche voci a difesa, soprattutto Andrea Muccioli e Carlo Fucci, padre di Luca, ex ospite della comunità, costantemente interrotte quando provavano ad argomentare in modo serio, pur davanti a obiezioni – come quelle di Nunzia De Girolamo – che non avrebbero meritato neanche una parola di risposta. E forse bisognerà anche chiedersi se vale la pena partecipare a trasmissioni dove il copione è già scritto e gli ospiti non allineati al pensiero del conduttore servono soltanto a mantenere viva più a lungo possibile la discussione su un argomento (in questo caso il linciaggio di suor Rosalina).

Ad ogni modo tutto questo era scontato, come il giudizio della “Scienza” - al cui controllo nulla può e deve sfuggire - e l’invocazione dello Stato, che tutto deve vedere e coprire. E scontatissima anche la riproposizione delle scene di presunta violenza pur di fronte all’evidenza di prove – segnalate da un avvocato ma già documentate dalla Bussola – secondo cui i filmati in discussione, se proposti in modo integrale, dimostrano in modo incontrovertibile che non c’entra nulla il metodo terapeutico di suor Rosalina né la punizione fuori controllo imposta da alcuni “vecchi” della Comunità. Erano infatti delle scene girate con l’accordo di tutti coloro che vi erano coinvolti, anche se di pessimo gusto.

Ma vista l’operazione di killeraggio che ha guidato questa pseudo-inchiesta fin dall’origine non ci si poteva realisticamente aspettare un sussulto di verità. Ma la volontà di colpire suor Rosalina e farle terra bruciata intorno è così forte che la redazione di Fanpage (che lavora di comune accordo con Formigli) è riuscita a costruire un servizio talmente strampalato e fuori da ogni logica giornalistica da lasciare basiti.

Scopo principale era dimostrare oscuri giri di soldi per gettare ancora più ombre sulla gestione della Comunità: e allora ecco voci coperte di testimoni che parlano di “tanti soldi” visti circolare, e fogli pieni di cifre ma di cui non si spiega cosa siano e che cosa dimostrerebbero. Illazioni, accuse non documentate, sospetti, tanto per gettare fango, per creare l’atmosfera che renda ancora più credibile la descrizione della “comunità degli orrori”. Cose che se fossero state proposte da altri avrebbero già messo in moto l’apparato sanzionatorio dell’Ordine dei Giornalisti.

Ma il bello deve ancora venire: per tutta la puntata si era cercato di avvalorare la tesi che suor Rosalina sia una specie di santona che agisce al di fuori di qualsiasi regola scientifica, civile e anche religiosa; ed ecco quindi il servizio finale che ci rivela, udite udite, che suor Rosalina non è neanche una suora. Lo dice esplicitamente il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato, rispondendo a precisa domanda di Formigli. Domanda chiamata dopo il servizio-inchiesta in cui si intervistava una superiora delle Orsoline, congregazione da cui suor Rosalina è uscita, e si concludeva con la dichiarazione di un anonimo funzionario della Curia vescovile di Brescia secondo cui suor Rosalina risulta praticamente sconosciuta. Ci sarebbe dal rotolarsi dal ridere, se non fosse inquietante, visto che la stragrande maggioranza degli spettatori non conosce la comunità e quindi è portata a pensare che si tratti di notizie affidabili.

Invece il livello del giornalismo di Fanpage e Formigli è talmente basso che non sono neanche in grado di raccogliere informazioni semplici in modo corretto. Pur non facendo parte di una congregazione religiosa, suor Rosalina è consacrata a tutti gli effetti nelle mani del vescovo, così come le altre suore che condividono con lei il lavoro alla Comunità Shalom e la regola di vita comune approvata. Quindi il povero Cancellato e Formigli si mettano l’animo in pace: Rosalina è proprio una suora, pienamente inserita nella Chiesa cattolica. Niente santona, niente setta, suor Rosalina è semplicemente cattolica e la fede è l’origine del suo amore per le persone più fragili.

Ma c’è un altro particolare: dagli uffici della Curia veniamo a sapere che la frase estrapolata nel servizio, presentata come la negazione che la Curia abbia neanche la conoscenza di suor Rosalina, in realtà si riferiva ad altro ed è stata isolata da un colloquio più lungo con qualcuno al centralino, alimentato dalle continue domande della giornalista. Tanto per confermare il livello infimo di certi “professionisti” dell’informazione.