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Islam

Si chiama Arzoo l’ultima ragazzina cristiana rapita in Pakistan

Ha solo 13 anni e come centinaia di altre ragazzine cristiane e indù è stata sequestrata da un musulmano, costretta a convertirsi all’Islam e a sposarlo

Un’altra ragazzina cristiana è stata rapita in Pakistan. Si chiama Arzoo Raja, ha 13 anni, è cattolica, vive a Karachi. Un uomo musulmano di 44 anni, Ali Azhar, l’ha sequestrata la mattina del 13 ottobre per strada e quel giorno stesso l’ha costretta a convertirsi all’Islam e a sposarlo. Quando i genitori hanno saputo che cosa era successo si sono rivolti alla polizia. Ma la sera del 14 ottobre l’avvocato del rapitore di Arzoo ha portato in polizia documenti che attesterebbero la legalità di quanto accaduto: un affidavit firmato dalla ragazzina, ora diventata Fatima Arzoo, 18 anni, che attesta la sua libera conversione all’Islam e il matrimonio contratto volontariamente, il certificato di conversione e quello di matrimonio. Come negli altri, frequenti casi di minorenni cristiane rapite con le stesse modalità, benché in Pakistan il matrimonio di minorenni sia proibito, inutilmente i genitori di Arzoo hanno a loro volta presentato agli agenti i certificati di nascita e di battesimo che ne dimostrano l’età reale, cosa che dovrebbe bastare a invalidare oltre alle nozze anche l’abiura che un minorenne non può decidere senza il consenso del padre. Anthony Naveed, un politico cattolico membro dell’Assemblea provinciale del Sindh, si è interessato al caso della piccola e ha offerto assistenza legale alla sua famiglia. All’agenzia Fides ha commentato: “l'aumento dei rapimenti e delle conversioni forzate delle adolescenti cristiane e indù è un fenomeno molto grave. È preoccupante, pur se dovuto alla mentalità ristretta e malata di pochissime persone nella società pakistana. Nell'attuale contesto dello status sociale e politico, le minoranze religiose sono elementi più deboli e quindi le donne e le ragazze delle minoranze diventano un facile bersaglio dei rapitori e di uomini che operano conversioni forzate”.