San Lucio I
San Lucio salì al soglio pontificio nel giugno del 253 dopo la morte in esilio di papa Cornelio, costretto a lasciare Roma dall’imperatore Treboniano Gallo. Era una fase difficilissima per la Chiesa, ancora lontana dall’ottenere la libertà di culto, che sarebbe arrivata solo con gli editti del 311 e 313.
San Casimiro
Al principe santo, patrono di Lituania e Polonia, bastarono poco più di 25 anni di vita per farsi amare dal suo popolo, che lo chiamava “difensore dei poveri” e constatava giorno per giorno le sue virtù cristiane. Terzo di 13 figli, san Casimiro (1458-1484) è spesso raffigurato con un giglio ed è particolarmente invocato contro le tentazioni carnali.
Santa Caterina Drexel
Diversi decenni prima che i riflettori del mondo si accendessero sugli afroamericani, santa Caterina Drexel (1858-1955) fu missionaria in mezzo a loro e agli indiani d'America, curandone l’educazione e portandogli l’annuncio di Cristo.
Sant’Agnese di Boemia
Tra l’imperatore che la chiedeva in moglie e il Re dell’universo, sant’Agnese di Boemia (1211-1282) non ebbe dubbi, accesa com’era dall’amore per Dio, tanto da guadagnarsi l’ammirazione di un’umilissima sposa di Cristo come santa Chiara d’Assisi (1193-1253), che dal monastero di San Damiano le scrisse lettere rivelatrici della grande comunione spirituale che si era instaurata tra le due.
Sant’Albino di Angers
La tradizione riferisce che sant'Albino (c. 468-550) faceva di tutto per aiutare le persone in difficoltà, per esempio liberando i prigionieri presi in ostaggio dai pirati, scacciando i demoni e visitando i carcerati.
San Romano di Condat
San Romano di Condat (c. 390-463) nacque alla fine del IV secolo, quando il monachesimo, già piuttosto diffuso in Oriente, aveva preso piede anche in Occidente. I suoi genitori lo mandarono a formarsi al monastero di Ainay, a Lione, dove fu allievo dell’abate Sabino, che gli donò una Vita dei Padri del deserto
San Gabriele dell’Addolorata
Undicesimo di 13 figli, san Gabriele dell’Addolorata (1838-1862), il santo del sorriso e capace di illuminare sulla missione corredentrice di Maria, ebbe un percorso di vita simile a quello di tanti giovani, prima di comprendere la caducità delle cose terrene e dedicarsi a quelle eterne. “Così vuol Dio, così voglio io”, diceva con slancio dopo aver abbracciato pienamente la divina Volontà.
Sant’Alessandro di Alessandria
Sant’Alessandro di Alessandria (c. 250-326/328) è ricordato soprattutto per il grande ruolo avuto nel contrasto dell’eresiarca Ario, prima nella città egiziana e poi al Concilio di Nicea, oltre che per essere stato la guida di un campione dell’ortodossia come sant’Atanasio (c. 295-373).
Santi Luigi Versiglia e Callisto Caravario, martiri
Quando questi due salesiani innamorati di Cristo si incontrarono nel 1921, monsignor Luigi Versiglia (1873-1930) era di passaggio a Torino, con alle spalle già 15 anni di missione in Cina, mentre Callisto Caravario (1903-1930) era un diciottenne ardente dal desiderio di farsi sacerdote e dedicarsi alla vita missionaria: «Io la raggiungerò presto in Cina. Insieme faremo conoscere la luce di Cristo».
Sant’Etelberto
La vita di sant'Etelberto (c. 560-616), re del Kent cresciuto da pagano e primo sovrano inglese a convertirsi al cristianesimo, ebbe una prima importante svolta quando prese in sposa santa Berta, figlia del re merovingio Cariberto e profondamente cristiana.
San Policarpo
Durante il suo periodo romano, san Policarpo di Smirne (c. 69-155) aveva ricondotto alla Chiesa molti cristiani che erano stati sviati da Marcione, il quale rigettava l’Antico Testamento e buona parte del Nuovo (in pratica, tutti i brani in disaccordo con le sue idee) e sosteneva l’eresia docetista, negatrice delle sofferenze di Gesù nella carne. Un giorno Marcione gli si avvicinò e gli disse: «Riconoscici!». Rispose il santo: «Riconosco, riconosco proprio che sei il primogenito di Satana».
Cattedra di San Pietro
«“Voi chi dite che io sia?”. Rispose Simon Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”». La domanda di Gesù ai discepoli e la risposta del suo vicario in terra ricordano il motivo all’origine della festa liturgica della Cattedra di San Pietro, che si fonda proprio sulla missione di pastore della Chiesa universale affidata da Nostro Signore al principe degli apostoli