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arte e fede

L'ultima cattedrale europea

Nuove luci a Barcellona sulla sommità delle torri degli Evangelisti della Sagrada Familia, l'opera del "Dante dell'architettura".

Borgo Pio 13_11_2023
Foto di Guillermo Simón-Castellví_Domani

Ieri sera si sono accese nuove luci a Barcellona sulla sommità delle torri degli Evangelisti della basilica della Sagrada Familia. Dopo quelle di Marco e Luca, terminate un anno fa, il tetramorfo si completa con Matteo e Giovanni.

Il tetramorfo è costituito dai "quattro esseri" viventi che simboleggiano gli evangelisti: angelo (Matteo), leone (Marco), bue (Luca) e aquila (Giovanni). Li si trova nella visione di Ezechiele e nel quarto capitolo dell'Apocalisse: «Non hanno dubbi gli antichi autori cristiani, che dal II secolo vedono rappresentati nel tetramorfo i quattro vangeli, per primo Ireneo di Lione», spiega Giovanni Maria Vian su Domani. «Due secoli più tardi è l'autorità di Girolamo, il più grande filologo e biblista dell'antico cristianesimo latino, a modificare e imporre l'identificazione che poi ricorre nei testi e nelle rappresentazioni figurative, dal V secolo fino alle sculture e alle ceramiche della Sagrada Familia».

La costruzione della Sagrada Familia ebbe inizio nel 1882. Consacrata nel 2010 da Benedetto XVI, è ancora in corso, come nelle cattedrali medievali i cui lavori duravano per più generazioni. Del resto, l'opera del «Dante dell'architettura» (come fu definito Antoni Gaudi) è «l'ultima delle grandi chiese europee», «in continuità con gli edifici di culto medievali ma nel contesto e con il linguaggio della modernità più avanzata», scrive Vian, «frutto di molti mestieri e di un lavoro corale» – nonché dell'intensa spiritualità del suo geniale artefice.