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L'EDITORIALE

Le ore del mattino

Non ricaviamo da soli l’energia per vivere. Non la spremiamo dalla profondità del cuore. Uno sguardo, un incontro, un messaggio, un dialogo ci chiama e ci sveglia...

Editoriali 24_01_2011

Esci in strada al mattino e incroci qualcuno che ti saluta, con il cenno della mano o con un colpo di clakson dalla macchina o gridando il tuo nome dall’altro lato della strada. Sei già consegnato al bene della giornata.

Quanto vale un buon mattino? Suggerisco continuamente alle persone di non perdere l’inizio del giorno. Quando spalanchi la finestra, spalanchi la vita. Quando apri gli occhi, Dio è là che si alza con te dopo averti vegliato di notte. Guardalo e ringrazialo per il nuovo giorno. La preghiera dell’Angelus, impostata con l’Avvento e avviata in tutte le stagioni dell’anno, suggerisce fin da subito la giusta posizione del cuore e della mente.

E’ una grazia poter cominciare la giornata con la preghiera delle Lodi e.o con la Messa, con un tempo di silenzio e di meditazione. “O Dio, all’aurora ti cerco. Ti benedirò finché io viva. A te si stringe l’anima mia”. Quando la preghiera è proclamata in Chiesa, è lo spazio stesso a suggerirti la giusta posizione. Oggi è un privilegio riservato a pochi e da pochi riconosciuto, eppure preziosissimo. C’è chi corre in fretta alla corriera, chi si incammina musone verso scuola, chi ancora indugia pigramente in casa.

Tante mamme sono alle prese con i figli che non si alzano ancora dal letto, o devono arrabattarsi tra i compiti del piccolino da sistemare e la colazione da preparare. Anche Gesù cominciava la giornata ritirandosi in preghiera appena fuori della casa di Pietro, camminando lento sulla spiaggia del lago di Tiberiade nel primo chiarore dell’aurora o prostrandosi di fronte al Padre.

Il segreto della persona è costituito da ciò di cui uno si fa abitare l’anima. Soprattutto quando incombe un impegno gravoso o quando sei appiattito dall’abitudine, ti risveglia la Presenza di Colui che ti viene incontro e ti chiama, come il Signore Dio quando chiamò il giovane Samuele. Poi la giornata va. Ed è come se tutto si incanalasse per il sentiero giusto, dove i sassi e gli inciampi non bloccano il cammino.

Qui si rivela la sapienza della Chiesa, che ci accompagna suggerendo i tempi e i modi del vivere quotidiano. Ti desta e ti accompagna persino con il suono della campana del mattino, che appunto ti invita all’ Angelus. Non ricaviamo da soli l’energia per vivere. Non la spremiamo dalla profondità del cuore. Uno sguardo, un incontro, un messaggio, un dialogo ci chiama e ci sveglia.