Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Atanasio a cura di Ermes Dovico
Borgo Pio
a cura di Stefano Chiappalone

due confini e due misure

L'appello immigrazionista del Papa ai vescovi Usa

Una lettera papale papale contro le misure adottate da Trump su migranti e rifugiati. A due mesi dall'inasprimento delle pene per chi entra illegalmente in Vaticano.

Borgo Pio 12_02_2025

Papa Francesco scrive ai vescovi americani « in questo delicato momento che state vivendo come Pastori del Popolo di Dio che pellegrina negli Stati Uniti d’America». Il «delicato momento» è riferito alle misure intraprese in materia di migranti e rifugiati dall'amministrazione Trump. Con toni accorati cui mai Francesco ha fatto ricorso per lamentarsi, che so, delle crociate pro-aborto o arcobaleno dell'amministrazione Biden.

Dopo un incipit biblico, dal libro dell'Esodo alla fuga in Egitto, il Papa passa alla «grande crisi che si sta verificando negli Stati Uniti con l’avvio di un programma di deportazioni di massa». Pur riconoscendo «il diritto di una nazione a difendersi e a mantenere le comunità al sicuro da coloro che hanno commesso crimini violenti o gravi durante la permanenza nel Paese o prima del loro arrivo», tuona contro le deportazioni, atto che «lede la dignità di molti uomini e donne, e di intere famiglie, e li pone in uno stato di particolare vulnerabilità e incapacità di difendersi».

Per Francesco illegale non equivale a criminale: «La coscienza rettamente formata non può non compiere un giudizio critico ed esprimere il suo dissenso verso qualsiasi misura che tacitamente o esplicitamente identifica lo status illegale di alcuni migranti con la criminalità». A presentare dei rischi per il Papa è semmai «la preoccupazione per l’identità personale, comunitaria o nazionale, al di là di queste considerazioni, introduce facilmente un criterio ideologico che distorce la vita sociale e impone la volontà dei più forti come criterio di verità». Ed esorta «a non cedere a narrative che discriminano e causano inutili sofferenze ai nostri fratelli e sorelle migranti e rifugiati».

«Dal Vaticano, 10 febbraio 2025». A neanche due mesi dall'emanazione di norme più severe per chi entra illegalmente nella Città del Vaticano. Meglio che ciascuno si faccia i confini suoi...