La piccola Chiesa cattolica cambogiana
Riorganizzata dopo la tremenda persecuzione dei Khmer rossi, la Chiesa ha svolto un importante ruolo di riconciliazione

Il 28 giugno Leone XIV ha nominato un sacerdote locale, Pierre Suon Hang Ly, vicario apostolico coadiutore di Phnom Penh, la capitale della Cambogia. Affiancherà monsignor Olivier Schmitthaeusler, missionario della Mep, Società per le missioni estere di Parigi. La sua nomina è molto importante perché la prospettiva è di raccogliere in un futuro non lontano il testimone da monsignor Schmitthaeusler ed essere ordinato vescovo. In questo modo, spiega l’agenzia di stampa AsiaNews nel dare la notizia, “la Chiesa della capitale cambogiana avrà di nuovo un pastore locale, dopo l'unico precedente di monsignor Joseph Chhmar Salas, ordinato in circostanze drammatiche nell'aprile 1975 e poi morto due anni dopo nella persecuzione dei Khmer rossi”. La piccolissima Chiesa cattolica cambogiana è stata ricostruita negli anni 90 del secolo scorso, dopo le profonde ferite subite durante il regime comunista di Pol Pot. Ma la sua presenza nel paese risale al XVI secolo. Dal 1968, su disposizione di Papa Paolo VI, è organizzata in tre giurisdizioni: il vicariato apostolico di Phnom Penh e due prefetture apostoliche, Battambang e Kompong Cham. Conta appena 23.207 fedeli, pari allo 0,13% della popolazione (che peroltre il 96% è buddista): la maggior parte sono originari del Vietnam, solo il 30% sono autoctoni. Benché siano pochi, tuttavia i cattolici sono molto attivi nel settore dell’istruzione e nell’assistenza a malti e poveri. Conta quattro istituti scolastici superiori, una ventina di scuole materne e 11 case per giovani, distribuite in diverse parrocchie. Intervistato da AsiaNews, il nuovo vicario apostolico ha parlato della missione della Chiesa e delle sfide che la aspettano: “In un contesto prevalentemente buddhista – ha spiegato – la missione non si limita alla preghiera o alla Messa in chiesa. L’opera caritativa è fondamentale: attrae i buddhisti e li incoraggia a cercare Cristo. I sacerdoti devono visitare i cristiani e gli abitanti delle parrocchie: hanno quindi un ruolo ecclesiale e uno sociale. Cinquanta anni dopo l’arrivo dei Khmer rossi a Phnom Penh, molti ricordi dolorosi restano nella nostra memoria. La Chiesa in Cambogia ricorda quanti sono morti e hanno sofferto in quel periodo e prega per loro. La Chiesa ha avuto un ruolo importante nella riconciliazione e nella guarigione dei sopravvissuti. Ha offerto sostegno psicologico e spirituale; soprattutto ha portato il messaggio di Gesù sull’amore, il perdono e la fraternità. La preghiera e la meditazione alleviano i cuori. Non dimentichiamo le sofferenze, ma cerchiamo di perdonare chi ci ha fatto del male”.