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Islam

È tornata a casa Hoorab, la piccola cristiana rapita tre mesi fa in Pakistan

La ragazzina di 13 anni, cristiana, era stata rapita, violentata, costretta ad abiurare e al matrimonio dall’uomo musulmano che l’aveva rapita

 

Arriva dal Pakistan la buona notizia che una ragazzina cristiana di 13 anni, Hoorab Masih, che era stata rapita vicino a Faisalabad a dicembre e convertita a forza all’Islam, ha potuto fare ritorno a casa. Il 28 dicembre scorso mentre stava andando a fare acquisti Hoorab era stata rapita da Muhammad Usman, un musulmano che lavora nel negozio in cui si era recata. L’uomo l’aveva portata in un'altra città, l’aveva violentata, costretta a convertirsi all’Islam e a sposarlo: una sorte che in Pakistan tocca ogni anno a molte giovani cristiane. In seguito alla denuncia dei parenti di Hoorab, Muhammad era stato arrestato e la piccola Hoorab era stata affidata a un centro di accoglienza per donne vittime di abusi e violenze. Del suo caso si era avuta notizia a febbraio quando un tribunale aveva decretato che il matrimonio non era valido, data l’età minore della sposa, e neanche la conversione all’Islam che, nel caso di minori, secondo la legge pakistana deve essere autorizzata dal padre o da chi ne fa le veci. Finalmente il 24 marzo Hoorab ha potuto riabbracciare il padre e i fratelli (è orfana di madre) dopo che davanti ai magistrati aveva espresso la sua volontà di tornare dal padre. La sua vicenda si è conclusa felicemente, ma la molte ragazzine che subiscono la sua stessa sorte non sono altrettanto fortunate perché molti agenti di polizia e giudici non si dimostrano solerti nel perseguire i colpevoli che spesso sfuggono quindi alla giustizia. Molte associazioni pakistane che si battono per i diritti umani si sono attivate in difesa di Hoorab e per chiedere al governo leggi che puniscano chi tenta di costringere all’abiura le minoranze religiose e viola la legge contraendo matrimonio con delle minorenni.