Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Giuseppe Lavoratore a cura di Ermes Dovico
CONTRO LA VITA

Aborto come diritto fondamentale dell'UE? Sarà messo ai voti

Ascolta la versione audio dell'articolo

E se dopo la Francia, che ha inserito l'aborto fra i suoi diritti costituzionali, fosse il turno di tutta l'UE? Il pericolo è concreto: giovedì si voterà nel Parlamento europeo una risoluzione per introdurlo nei principi fondamentali.
AGGIORNAMENTO: la risoluzione è passata con 336 voti a favore, 163 contrari e 39 astenuti.

Vita e bioetica 08_04_2024
Helena Dalli, commissaria europea all'eguaglianza

+++ AGGIORNAMENTO: la risoluzione (non vincolante) per inserire il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue è stata approvata giovedì 11 aprile con il voto favorevole di  336 eurodeputati, a fronte di 163 contrari e 39 astenuti. +++

Rendere il diritto all’aborto un diritto fondamentale dell’UE. Questo è il titolo del punto 12 che troviamo nell’anteprima della sessione plenaria del 10-11 aprile 2024, pubblicata nella mattina del 5 aprile 2024 e che si svolgerà a Bruxelles (Rendere il diritto all'aborto un diritto fondamentale dell'UE | 10-04-2024 | Attualità | Parlamento europeo (europa.eu)).

I deputati – si legge – vorrebbero affermare, in una risoluzione da votare giovedì prossimo, la volontà di includere il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. La questione, già affrontata nel dibattito di giovedì 14 marzo scorso, ha visto da parte dei deputati l’esortazione verso gli Stati membri a garantire alle donne l’accesso all’aborto sicuro e legale (Sitting of 14-03-2024 | Plenary | European Parliament (europa.eu)).

Dopo il triste primato della Francia che lo scorso 4 marzo ha inserito l’aborto nella Costituzione, come diritto protetto dalla Legge stessa, anche gli altri Stati vengono intimati a garantire alle donne l’accesso all’aborto sicuro e legale. Questo, in quanto – si continua a leggere - l'assistenza sanitaria, compresa la salute sessuale e riproduttiva, dovrebbe rientrare nelle competenze nazionali. Di qui il “dovere” da parte di ogni Stato membro di garantire il diritto all’aborto come fondamentale.

Già nel luglio 2022 il parlamento europeo aveva condannato il deterioramento della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne negli Stati Uniti e in alcuni Paesi dell’UE, prodigandosi per garantirne la tutela e quindi i diritti stessi della donna. I deputati - in una risoluzione sulla decisione della Corte suprema statunitense di abolire il diritto all'aborto negli Stati Uniti e la necessità di tutelare il diritto all'aborto e la salute delle donne nell'UE nell’estate 2022, quando era stata proposta la bozza della Corte Suprema statunitense con il fine di annullare le sentenze abortiste Roe vs Wade e Casey vs Planned Parenthood - hanno chiesto di inserire il diritto all'aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

Tale modifica della Carta dei diritti fondamentali dell'UE richiede un accordo unanime da parte di tutti gli Stati membri. Così nel silenzio complice di molti, giovedì 11 aprile 2024, mediante un dibattito con Commissione, con risoluzione, verrà messo a votazione la proposta di rendere diritto fondamentale dell’Unione Europea un omicidio. Lo ripetiamo: un omicidio come diritto fondamentale.

Tale proposta e approvazione, nel caso venga raggiunta la maggioranza, significherebbe un ulteriore passo avanti per il mondo pro-choice e per la cultura della morte, e uno verso il baratro in cui la società sta precipitando. Il pericolo di oggi è quello di accogliere senza alcun ripensamento e scandalo una legge che va a tutelare un atto contro la dignità dell’uomo e contro il diritto stesso alla Vita, il II, c. 1, nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Inoltre, il peso di una scelta parlamentare a livello europeo, ha un valore e una gravità che ricade su ogni Stato singolo, e contribuisce a creare un concetto di disvalore e di privazione della dignità umana sempre più forte.

Sarebbe opportuno prendere coscienza di ciò che accade e agire ognuno per il ruolo e le responsabilità che detiene, in particolare pregare quotidianamente, soprattutto in questi ultimi due-tre giorni, affinchè tale proposta non venga approvata.