Liceo Cavour e oltre, fermare la carriera alias è carità
Roma, un professore del Liceo Cavour alla gogna per non aver accettato che una studentessa si identificasse con un nome maschile. Tutto nasce dalla carriera alias, che contrasta con la legge e alimenta l’inganno del gender, in primis a danno dei giovanissimi. Il dovere del governo e i consigli degli ex-trans.
Uomo si crede donna disabile, delirio in salsa gender
Il norvegese Jorund Alme, sano, va in giro in carrozzina perché dice di aver sempre voluto essere una donna disabile. Una scelta, afferma, “sessualmente motivata”, che si basa sulle stesse premesse dell’ideologia trans. Il punto è sempre lo stesso: la volontà che si scontra con la realtà.
L’ideologia trans e i profitti sulla pelle dei piccoli
Il colosso delle cliniche abortive Planned Parenthood è sempre più impegnato nel business del menzognero “cambio di sesso” e pubblica video per incentivare il blocco della pubertà. È solo l’ultimo esempio di come soldi e ideologia vadano a braccetto, a danno di bambini e adolescenti. Ma c’è chi denuncia l’inganno.
Trapianto di utero per trans, la persona fatta a pezzi
Da tempo si parla di trapianto di utero per uomini che si sentono donne. C’è chi lo giustifica in nome dell’«uguaglianza». Ma favorire questo cambiamento – contrario alla natura – accresce il disagio delle persone trans, perché aumenta il divario tra dato biologico e percezione psicologica.
Luca Bianco, il trans che (per primo) non si accettava
Ha fatto gridare alla transfobia la notizia del suicidio di Luca Bianco, uomo che si sentiva donna e si faceva chiamare “Cloe”. In realtà, è il transessualismo la prima e vera fonte di disagio, perché sentirsi qualcuno di diverso nasce da una profonda crisi interiore. Bianco stesso lo testimoniava nel suo blog. E le ricerche e gli ex-trans lo confermano.
“Ti battezzo femmina... e ti cresimo maschio”: Torino svolta sui trans
Torino. Donna “diventa” uomo e vuole la Cresima. Il parroco chiede in curia e il responso della Diocesi è favorevole: “Ok a cresimare col nome nuovo, ma nel registro scrivere quello di battesimo e registrare il cambiamento”. La Bussola racconta l’imbarazzo del parroco, la mail della curia che dà il via libera e la nuova tappa nella demolizione del Catechismo: se la natura non conta più nulla, ma solo i “diritti” della persona, allora crolla tutto.
- L'IPOCRISIA E LO SCANDALO, di Luisella Scrosati
La rivoluzione "woke" sbarca in Italia. Non sottovalutiamola
Al liceo Zucchi di Monza, i ragazzi vanno in gonna per protesta contro il maschilismo. All'Ulisse Dini di Pisa, occupano il liceo per protesta contro un preside che nega l'identità trans a uno studente. Al liceo Cavour di Torino, invece, il preside introduce l'asterisco gender (*) nel linguaggio scritto. Sono tre episodi che, presi singolarmente, fanno solo costume. Ma se presi assieme sono la prova che la rivoluzione "woke", quella della cancel culture e del politicamente corretto che ha devastato la cultura americana e britannica, sta arrivando in Italia. Non va presa sotto gamba. Culturalmente parlando, è peggio ancora del marxismo.
- "NON SONO BIANCO" di Giuliano Guzzo
"Basta studiare i baby trans", l'ordine è assecondarli
Stop agli studi sui baby trans. In sostanza, la coalizione degli psicologi americani Caaps chiede che siano assecondati. Questo spiega come mai aumentino i casi di giovani che vengono avviati al «cambio di sesso» dopo sedute psicologiche.
L'assurda guerra trans all'allattamento al seno
Le volontarie dell’Australian Breastfeeding Association (Aba) sono prese di mira perchè dicono che l'allattamento al seno è una prerogativa femminile. È sempre più chiaro che il sonno della ragione genera «linguaggio inclusivo».
Doppi o zero genitali, l’ultima ‘conquista’ del gender
Non bastano più le ‘sole’ penectomia e vaginectomia per trans. Una clinica con sede a San Francisco offre tre nuove combinazioni genitali a coloro che si sentono contemporaneamente maschi e femmine oppure del tutto neutri. La genitalità componibile e scomponibile è l’ultimo approdo, da delirio d’onnipotenza, della teoria del gender.
Baby trans? Anche l’Economist denuncia i rischi
Non ci sono solo i ripetuti avvertimenti dei cattolici. Ora perfino l’Economist, sulla base di quanto sta accadendo in varie parti del mondo (dalla Finlandia al Regno Unito, dalla Svezia agli Usa), scrive che i trattamenti blocca-pubertà «sembrano non fare bene, anzi possono risultare dannosi». Nell’Italia degli influencer pro Ddl Zan si continuerà a far finta di nulla?
La svolta della Svezia: stop ai metodi blocca-pubertà
I trattamenti per bloccare lo sviluppo degli adolescenti sono connessi a «conseguenze avverse estese e irreversibili come malattie cardiovascolari, osteoporosi, infertilità, aumento del rischio di cancro e trombosi». Con un comunicato del Karolinska Hospital, la progressista Svezia pone un freno all’ideologia trans tutelando i minori di 16 anni. L’Italia del Ddl Zan prenderà esempio?