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Jihad

Sventato in Uganda un attentato a una chiesa

Un uomo è stato fermato mentre si apprestava a entrare in una chiesa pentecostale di un sobborgo della capitale Kampala portando un ordigno esplosivo

 

Domenica 3 settembre in Uganda è stato sventato un attentato dinamitardo contro una chiesa pentecostale, il Lubaga Miracle Centre di Lubaga, un sobborgo meridionale della capitale Kampala. Un uomo è stato fermato da alcuni agenti mentre si accingeva ad entrare nell’edificio con un ordigno esplosivo artigianale. L’uomo che si chiama Kintu Ibrahim e ha 28 anni è stato arrestato con l’accusa di terrorismo. Il suo nome era stato segnalato alle forze di sicurezza dai servizi segreti che nei giorni scorsi erano venuti a conoscenza del fatto che si stavano pianificando degli attacchi a luoghi di culto. Parlando con i giornalisti il portavoce della polizia Patrick Onyango ha spiegato che l’ordigno è stato fatto esplodere in sicurezza dagli artificieri e che, interrogato, Ibrahim ha rivelato che tre altre persone sono state incaricate di compiere altri attacchi dinamitardi. La polizia è alla loro ricerca. Al momento non si sa chi siano i mandanti degli attentati, ma si sospettano le Allied Democratic Forces (ADF), un gruppo armato affiliato all’Isis, lo Stato Islamico, autore di altri attentati dinamitardi nel paese. L’Adf ha le sue basi nella vicina Repubblica democratica del Congo, ma si è costituito negli anni 90 del secolo scorso in Uganda per combattere contro il governo del presidente Yoweri Museveni accusato di perseguitare la popolazione musulmana. Sconfitto dall’esercito ugandese nel 2001, è emigrato nel Nord Kivu, una delle tre province orientali del Congo. Fino al 2014 le attività dell’Adf sono state sporadiche. Poi gli attacchi si sono intensificati e ormai è temuto come uno dei più pericolosi gruppi armati attivi nell’est Congo. Il suo leader, Musa Seka Baluku, ha giurato fedeltà all’Isis nel 2016, ma è solo nell’aprile del 2019 che per la prima volta lo Stato Islamico ha rivendicato un attentato commesso dall’Adf e ha proclamato la nascita della Provincia dell’Africa centrale dello Stato islamico (Iscap), della quale in seguito è entrato a far parte il Mozambico con il gruppo Ansar Al-Sunna Wa Jamma.