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GOVERNO MELONI

Stato d'emergenza per l'immigrazione, messaggio all'Ue

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Deliberato lo stato d'emergenza per l'immigrazione, dopo che sono sbarcati in Italia 31.200 immigrati illegali. Lo stato d'emergenza consentirà di accedere ai fondi speciali e di emanare provvedimenti ad hoc. Va inteso anche come un messaggio all'Ue: non possono sbarcare tutti qui in Italia.

Politica 13_04_2023
Sbarco di immigrati a Catania

Nel consiglio dei ministri di martedì è stato deliberato lo stato di emergenza, su tutto il territorio nazionale, per quanto riguarda l'immigrazione. La decisione è stata presa alla luce dell'eccezionale incremento dei flussi di persone migranti attraverso le rotte del Mediterraneo. Il governo vuole agire con risolutezza per impedire una vera e propria invasione, peraltro già in corso, e per lanciare un monito preciso all’Europa affinchè non lasci solo il nostro Paese nella gestione di questa emergenza che sta ormai raggiungendo livelli di guardia.

Lo “stato d’emergenza” è un provvedimento con il quale, di fronte a un particolare problema (ad esempio una calamità naturale o un evento straordinario), vengono stanziati fondi ad hoc e vengono attribuiti poteri straordinari al governo. Quest’ultimo può emanare ordinanze derogando alle norme in vigore. Il decreto dovrà stabilire l’esatto perimetro di intervento. Si tratta, quindi, di un atto amministrativo previsto dal Codice di protezione civile.

Infatti, attraverso questo provvedimento, è stato stabilito anche uno stanziamento di risorse economiche, presenti nel Fondo per le emergenze nazionali, da destinare agli interventi urgenti. Lo stato di emergenza sarà infatti sostenuto da un primo finanziamento di cinque milioni di euro, oltre ai venti previsti per i successivi sei mesi.

La proposta è stata avanzata dal ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci che ha dichiarato: “Abbiamo aderito volentieri alla richiesta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ben consapevoli della gravità di un fenomeno che registra un aumento del 300%. Sia chiaro, non si risolve il problema, la cui soluzione è legata solo ad un intervento consapevole e responsabile dell’Unione europea”.

Fonti di governo fanno sapere che, grazie allo stato di emergenza, si potranno realizzare procedure e azioni più veloci ed efficaci nella gestione dei migranti. Oltre che organizzare procedure veloci per soluzioni di accoglienza, sarà possibile aumentare e rafforzare le strutture finalizzate al rimpatrio dei non aventi diritto alla permanenza in Italia, potenziando le attività di identificazione ed espulsione. Si potranno assicurare risposte più efficaci e tempestive sul piano della gestione dei migranti e della loro sistemazione sul territorio nazionale. E’ stato lo stesso premier, Giorgia Meloni a chiarire che con lo stato d’emergenza sarà possibile “dare risposte più efficaci e tempestive alla gestione dei flussi”.

La verità è che, come detto, in questo modo l’esecutivo intende anche lanciare un messaggio preciso agli alleati europei: gli immigrati non possono e non devono arrivare tutti sulle coste italiane, occorre una concertazione tra Stati che li distribuisca in modo equo e sulla base delle effettive potenzialità di accoglienza. Lo spiega il ministro delle infrastrutture e leader della Lega, Matteo Salvini: "È fondamentale che l'Europa si svegli e intervenga. È da anni che chiacchiera, ma non ha mai mosso un dito. Mille arrivi al giorno noi non siamo assolutamente in grado di sostenerli economicamente, culturalmente e socialmente. Se l'Europa c'è, visto che siamo contribuenti netti per miliardi di euro l'anno, è il momento che lo dimostri, da soli non ce la facciamo".

Nei primi tre mesi di quest’anno sono stati 31.200 i migranti sbarcati in Italia, +300% rispetto al 2022. Attraverso l’ultimo report mensile di Frontex, quello relativo a marzo, l’agenzia di guardia di frontiera europea ha sottolineato l’incremento degli arrivi lungo il Mediterraneo centrale, con partenze dalle coste tunisine e libiche verso quelle italiane. Nel solo mese di gennaio in 4.526 hanno percorso questa rotta, un dato che fa registrare un +49% rispetto a gennaio 2022. E a febbraio e marzo non è andata meglio, anzi.

Ecco perché diventa indispensabile riconoscere poteri straordinari al ministro dell’Interno e alle istituzioni, come sottolinea Roberto Occhiuto, Presidente della Regione Calabria. Ma il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino, pur apprezzando la dichiarazione di stato d’emergenza, si dice preoccupato: “Al di là di questa dichiarazione, l'obiettivo di Lampedusa era e resta quello di ridurre sul territorio impatto dell'accoglienza. Come dico da tempo ormai, servono navi in rada pronte ad imbarcare e a trasferire i migranti sulla terraferma”.

Per ora l’Europa nicchia e fa sapere che la Commissione dovrà vagliare nel dettaglio le norme varate dal governo italiano, che ha peraltro chiesto aiuto finanziario all’Ue a causa dell’aumento vertiginoso del numero di arrivi di migranti.

Dal Pd arrivano critiche all’esecutivo. "Quando non ha idea di cosa fare, questo governo usa la propaganda - polemizza su Twitter Chiara Gribaudo, vicepresidente del Pd e fedelissima della segretaria Elly Schlein -. Non sanno gestire e regolarizzare l'immigrazione. Intanto gli imprenditori italiani avrebbero bisogno di 500mila lavoratori. Cambiamo il vocabolario: basta parlare di emergenza, chiamiamola opportunità". Parole che si commentano da sole e che testimoniano il fatto che una parte del mondo dem vive su Marte e nega la realtà delle cose.

In verità lo stato d’emergenza appare sproporzionato e inutile anche per la Cgil. “L’aumento degli sbarchi non può essere affrontato con l’istituzione di nuovi centri per il rimpatrio e ipotetiche espulsioni. La storia degli ultimi vent’anni ci insegna che questo è un modo disumano e totalmente inefficace di affrontare un tema che non è emergenziale, ma che meriterebbe altre politiche a livello sia europeo, che dei singoli stati, anzitutto per modificare gli squilibri mondiali che generano vittime, profughi e disperati in cerca di una prospettiva di vita migliore” - ha dichiarato nota la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti.

E quali sarebbero queste politiche alternative all’emergenza che un certo mondo buonista, prevalentemente di sinistra, continua a sbandierare? Nessuno l’ha ancora capito.