Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Preziosissimo Sangue di Gesù a cura di Ermes Dovico
La tendenza

Se la fecondazione artificiale diventa addirittura il piano A

Ascolta la versione audio dell'articolo

Un rapporto ufficiale del Regno Unito mostra che le tecniche di fecondazione artificiale sono sempre più intese non come un piano B, ma come prima opzione, da scegliere quando si vorrà un figlio. Il quale è inteso sempre più come un “diritto”, anche per single e lesbiche.

Editoriali 01_07_2025

L’Human Fertilisation and Embryology Authority (HFEA) è l’ente governativo britannico che supervisiona le tecniche di fertilità tra cui la fecondazione artificiale. Di recente l’HFEA ha pubblicato un report in merito alle tecniche di fecondazione extracorporea. Possiamo leggere nel rapporto: «Nel 2023, 52.400 pazienti hanno effettuato oltre 77.500 cicli di fecondazione in vitro (FIVET). […] I bambini nati tramite fecondazione in vitro sono aumentati da circa 8.700 nel 2000 a 20.700 nel 2023. Nel corso del tempo, le nascite tramite fecondazione in vitro hanno rappresentato una percentuale sempre maggiore di tutte le nascite nel Regno Unito, aumentando a oltre il 3% nel 2023 da meno dell'1,5% nel 2000, circa una su 32 nascite nel Regno Unito, ovvero circa un bambino nato da fecondazione in vitro in ogni classe». Il 20% delle nascite tramite fecondazione artificiale è di tipo eterologo. Solo il 7% dei bambini prodotti in provetta ha visto la luce.

Ma forse il dato più interessante è il seguente: se da una parte rimane vero che l’89% dei clienti delle cliniche sono coppie eterosessuali, è anche vero che «il numero di pazienti di sesso femminile sottoposte a fecondazione in vitro tra persone dello stesso sesso è aumentato da 1.761 a 2.559, mentre il numero di pazienti singole sottoposte a fecondazione in vitro è aumentato da 2.021 nel 2019 a 3.693 nel 2023. […] Le pazienti omosessuali sottoposte a fecondazione in vitro sono aumentate di almeno il 45% dal 2019», i single dell’83%. Clare Ettinghausen, direttrice di Strategia e Affari Societari dell’HFEA, a questo proposito ha dichiarato al programma Today di BBC Radio 4: «Il grande incremento, sebbene ancora in numeri piuttosto piccoli, ha riguardato le coppie omosessuali e le pazienti single, che hanno davvero determinato un forte aumento del numero di persone che hanno cercato un trattamento per la fertilità». Ciò a voler dire che, sebbene le coppie etero facciano la parte del leone nell’accesso alla provetta per ovvi motivi di maggior diffusione di coppie etero rispetto alle coppie omo, si registra che, proporzionalmente, le coppie lesbiche e i/le single stanno crescendo in breve tempo in modo esponenziale e hanno un peso specifico nell’accesso a queste tecniche sempre più significativo.

In sintesi, le tecniche di fecondazione artificiale vengono usate soprattutto da coppie âgée etero e poi da coppie lesbiche e single. Non rilevanti dal punto di vista percentuale le coppie gay maschili perché costoro dovrebbero ricorrere alla maternità surrogata, un ostacolo in più per avere il bambino in braccio.

Uno sguardo generale a questi dati ci dice che la fecondazione artificiale, da rimedio all’infertilità, sta assumendo sempre più un ruolo paritetico alla fecondazione naturale quando l’orologio biologico ormai ha battuto la mezzanotte o quando madre natura ti impedisce sempre e comunque di mettere al mondo un bambino come nel caso di coppie omosessuali. In altri termini, sempre più persone eterosessuali ragionano nel modo seguente: “Ora non voglio un figlio, lo vorrò molto più avanti e ricorrerò alla fecondazione extracorporea”. Quest’ultima quindi viene già intesa da persone giovani come soluzione per mettere insieme realizzazione personale, ricerca del partner della propria vita, stabilità economica, psicologica, emotiva, relazionale, eccetera, e desiderio di genitorialità. Sempre più la fecondazione artificiale dunque non viene intesa come rimedio tollerato e non ricercato direttamente, come piano B, bensì come piano A da scegliere tra 10, 20, 25 anni. Si profila quindi come soluzione non di ripiego, ma come prima opzione, seppur da scegliere in là nel tempo. È semplicemente intesa come un modo diverso di diventare genitori rispetto alla generazione naturale. Ecco perché siamo arrivati alla quota sorprendente di un bambino nato da provetta su 32 nati nel Regno Unito.

L’incremento poi di coppie lesbiche e di single in un lasso di tempo relativamente breve è ovviamente da addebitare da una parte alla diffusione dell’omosessualità e, dall’altra, all’idea che il desiderio del figlio sia un diritto del singolo, non più nemmeno della coppia, che lo Stato deve sempre riconoscere. La prospettiva del figlio in tutto questo scenario è cancellata. Così come è cancellato il 93% degli embrioni prodotti.



Il libro

La Fivet non è la risposta alla sterilità, etica e scienza confermano

06_11_2024 Fabio Piemonte

Nel volume Sterilità e fecondazione in vitro – Tra scienza, tecnica e etica, il teologo morale padre Giorgio Carbone approfondisce le cause di sterilità e infertilità. La fecondazione artificiale non solo è moralmente inammissibile, ma comporta scarse percentuali di successo e varie complicazioni.

SU JAMA NETWORK

Fivet, uno studio conferma i danni per i bambini

La rivista scientifica Jama Network Open pubblica uno studio sulla salute cardiovascolare nei bambini di 6-10 anni concepiti tramite fecondazione artificiale: c’è un aumento significativo di problemi rispetto ai concepiti naturalmente. I risultati confermano che quando si viola una norma morale si violano anche le leggi fisiche, con varie ricadute negative. Anche in altri campi.