Sacerdoti indiani bersagli dell’intolleranza induista
Sempre più di frequente dei sacerdoti sono vittime di malviventi che non si limitano a derubarli, ma li aggrediscono brutalmente

In India cresce l’intolleranza nei confronti dei cristiani, alimentata e istigata dai nazionalisti indù. Sempre più spesso si esprime anche in aggressioni e rapine ai sacerdoti. Due gravissimi episodi si sono verificati nell’arco di pochi giorni. Nello stato di Orissa nella notte tra il 22 e il 23 maggio è stato attaccato il Carmel Niketan Ashram di Kuchinda Charwachi. Mentre quattro uomini rimanevano fuori a fare da palo, sette sono entrati e hanno picchiato brutalmente due sacerdoti: padre Linus Puthenveet (90 anni) e padre Sylvin Kalam (43 anni). Hanno rubato 30.000 rupie, una stampante e un pianoforte elettrico. Ancora più violenta è stata l’irruzione di cinque uomini armati e mascherati nei locali della chiesa cattolica di Samsera, nello stato del Jharkhand, la notte di domenica 8 giugno. I malviventi avevano un duplicato delle chiavi, sono entrati e hanno percosso i sacerdoti presenti con dei bastoni, hanno puntato contro di loro delle pistole costringendoli a cantare degli slogan religiosi. Poi se ne sono andati portando via circa 800.000 rupie. Tre sacerdoti sono stati feriti e sono attualmente ricoverati in ospedale. Si tratta del parroco, padre Ignatius Toppo, del preside della scuola di Samsera, padre Augustin Dungdung, e del vice parroco padre Roshan. Raggiunto dall’agenzia di stampa AsiaNews, il segretario generale della Conferenza dei vescovi cattolici dell’India, monsignor Vincent Aind ha commentato: “non si tratta di semplici furti. È un modo per perseguitare, disturbare e impedire a queste comunità di svolgere i propri normali doveri. È il segnale che non tollerano nessun’altra religione, tanto meno qualsiasi gesto umanitario, reso possibile dalle nostre buone pratiche religiose. Sono tattiche diverse di molestie e violenze contro chi pratica il cristianesimo, mancando di rispetto alla Costituzione indiana”. Dello stesso avviso è monsignor Niranjan Sual Singh, vescovo di Sambalpur, che ad AsiaNews ha dichiarato: “fino ad oggi non è stato effettuato alcun arresto. Questo è il modus operandi nelle parrocchie rurali: uomini mascherati e armati irrompono nelle residenze dei sacerdoti, li legano e li picchiano senza pietà. Se il movente è davvero il furto, perché viene aggredito solo il nostro clero? Ho presentato una denuncia ufficiale e ho scritto alle autorità: la legge deve fare il suo corso”.