Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Martino di Tours a cura di Ermes Dovico
Cristiani Perseguitati
a cura di Anna Bono
Medio Oriente

Rivive in Siria l’antica comunità cristiana di Ghassanieh

Dopo 14 anni di assenza forzata, il 7 novembre le famiglie cristiane di Ghassanieh sono tornate alle loro case e alle loro terre

 

Il 7 novembre è stato un giorno molto importante per i cristiani del nord della Siria e verrà ricordato nel tempo. Dopo 14 anni di assenza, a partire dall’esodo forzato indotto dall’occupazione jihadista, le famiglie cristiane del villaggio di Ghassanieh, nella valle dell’Oronte, hanno potuto fare ritorno alle loro case e alle loro terre. Spiega l’agenzia di stampa AsiaNews che la cerimonia ha avuto anche un significativo respiro ecumenico: accanto al vicario apostolico di Aleppo, monsignor. Hanna Jallouf – che è originario proprio della Valle dell’Oronte e da sacerdote aveva svolto il suo ministero in questi villaggi – erano presenti anche il vescovo greco ortodosso di Lattakia, monsignor Athanasius Fahed, e il Pastore presidente del Sinodo evangelico di Siria e Libano, Ibrahim Nuseir, in rappresentanza di tutte le comunità cristiane di Ghassanieh”.

“In questo giorno di grazia – ha commentato il Custode francescano di Terra Santa, fra Francesco Ielpo, in un messaggio che è stato letto a suo nome da padre Bahjat Karak – sentiamo risuonare le parole del profeta Isaia: ‘Ritornate alla vostra terra con gioia, e i vostri occhi vedranno la consolazione’ (Is. 51,11). Questo ritorno è segno di una rinascita comunitaria, della forza della fede e della potenza del perdono, su cui si fonda ogni autentica ricostruzione. Che la luce del Cristo risorto, nostra vera Pace сontinui a illuminare la Siria e tutte le terre affidate alla nostra custodia, e renda fecondo il nostro ministero di pace e riconciliazione”. Ghassanieh è una delle comunità storiche della valle dell’Oronte, vanta radici antichissime. “I cristiani – ricorda AsiaNews – qui amano definirsi i discendenti di san Paolo, perché l’apostolo deve per forza essere passato da queste colline nel suo tragitto da Gerusalemme ad Antiochia. Ma sono anche le comunità che hanno più sofferto la persecuzione dopo il 2011, quando in queste aree si insediarono le milizie islamiste nella lunga guerra contro il regime di Bashar al Assad. Il convento di Ghassanieh, in particolare, è stato il luogo del martirio di padre François Mourad, religioso siriano ucciso il 23 giugno 2013 mentre con i frati della Custodia francescana di Terra Santa prestava servizio pastorale e assistenza ai profughi”.