Re Carlo in preghiera col Papa, al centro ecumenismo e creato
Ascolta la versione audio dell'articolo
Visita di Stato ma anche "di Chiesa" per il monarca britannico che ha partecipato a una liturgia ecumenica con Leone XIV nella Cappella Sistina. L'ultima volta fu nel IX secolo, ben prima dello scisma anglicano. Il sovrano è stato poi accolto come Confratello Reale nella basilica ostiense.
Carlo III e Leone XIV parlano la stessa lingua e sono entrambi cristiani ma nel primo caso è diverso l'accento, nel secondo la confessione. Ieri è stata la loro giornata con la preghiera condivisa in Cappella Sistina, la prima di un Papa e di un capo della Chiesa anglicana. L'ultimo re inglese a pregare con un Papa fu Etelvulfo del Wessex che nell'855 d.C. si recò a Roma col futuro Alfredo il Grande. Sul trono di Pietro sedeva un altro Leone, IV.
Il monarca britannico deve essersi sentito a suo agio a pregare insieme a Prevost, dal momento che tra i suoi sudditi è noto il suo tratto spirituale e la curiosità per il cattolicesimo. Lo scorso mese Carlo si è "allenato", partecipando al funerale della duchessa di Kent nella cattedrale cattolica di Westminster. Nel 2019, quando era ancora l'erede al trono, Carlo era venuto a Roma per la canonizzazione del cardinale John Henry Newman e prima della cerimonia aveva incontrato Francesco.
La prima visita ufficiale da re in Vaticano era stata rimandata per via della convalescenza del Papa argentino dopo il ricovero al Gemelli. Ma Carlo e Camilla hanno comunque fatto in tempo ad incontrare Bergoglio nel corso di un'udienza privata dello scorso aprile. Un'immagine che aveva lasciato sperare per le condizioni di salute del Pontefice dopo la paura dei giorni del Gemelli. La coppia reale è stata dunque tra le ultime autorità ad essere ricevute in vita da Francesco.
Quella di ieri è stata l'occasione per conoscere Leone XIV. Un'accoglienza in grande per il sovrano che in Cappella Sistina ha potuto ammirare anche due arazzi della serie degli Atti degli apostoli realizzati da Raffaello.
Prevost ha presieduto la preghiera insieme all'arcivescovo anglicano di York Stephen Cottrell. Evitato, dunque, l'imbarazzo di una preghiera ecumenica con Sarah Mullally, la nuova arcivescova anglicana di Canterbury che però deve ancora prendere possesso. In passato i momenti ecumenici con i Papi vedevano coprotagonista il primate della Chiesa d'Inghilterra nata dallo scisma del 1534. Questa volta, per la prima volta, si è scelto di coinvolgere direttamente il capo che è anche il monarca. Una soluzione più prestigiosa ma anche più comoda ora che a Canterbury c'è una donna vescovo.
Al centro della liturgia, in latino e in inglese, non c'è stata solo l'unità dei cristiani ma la cura del creato, un tema che da sempre sta molto a cuore a Carlo III. Per questo motivo salmi e letture hanno avuto al centro Dio creatore e la speranza. Un omaggio, dunque, al tema del Giubileo in corso. Dopo l'udienza col Papa e anche col cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, Carlo e Camilla hanno visitato la Basilica di San Paolo fuori le Mura dove ogni anno si conclude la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.
Nei colloqui ufficiali c'è stato – come ha fatto sapere la Santa Sede – «uno scambio di valutazioni su alcune tematiche di comune interesse, quali la tutela dell'ambiente e la lotta alla povertà» ma si è anche parlato della «necessità di continuare a promuovere il dialogo ecumenico». Un gesto simbolico in questa direzione è stata la nomina di Carlo III a Confratello Reale di San Paolo e la sua presa di possesso di uno scranno con lo stemma reale e l'iscrizione latina «Ut unum sint», titolo anche di un'enciclica di san Giovanni Paolo II sull'ecumenismo che quest'anno ha compiuto 30 anni.
Funerale cattolico in casa Windsor per la duchessa di Kent
Il cardinale Nichols celebra la Messa da Requiem per Katharine, primo membro della famiglia reale a convertirsi alla Chiesa di Roma in epoca moderna. E prima a ricevere esequie cattoliche, alla presenza di re Carlo III.

