
L’Iswap, il gruppo jihadista affiliato all’Isis staccatosi da Boko Haram nel 2016, ha diffuso il 26 dicembre un video di 56 secondi nel quale sono ripresi dei miliziani che uccidono 11 uomini: uno a colpi di arma da fuoco, gli altri decapitati dopo essere stati costretti a stendersi per terra. In un video precedente l’Iswap aveva detto di aver catturato dei cristiani a Maiduguri e a Damaturu, nel Borno, lo stato nordorientale della Nigeria dove Boko Haram è nato. Nel video appena diffuso un uomo con il volto coperto ha dichiarato che sono stati uccisi per vendicare - come lo Stato Islamico aveva annunciato di voler fare il 22 dicembre - la morte del leader Abu Bakr al-Baghdadi e di Abul-Hasan Al-Muhajir, avvenuta in Siria a fine ottobre. Mantenendo la promessa, i jihadisti hanno compiuto attacchi in diversi paesi. L’esecuzione degli 11 cristiani è avvenuta in un luogo all’aperto non identificato. Altro non si sa, se non che evidentemente i combattenti dell’Iswap hanno voluto attuare la loro vendetta in coincidenza del Natale. Il video è stato realizzato e diffuso dalla Amaq, l’“agenzia di stampa” dell’Isis. Iswap è l’acronimo di Islamic State West Africa Province. Il presidente nigeriano Muhammadu Buhari ha condannato i jihadisti definendoli “persone spietate, senza Dio, bande di assassini che hanno diffamato l’Islam con le loro atrocità”. Inoltre ha fatto appello all’unità tra cristiani e musulmani: “Questi agenti delle tenebre – ha detto – sono nemici della nostra comune umanità e non risparmiano nessuno, né i musulmani né i cristiani”. Dalla sua fondazione, nel 2006, Boko Haram ha causato circa 36.000 vittime. Due milioni di persone sono sfollate per sottrarsi alla sua violenza.