La fede incrollabile dei cattolici cinesi
Sperando in una visita di Papa leone XIV, le comunità cattoliche mantengono viva la fede come testimonia la recente inaugurazione di due nuove chiese

“Nell'era di papa Leone XIV, i fedeli sperano che i vescovi da nominare e approvare secondo l'accordo possano veramente amare i fedeli, conoscere il loro gregge. Che siano abili nella cura pastorale e abbiano il sostegno dei fedeli. Solo in questo modo il vescovo potrà guidare i fedeli ad amare il Paese e la Chiesa, unire i fedeli, guidandoli attivamente verso la costruzione del Paese, contribuire a mantenere la stabilità sociale e essere buoni cittadini, buoni cattolici e produrre frutti nell'evangelizzazione”. Così l’agenzia di stampa AsiaNews sintetizza i sentimenti dei cattolici cinesi e il loro vivo auspicio. Il cardinale Stephen Chow Sau-yan, vescovo di Hong Kong, il 22 maggio, durante la messa celebrata nella cattedrale di Hong Kong, ha invitato tutti i fedeli a pregare affinché il Papa possa presto fare una visita pastorale in Cina. Nonostante le limitazioni e le imposizioni del processo di sinicizzazione della religione cristiana voluto dal regime comunista cinese, i fedeli guardano al futuro con fede e speranza. Lo prova l’apertura di nuove chiese, “segno concreto – commenta AsiaNews – della perseveranza testimoniata dalle comunità cattoliche cinesi nel cammino di fede che prosegue nelle diverse circostanze della storia”. Il 10 maggio a Xiaogan, nella provincia di Hubei, è stata inaugurata una chiesa dedicata a Cristo Re con una solenne liturgia di consacrazione celebrata da monsignor Francesco Cui Qingqi, vescovo di Hankou/Wuhan, e da 32 sacerdoti concelebranti. Erano presenti un migliaio di fedeli e dei rappresentanti delle autorità civili locali. “Il campanile di 33 metri della nuova chiesa è come un segno che ci aiuta a volgere il nostro sguardo al Regno del Cielo – ha detto pronunciando l’omelia monsignor Qingqi – e ci richiama anche all’urgenza di mettere salde radici cristiane nel terreno fertile della cultura cinese, per manifestare la nostra fede attraverso la testimonianza della vita cristiana”. La chiesa può ospitare 500 persone e il complesso comprende una canonica e un centro per le attività pastorali. Nello stesso giorno nell’arcidiocesi di Taiyuan, nella provincia di Shanxi, anche la piccola comunità cattolica di Guzhai ha inaugurato la sua nuova chiesa, dedicata a Nostra Signora della Cina. Il vescovo, monsignor Paolo Meng Ningyou, che ha celebrato la messa di inaugurazione, ha elogiato lo zelo pastorale e missionario del parroco e dei fedeli. “Avete affrontato opportunità ed emergenze – ha detto – ma grazie alla comunione e alla sinodalità della comunità che comprende anche i lavoratori immigrati ho visto una comunità benedetta e piena di vita”. Monsignor Ningyou ha poi esortato i laici a essere forza trainante, a partecipare alla guida della preghiera e alla gestione delle attività parrocchiali.