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Matrimoni interreligiosi

In Pakistan suscita scandalo il matrimonio di una islamica con un cristiano

Una giovane coppia, lei musulmana, lui cristiano, vive nascosta da settimane per timore di violenze benché la sposa abbia giurato in tribunale di essersi sposata di sua volontà

Le donne musulmane non possono sposare persone di altre fedi religiose. Disobbedendo alla prescrizione, una giovane islamica di 19 anni ha sposato un ragazzo cristiano di un anno più vecchio di lei, Akash Masih. Il matrimonio con rito interreligioso è stato celebrato a Faisalabad il 28 agosto e il giorno successivo i due sposi ne hanno informato le rispettive famiglie. I genitori di “T” (l’iniziale del nome della ragazza) hanno subito denunciato Akash accusandolo di rapimento. Non contenti, insieme ad altre persone hanno razziato la casa del ragazzo e di alcuni suoi amici. La polizia ha arrestato e torturato la madre di Akash, suo fratello maggiore e due suoi zii. Il fratello è stato rilasciato solo il 31 ottobre e la madre il 6 novembre grazie al sostegno legale dell’organizzazione non governativa Human rights focus Pakistan, Hrfp. Il 18 novembre degli agenti hanno rintracciato gli sposi a Karachi e li hanno arrestati. A fine novembre entrambi sono comparsi in tribunale dove “T” ha giurato di essersi sposata di sua volontà e di aver conservato la propria fede. I giudici hanno quindi sentenziato che il matrimonio è legale e hanno lasciato libera la coppia che però da allora vive nascosta perché la famiglia di “T” continua a non accettare l’unione. Il presidente di Hrfp ha giustamente fatto rilevare, parlando con l’agenzia AsiaNews, che quando, come succede di frequente, delle giovani cristiane vengono effettivamente rapite per costringerle a convertirsi all’Islam e a sposare dei musulmani, la polizia si attiva malvolentieri, mentre in questo caso non ha perso tempo per avviare indagine e ricerche: “le giovani delle minoranze sono ancora disperse e la polizia e persino i tribunali chiudono i procedimenti per paura delle ritorsioni dei radicali (islamici, N.d.A.)”.