Il cuore della Legge di Dio
Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti (Mt 22,40)
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti». (Mt 22,34-40)
I sadducei cercarono di mettere alla prova Gesù per capire se potesse essere considerato uno dei loro. Ma anche i farisei, pur da una prospettiva diversa, cadevano in errore. I sadducei negavano l’esistenza della vita dopo la morte, riducendo così il valore dell’uomo. I farisei, invece, attribuivano all’essere umano un potere eccessivo, credendo che si potesse ottenere la salvezza solo attraverso l’osservanza meticolosa di centinaia di norme rituali, tramandate nei secoli per difendersi dall’influenza delle religioni pagane diffuse in Palestina al tempo delle dominazioni macedoni. Gesù, però, non si lascia intrappolare da queste visioni distorte. Risponde con chiarezza, riportando la Legge alla sua essenza: amare Dio con tutti sé stessi e amare il prossimo come sé stessi. Sono questi i due pilastri che rivelano la volontà di Dio. È questa volontà che salva, e che ciascuno di noi è chiamato ad accogliere liberamente. E tu, vivi la tua fede come un insieme di regole o come una risposta d’amore? Sei disposto oggi a fare spazio all’altro con un gesto gratuito?