Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Guido Maria Conforti a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

I tuoi figli non sono tuoi

Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo (Lc 14, 27)

Schegge di vangelo 05_11_2025 English Español

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo». (Lc 14,25-33)

Il giorno della nostra morte ci renderemo conto che nulla di ciò che abbiamo avuto è veramente nostro: né i beni materiali, né tantomeno le persone. Nulla potrà restare nelle nostre mani. Il Signore, in quel momento, non ci domanderà di restituire i doni ricevuti. Non ne ha bisogno, visto che tutto è suo. Quello che ci chiederà è di come abbiamo utilizzato io talenti che ci ha dato. Li avremo investiti solo per la vita terrena o per quella eterna? Chi non semina insieme a Cristo disperde, mentre chi lo fa con Cristo porta frutto, fecondando non solo la propria storia, ma anche quella degli altri. Pensa ad almeno tre persone o cose a cui tieni particolarmente e rifletti sul fatto di non poterli trattenere per sempre nella tua vita. Nota per i genitori: i tuoi figli non sono tuoi. È dura da digerire, ma i tuoi figli non ti appartengono perché primariamente sono figli di Dio. Per questo sono più suoi che tuoi.