Comey silurato perché coprì Hillary Clinton
Non c'entra la Russia. Non c'entrano i presunti "favori" fatti dall'ex direttore dell'FBI Comey al candidato Donald Trump. C'entra eccome, invece, l'email gate, una montagna di illeciti fatti dalla Clinton su cui l'FBI non ha mai indagato. E su cui c'è il sospetto di inquinamento di prove.
Nadia, sfuggita all'Isis per raccontarne le atrocità
Pochi giorni fa ha avuto la consolazione di un incontro con il Papa: parliamo di Nadia, la yazida irachena riuscita a fuggire ai carcerieri dell'Isis che l'avevano schiavizzata, violentata e venduta. Oggi gira il mondo per far conoscere a tutti l'inferno del Medio Oriente.
Le ragazze di Chibok, prigioniere della loro fama
82 delle 276 studentesse nigeriane rapite a Chibok, il 15 aprile 2014, sono state liberate dai jihadisti Boko Haram, in uno scambio di prigionieri. Ma la loro non sarà vera libertà: saranno sorvegliate a vista dalla polizia, quasi in carcere. Perché sono diventate troppo famose e quindi troppo esposte al terrorismo.
Crisi politica in Croazia fa tremare i Balcani
In Croazia una nuova, gravissima crisi politica - con la rottura tra i due partiti di governo, HDZ e Most - mette a rischio la difesa dei principi che per i cattolici sono irrinunciabili, di vanificare i timidi segni di ripresa dell'economia, e di aggiungere tensione a una situazione già esplosiva nei Balcani.
Speranza o paura? Le due lezioni della Francia
Dietro l'elezione di Macron sta il potere che guida il processo di mondializzazione. E l'elettorato ha compreso che un paese europeo non può avere il "mondo" contro.
Macron straccia la Le Pen, ma l'astensionismo è da record
Stavolta, in Francia, non c’è stata alcuna nottata elettorale, non c'è stata alcuna partita. Il risultato è stato chiaro fin da subito: vittoria netta di Emmanuel Macron al secondo turno delle presidenziali. Il primo dato che balza all'occhio, però, è l'alto tasso di astensionismo, indice di sfiducia nei confronti di entrambi i candidati. Nessun entusiasmo per Macron, dunque: è la Le Pen ad essere risultata un'alternativa non percorribile.
Carestia, così muoiono i bambini nell'Africa orientale
Poche strutture, vecchie tradizioni (come il prezzo della sposa) ed epidemie: così in tempo di carestia i bambini muoiono come mosche in Somalia e nel resto dell'Africa orientale. Si tratta di una piaga che si porterà via, secondo le previsioni, circa mezzo milione di vite. E neppure per i sopravvissuti si prospetta un futuro roseo.
Myanmar, la violenza dietro la pace apparente
La Santa Sede e il Myanmar (ex Birmania) ripristinano le relazioni diplomatiche. La decisione avviene dopo l’incontro, simbolicamente ed emotivamente molto importante, fra Papa Francesco e Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace, ex dissidente. Ma nel paese continuano le violenze dell'esercito soprattutto ai danni della minoranza Rohingya.
Siria, l'esperimento delle "aree di de-escalation"
Appena un mese fa, con l'escalation delle armi chimiche, pareva finita ogni speranza di pace. Ora invece, ad Astana, si giunge a un nuovo accordo sulla Siria. Si dovrebbero creare 4 aree in cui si rispetta un cessate il fuoco. Le potenze garanti (Russia e Iran per i governativi e Turchia per i ribelli) dislocheranno truppe sul terreno. Sarà difficile rispettare i patti, ma stavolta anche l'amministrazione Trump è coinvolta.
Libia, meglio non farsi illusioni sull'incontro Sarraj-Haftar
Meglio non farsi troppe illusioni sull’incontro tra il maresciallo Khalifa Haftar e il premier libico Fayez al-Sarraj. Sulla carta, Haftar ci guadagna quasi tutto, incluso un posto nel triumvirato che dovrà governare la Libia. In pratica, però, molte milizie potrebbero rimanere insoddisfatte. E l'Italia ha poco da festeggiare.
Obamacare affondata alla Camera, ma il GOP è diviso
Questa volta, al secondo tentativo, Trump ce l'ha fatta: la riforma della sanità di Barack Obama, la cosiddetta "Obamacare" è stata respinta con un voto a maggioranza alla Camera. Ora si attende il voto al Senato. E le acque non sono affatto tranquille, perché molti repubblicani hanno disertato e lo faranno ancora. Ecco perché.
Il Papa vuole mediatori socialisti per il Venezuela
Perché il Papa, al ritorno dall'Egitto, parla di "opposizione divisa" in Venezuela e non di repressione governativa? Perché rettifica solo con un giorno di ritardo? Il Papa vuole promuovere un nuovo round di trattative fra Maduro e i suoi oppositori, ma con mediatori socialisti, fra cui Zapatero. Tutti vicini all'ideologia di Chavez.