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DISCRIMINAZIONE RELIGIOSA

Egitto: 6 copti uccisi in scontri al Cairo

Per l'amore tabù tra un cristiano
e una islamica 4mila fanatici avevano bruciato la chiesa. I copti allo stremo.

Attualità 09_03_2011
La protesta dei copti in Egitto
 
Cresce di minuto in minuto il numero delle vittime degli scontri scoppiati ieri sera fra cristiani e musulmani in Egitto. Sherif Zamel, capo del Dipartimento delle urgenze del ministero della Sanità egiziano, citato dall’agenzia Mena, ha annunciato che il bilancio è ora di 10 morti e di circa 110 feriti. Le statistiche non rendono noto la confessione delle vittime, ma il bilancio si riferisce al quartiere di Moqattam, nella zona orientale de Il Cairo, a maggioranza cristiana, nonché alle aree limitrofe di Citadelle e Sayyeda. Del resto il sacerdote copto Semaane Ibrahim, che sta proprio nel quartiere Moqattam, ha riferito a France Presse di 6 cristiani copti uccisi e di altri 45 feriti. A conferma, Asia News riporta le cifre fornite da padre Rafic Greiche, capo ufficio stampa della Chiesa cattolica egiziana, che parla di 6 morti e di 42 feriti.

Ieri sera i cristiani erano scesi in piazza per protestare contro le recenti violenze commesse contro loro danno da estremisti musulmani. Non è la prima volta che i copti subiscono violenza da parte musulmana; è la prima volta però che manifestano visibilmente la propria rabbia, domandando a gran voce alle autorità pubbliche d’intervenire per fermare il massacro.

Tutto ha avuto inizio sabato 5, quando due persone sono state uccise e la chiesa copta ortodossa di San Mina e San Giorgio è stata distrutta durante una assalto condotto da circa 4mila musulmani nel villaggio di Soul, a circa 30 km. da Il Cairo, nel governatorato (e nella diocesi) di Helwan, dove dei 50mila abitanti 7mila sono cristiani.

L’incidente è stato innescato dalla relazione sentimentale tra un cristiano copto, Ashraf Iskander, un mercante, e una donna musulmana. Il padre della ragazza, un contadino, si è infatti rifiutato di sacrificare la figlia e di uccidere il giovane cristiano nonostante le pressioni dei parenti e dell’intera comunità islamica. Dopo le prime tensioni, però, le due famiglie si erano inq aulche modo riconciliate, risolvendo la questione con l’imposizione a Iskander di lasciare il villaggio. La situazione è però precipitata in serata quando un cugino della ragazza ha ucciso lo zio per aver preferito la vita della figlia all’onore della famiglia. L’omicidio ha portato il fratello della donna a vendicare la morte del padre uccidendo il cugino.

A quel punto i musulmani hanno incolpato i cristiani dell’intera vicenda e si sono dati al vandalismo, distruggendo la parrocchia, assalendo le abitazioni di famiglie copte e pure impendendo - così hanno riferito alcuni testimoni - alla polizia di entrare nel villaggio per sedare i disordini. La chiesa è esplosa dopo che alcuni musulmani erano riusciti a penetrare nei locali della parrocchia facendovi esplodere sei bombole, ovviamente dopo avere profanato croci e distrutto cupole. Subito, durante l’assalto, un sacerdote e tre diaconi  risultavano dispersi.

Riferiva del resto a caldo Asia News che «truppe dell’esercito sono stazionate a Bromil, circa 7 km da Soul, ma per il momento non vogliono intervenire. Tre pattuglie giunte sul luogo dell’assalto sono state rimandate indietro dai musulmani, dicendo che tutto “era a posto”. Gli oltre 12mila cristiani copti residenti nel villaggio si sono chiusi in casa per evitare nuove violenze».
Solo successivamente l’esercito è riuscito a calmare le acque.

In Egitto, dove i copti sono il 10% della popolazione, le relazioni sentimentali tra musulmani e cristiani restano un tabù e i matrimoni tra uomini cristiani e donne musulmane sono fuorilegge fino a che i primi non si convertono all’islam.