Il panico fa il gioco del virus, ma combatterlo si può
In una battaglia così importante è fondamentale conoscere le caratteristiche dell’avversario, come agisce. Ci sono stili di vita, farmaci, terapie e azioni che possono contrastarlo. Anche per questo suonano inaccettabili le ipotesi di procedere a selezioni eugenetiche, lasciando morire i più deboli. Quanto accaduto in Congo ci fa ben sperare.
Errori di comunicazione che fan più danni del virus
Il governo Conte bis, a furia di stop and go, sta spiazzando ogni giorno gli italiani, sempre più storditi dalla confusione. C’era proprio bisogno di divulgare prima dell’approvazione il testo di un decreto creando panico e ulteriore pericolo? In ogni caso ormai siamo pienamente immersi nell’emergenza e occorre dimostrarsi cittadini responsabili.
La capitolazione della Fede davanti al coronavirus
Fatto salvo il rispetto e la comprensione per le decisioni dei vescovi, la sospensione delle Messe con il popolo ha fatto passare il messaggio che la Fede, Dio, non sono più all'altezza di rispondere alle nostre necessità.
L’Onu e la religione che deve cedere il passo
Le leggi fondate sulla morale naturale vanno cambiate se confliggono con le idee degli esperti di «diritti umani», specie in tema di aborto e omosessualità: lo sostiene il Relatore speciale dell’Onu sulla libertà di religione, Ahmed Shaheed. Che nel suo rapporto minaccia di fatto anche la libertà della Chiesa in relazione al sacerdozio, perché “discriminatorio”. Eppure al mondialismo, la religione (addomesticata) serve.
Coronavirus, l'Italia scopre la sua arretratezza digitale
Il coronavirus ha costretto milioni di italiani a rimanere a casa. Il governo sta cercando di colmare con lo smart working, il lavoro in remoto, dalla propria abitazione, con l'e-learning (scuola e università in remoto) e anche l'e-vote (voto digitale). Esperimento in gran parte fallimentare, perché scopriamo che mancano strutture e norme adeguate
Messa e bene comune, cattolici divisi
Dal contagio, come da ogni altra difficoltà nel conseguire il bene comune, ci salverà solo l’azione umana o soprattutto quella divina? Nel primo caso Dio non fa parte del bene comune e le Messe non sono necessarie ma semmai solo utili, nel secondo caso la Messa diventa un atto politico irrinunciabile. Meglio, per i vescovi, la critica moderata di Riccardi e Melloni che non le lodi di Grillo.
A che soglia di rischio si devono sospendere le Messe?
La decisione di sospendere le Messe con popolo è figlia della cultura del "rischio zero", una pericolosa utopia. Ma il Coronavirus non è l'unica infezione contagiosa che porta anche la morte, e quindi la decisione dei vescovi diventa un pericoloso precedente.
Negare il castigo di Dio è negare la tenacia del suo amore
La Tradizione della Chiesa ha sempre custodito il senso del castigo: un male necessario a salvare l'uomo da quello eterno. Se neghiamo che le calamità sono un richiamo forte a ritornare a Dio, la nostra parola apparentemente rassicurante, intenta a “salvaguardare Dio” e consolare a basso prezzo gli uomini, diventa una voce che copre la Sua voce. Guai a noi: Dio è fuoco di carità che interviene, scuote l’uomo e non lo vuole scusare, ma salvare, come fa un padre con il figlio ribelle.
Sfuma Assisi, ma non il progetto sul nuovo bene comune
L'incontro di Assisi di fine marzo sull'Economia di Francesco è stato posticipato di 9 mesi causa Coronavirus. Ma su di esso aleggia lo spirito del nuovo bene comune globale definito dall’Unesco, ma senza dottrina sociale della Chiesa.
L'abbraccio letale dello Stato alla Chiesa
Sospendere la Santa Messa: lo Stato lo chiede per contenere l'epidemia e la Chiesa esegue con troppo zelo. Ed è l'ulteriore dimostrazione che la Chiesa si concepisce ormai come un elemento della comunità politica. È solo l'ultimo passo dopo le concessioni sul matrimonio, sull'educazione, sul diritto e sul sostentamento economico
E adesso fateci leggere l'Accordo Cina-Santa Sede
La lettera del cardinale Re ai confratelli del sacro Collegio, tesa a censurare il cardinale Zen sulla questione della Chiesa in Cina, contiene affermazioni clamorose riguardo i cambiamenti dottrinali che l'Accordo tra Santa Sede e Cina implica. E non solo per la Cina, ma per tutta la Chiesa. Ecco perché anzitutto i cardinali dovrebbero chiedere con forza la rivelazione dei contenuti dell'Accordo.
- DOSSIER CHIESA IN CINA


L'ok alle Chiese indipendenti è una ferita al Cattolicesimo
Le affermazioni del Cardinal Re risultano inaccettabili alla luce delle linee guida di Ratzinger. Dire che l’indipendenza di una Chiesa non può più essere interpretata come separazione dal Papa, lascerebbe carta bianca ai vescovi nominati dal Regime cinese. Non si tratterebbe di comunione, ma di complicità del Papa stesso, che avrebbe ceduto su un punto importante della dottrina.