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EMERGENZA CRISTOFOBIA

Difesa dei cristiani: Europa prendi nota dai paesi "cattivi"

Il nuovo governo rumeno, non liberal, ha istituito e celebrato la prima giornata della memoria nazionale per i cristiani perseguitati nel mondo. L'Ungheria dell'"orco" Orban e l'"odiata" Polonia firmano un memorandum per i cristiani perseguitati, dal Medio Oriente all’Africa, ma anche in Europa. Nel governo Ue intanto non si è ancora trovato il tempo per nominare l'Incaricato Speciale Europeo per la Libertà religiosa nel mondo. 

Libertà religiosa 22_08_2020

Romania, Ungheria e Polonia, tre delle più sbeffeggiate ed insultate nazioni europee dal circo mass mediatico, sono un esempio di serietà ed impegno in favore della memoria cristiana europea e della solidarietà verso i cristiani perseguitati del mondo.

E’ forse per questo impegno che l’assalto a questi tre paesi ed ai loro leaders è così accanito e furibondo? Il sospetto è più che fondato, coloro che adorano una società senza identità (“aperta” o meglio evanescente) non possono sopportare chiunque altro difenda il cristianesimo.

Lo scorso 17 agosto il governo ungherese ha firmato un memorandum con la Polonia, i cattivi antidemocratici ed antieuropeisti, così come sono descritti dalla gran cassa occidentale e dalle stesse istituzioni europee, si sono messi d’accordo per… la salvaguardia della cristianità soprattutto laddove è minacciata, non solo in medio oriente. L’Europa di Von der Leyden e del ‘sorosista’ Borrell? Ancora non hanno avuto il tempo di nominare o rinominare l’Incaricato Speciale Europeo per la Libertà religiosa nel mondo, dopo aver sprecato fiumi di parole sin da inizio del Luglio scorso sulla imminente decisione. Da un lato poche parole e tanti fatti, dall’altro tanti twitter e nulla più. Questa è la realtà dei fatti.

Ebbene il Memorandum firmato dai Governi polacco ed ungherese stabilisce progetti ed iniziative comuni e/o congiuntamente coordinate in ogni parte del mondo in cui si abbia notizia di cristiani perseguitati, dal Medio Oriente all’Africa, ma anche in Europa. L’Ungheria dell’”orco” Orban però non si ferma ai soli cristiani perseguitati, sin da inizio Agosto, c’è un impegno serio sia a livello diplomatico (per i rimapatri) sia a livello finanziario (per il reinsediamento) della Comunità Yazida siriana. Vi ricordate le donne yazide violentate, rapite e stuprate dai tagliagola dell’ISIS e la campagna mass mediatica internazionale? Ora che tutto è finito, solo l’Ungheria si ricorda di loro, tutti i ben pensanti della prima ora sono distratti da altro, più massmediaticamente attraente. Proprio per evitare che le popolazioni e le ragazze yazide facciano la fine delle 275 studentesse nigeriane rapite da Boko Haram. Tanti video messaggi dai grandi della terra riempirono la rete, nessuna azione concreta fu fatta per salvarle, l’Ungheria di Orban e la Polonia di Kaczyński confermano la propria concreta amicizia ‘in azione’. Non sono soli, l’intelligente ripresa della memoria cristiana si espande!

La sorpresa viene dalla Romania, paese che non fa parte del Gruppo di Visegrad, da pochi mesi guidato da una maggioranza di partiti liberal conservatori, dopo la sfiducia del precedente governo Socialista. Ebbene, inaspettatamente, una comune sensibilità dei partiti di maggioranza e minoranza (tranne il neo partito liberista PLUS sponsorizzato da Soros e guidato dal leader del Gruppo dei Liberali/Renew Dacian Ciolos), hanno prima istituito e poi celebrato la prima giornata della memoria nazionale per i cristiani perseguitati nel mondo. In poche settimane, dalla approvazione della legge istituita a fine giugno al 16 agosto, data stabilita per la celebrazione della giornata della memoria, i maggiori partiti politici delle Romania hanno portato il paese, un tempo marchiato nel sangue dall’atesimo di Ceaucescu, a mostrarsi come la più bella sorpresa cristiana del continente

Domenica 16 Agosto la nazione a maggioranza ortodossa ha celebrato la sua prima Giornata nazionale di “consapevolezza della violenza contro i cristiani”, per onorare non solo i martiri cristiani rumeni ma anche aumentare la consapevolezza sulla persecuzione anticristiana globale. La Giornata Nazionale vuole informare il pubblico, in particolare i giovani, del ruolo che il cristianesimo ha svolto nella storia della Romania ed evidenziare la natura e la portata della persecuzione cristiana nei tempi moderni. La scelta del 16 agosto coincide con la festa ortodossa che commemora i martiri di Brâncoveanu - il principe Costantino Brâncoveanu, i suoi quattro figli e uno dei suoi consiglieri, canonizzati dalla Chiesa ortodossa rumena nel 1992. La tradizione sostiene che Brâncoveanu, che all'epoca governava la Valacchia, i suoi figli Constantin, Radu, Ştefan e Matei, e il suo tesoriere Ianache Vacarescu furono catturati quando i turchi ottomani musulmani invasero la Romania nel 1714 portati a Istanbul, torturati e decapitati per non aver rinunciato alla propria fede cristiana.

La decisione e la determinazione della Romania, avrebbe da insegnare a tutti, soprattutto alle istituzioni europee ed italiane che oggi sono ‘sorde, mute e cieche’ davanti alle prepotenze espansioniste turche in tutti i paesi del Mediterraneo e nei confronti dei luoghi simbolo della cristianità occidentale. Questo straordinario moltiplicarsi di iniziative, collaborazioni e impegni verso i cristiani perseguitati, promosso dapprima da Orban, poi da Ungheria e Polonia, ora dalla Romania, ci dimostra ancora una volta quanto sia ancora radicato il cristianesimo in quelle nazioni europee e quanto quei politici avveduti e lungimiranti siano capaci, ben al di là delle beghe interne, di promuovere una memoria nazionale fatta di nozioni storiche e di rinnovate azioni concrete. Questi paesi danno fastidio, i loro leaders sono additati come i ‘nemici europei da abbattere’. Certo, non ne siamo stupiti, chi muove le fila della gran cassa mass mediatica e politica europea, certo non può tollerare chiunque tenga in vita una memoria cristiana e si impegni per favorirne concretamente una fiorente rinascita.