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ordinazione

Diaconato "in casa" per l'abate di Montecassino

Il neoeletto fr. Luca Fallica, essendo ancora "semplice" monaco, è stato ordinato diacono in vista del presbiterato. Un rito in presenza di pochi intimi.

Borgo Pio 21_02_2023

Il 14 febbraio il neo-eletto abate di Montecassino, fr. Luca Fallica, ha ricevuto l'ordinazione diaconale, in vista del presbiterato, nella sua comunità monastica Santissima Trinità di Dumenza (Varese).

Fr. Luca ha ricevuto il diaconato per mano di mons. Franco Agnesi, vicario generale dell'arcidiocesi abrosiana, «con pochi amici presenti, strettamente legati alla persona di fr Luca, e con la partecipazione di alcuni parrocchiani di Dumenza - Agra», come riporta il sito della comunità monastica di provenienza del neo-eletto. Seguiranno successivamente il presbiterato e quindi la benedizione abbaziale. 

Non deve stupire che l'abate eletto non sia ancora sacerdote. Anche se nell'immaginario comune sovrapponiamo consacrati e presbiteri (visto che, di fatto, spesso incontriamo frati e monaci che sono al contempo anche preti, e quindi celebrano la Messa e i sacramenti), di per sé le comunità monastiche nacquero come aggregazioni di laici, uniti dai voti e da una regola, di cui solo qualcuno veniva poi ordinato prete per garantire i sacramenti ai fratelli. Così anche fr. Luca Fallica, che il pontefice ha nominato abate di Montecassino lo scorso 9 gennaio, subentrando a dom Donato Ogliari, divenuto abate di San Paolo fuori le Mura. 

Stupisce un po' di più la celebrazione quasi "casalinga" – come ha fatto notare anche il blog Silere non possum – tanto più che il conferimento di qualsiasi grado dell'ordine sacro tende sempre a manifestarne la dimensione ecclesiale, celebrandolo di norma in cattedrale e col concorso di clero e popolo. Con qualche eccezione: per esempio, don Karol Wojtyla, il futuro San Giovanni Paolo II, nel 1946 fu ordinato quasi di nascosto con pochi intimi. Ma Cracovia era occupata dai nazisti.