Convegno su Rosa Mistica, dono per la Chiesa e per il mondo
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Un evento internazionale sulla mariofania di Montichiari: a poco più di anno dal nulla osta vaticano aumentano i pellegrini e sempre più vescovi e fedeli desiderano approfondire l'esperienza mistica di Pierina Gilli, spiega il rettore del santuario bresciano.

Mariofania di Rosa Mistica: quale dono per la Chiesa e il mondo?: è stato questo il tema al centro di un importante convegno internazionale che si è tenuto nei giorni 11 e 12 ottobre presso il santuario di Fontanelle, a poco più di un anno dal nihil obstat con cui la Santa Sede e il vescovo di Brescia si sono pronunciati sulla mariofania di Montichiari, in particolare sui numerosi frutti legati all’esperienza spirituale di Pierina Gilli e sugli aspetti positivi dei messaggi ricevuti dalla Madonna. Al convegno hanno partecipato anche diversi membri della commissione teologica che ha approfondito l’esperienza mistica di Pierina Gilli favorendo il giudizio finale dell’autorità della Chiesa. Ad aprire i lavori – con un intervento puntuale sull’iter di discernimento che ha portato al riconoscimento ufficiale di tale mariofania – è stato mons. Marco Alba, rettore del santuario di Rosa Mistica-Madre della Chiesa. La Nuova Bussola Quotidiana lo ha intervistato sull’attualità di questa iniziativa divina per la Chiesa e gli uomini del nostro tempo.
Mons. Alba, cosa è cambiato dopo il nulla osta su Rosa Mistica?
Sono cambiate tante cose. Innanzitutto abbiamo notato una maggiore affluenza dei pellegrini italiani, e dunque non solo dei fedeli provenienti dall’estero che sono quasi il 50%. E questo probabilmente anche per il fatto che il Santuario è chiesa giubilare. Sicuramente c’è molto più interesse alla conoscenza dell’esperienza mistica di Pierina Gilli e delle devozioni particolari che ci sono qui nel santuario di Rosa Mistica. È cambiato anche il punto di vista interno nostro, ossia di quanti animano il culto e vivono in questo luogo, dal momento che ci è stata data la garanzia che la Chiesa riconosce in questa esperienza mistica e nel messaggio di Pierina Gilli un carisma dato alla Chiesa. Dunque per noi e per i pellegrini è tracciata una strada che la Chiesa ritiene sicura, certa, liberamente percorribile da chi lo desideri, dalla quale si possono raccogliere dei frutti spirituali per la propria vita di fede e la propria esistenza.
Qual è il fine del convegno e quali le prospettive che auspica possano aprirsi nel solco di tale eredità spirituale?
Questo convegno nasce da un’esigenza che più volte ci è stata segnalata, ossia quella di rendere edotti i fedeli e gli episcopati di ogni parte del mondo su come si sia giunti a questo riconoscimento del nulla osta ecclesiastico, e dunque il percorso di discernimento messo in atto nel merito dalla Chiesa. Molti episcopati hanno infatti scritto alla Santa Sede manifestando il desiderio di conoscere più nel dettaglio la vita di questa donna e gli elementi dottrinali, spirituali e teologici tipici di tale esperienza spirituale legata alla sua figura, tra i quali in particolare la preghiera per consacrati e sacerdoti e la fonte di grazia come luogo in cui poter ottenere benefici spirituali e fisici. Relativamente alle prospettive del convegno, c’è il desiderio di divulgare in modo autorevole tutto questo coinvolgendo i membri che hanno studiato il dossier che è stato poi inviato alla Santa Sede lo scorso anno, allo scopo di aprire una strada per la diffusione del culto di Maria Rosa Mistica. A tal proposito auspichiamo la possibilità di costituire un coordinamento dei vari gruppi ed esperienze missionarie nel mondo generate da tale esperienza. Già al convegno saranno presenti quasi una decina di delegazioni dall’estero proprio per creare le basi di tale coordinamento per il futuro.
Questo convegno si offre anche come percorso introduttivo alla festa del 13 ottobre dedicata all’Unione mondiale della Comunione riparatrice, una delle devozioni esplicitamente richieste in questo luogo mediante Pierina Gilli. A Montichiari come a Fatima la Vergine torna dunque a chiedere di offrire la Comunione Riparatrice, questa volta in special modo per la santificazione delle anime consacrate. Quanto conta attualmente rispondere positivamente a tale invito?
Una delle devozioni più importanti e peculiari dell’esperienza mistica di Pierina Gilli è proprio quella della richiesta della Comunione Riparatrice, benché si inserisca in un filone tradizionale o comunque già abbastanza noto nelle mariofanie. Tale richiesta risuona molto attuale, perché tocca un punto decisivo per la vita della Chiesa, ossia il rispetto dell’Eucaristia in riferimento ai sacerdoti e alle anime consacrate a Dio, sottolineando soprattutto l’atteggiamento di umile riparazione col quale è necessario che la Chiesa intera si ponga dinanzi alle offese che vengono arrecate all’Eucaristia. È l’Eucarestia che fa continuamente nuova la Chiesa! Tra le gravissime offese che possono essere arrecate al Sacramento dell’Amore ci sono sì le profanazioni, ma purtroppo anche la trascuratezza con cui viene trattata, celebrata e pregata l’Eucaristia. Quindi si tratta di riportare l’attenzione su questo fuoco centrale della vita della Chiesa che è al contempo anche un fuoco centrale nella vita del sacerdote. Di qui, riguardo alle modalità liturgiche trascurate di celebrazione dell’Eucarestia e degli altri sacramenti che hanno purtroppo generato conseguentemente una trascuratezza nella vita di fede di tanti credenti, il sacerdote in quanto tale ha una responsabilità molto grande. Quindi penso che l’esperienza di Montichiari offra un richiamo molto importante alle responsabilità del pastore in mezzo al suo popolo, a partire proprio dal come vive e celebra l’Eucaristia.