Due film sul tema del perdono, per tornare a vivere
Non odiare, ben interpretato da Alessandro Gassman, sembra volerci consegnare un nuovo comandamento. In realtà ci offre una coraggiosa riflessione sul tema del perdono. La stessa tesi è proposta, con ironia, dalla commedia francese di Tristan Séguéla Chiamate un dottore, dove compassione e solidarietà rendono più umana anche una cinica e quasi disperata Parigi notturna.
Un ritratto impietoso degli attuali cinquantenni
Torniamo al cinema in tempo di Covid, meglio nelle arene estive all’aperto, per goderci la visione più rilassati. Tra le sparute proposte di film recenti c’è l’ultima opera di Gabriele Muccino, Gli anni più belli, ritratto impietoso della generazione dei cinquantenni: quella che oggi è al potere, ma anche quella dei sogni infranti e del tradimento degli ideali della giovinezza. È ciò che è accaduto a chi ha voluto vivere l’amore ignorando Dio.
AgCom-Rai, la tempistica sospetta di uno scontro
Multa di 1,5 milioni di euro inflitta la scorsa settimana dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) alla Rai per violazione degli obblighi di pluralismo. Stupisce però la tempistica. Proprio in una fase in cui l’amministratore delegato, Fabrizio Salini, è in bilico e il Pd ha messo gli occhi sulla direzione del Tg2.
Parasite, i poveri non sono senza peccato
Candidato all'Oscar come miglior pellicola straniera, il film Parasite, coreano, è un ritratto spietato di una lotta fra poveri e poi dei poveri contro i ricchi. Un film politicamente scorretto, che merita il premio, se non altro perché ci mostra la povertà senza poesia e senza sensi di colpa. Perché anche i poveri non sono senza peccato
Scorsese e il rimorso di aver voltato le spalle a Cristo
Nell’ultimo film del regista americano, The Irishman, si ritrova la sua costante autobiografica già vista in Silence e L’ultima tentazione di Cristo: Il rimorso di aver voltato le spalle a Cristo per seguire la lussuria. Non è un caso che il suo consigliere sia il gesuita James Martin, per il quale si può vivere nel peccato e salvarsi lo stesso.
Richard Jewell, l'anti-eroe salvato da uno sguardo
Richard Jewell è l’ultimo film, da poco nelle sale, diretto da Clint Eastwood, che ancora una volta fa centro. La pellicola racconta la drammatica storia vera di un eroe osannato, ma ben presto trasformato in mostro, sia dagli stessi media che dall'FBI. Si salva solo grazie a un avvocato che sa guardare un uomo oltre le apparenze
Il bergoglismo sbuca dal Papa nascosto di Sorrentino
Appena 30 minuti in scena, ma Papa Francesco II, protagonista del I episodio di The New Pope di Sorrentino, emerge per pauperismo, migrazionismo, modi spicci fatti di purghe e per una mediatizzazione ostentata dove la povertà diventa obbligo e «lussuria». Troppi indizi per non identificarvi una caricatura del bergoglismo come narrazione. Curioso che nessuno se ne sia accorto.
Rula e gli italiani stanchi delle litanie sull'integrazione
Il modello di donna di origine e cultura arabo-islamica promosso da una certa sinistra in Italia, con il velo o senza, sembra voltare lo sguardo di fronte alle immigrate vittime di violenza, alle bambine e alle giovani maghrebine che non vanno più a scuola. Riflessioni sul caso Rula a Sanremo.
Zalone, il flop di voler piacere a chi non lo amava
Tolo Tolo vuole mettere d’accordo tutti, ma sconta la presenza ingombrante di Virzì. È un film che cerca l’equilibrio su un tema drammatico come l’immigrazione, ma dalla posizione di chi vuole insegnare agli italiani i loro errori. E alla fine ci si accoda al pensiero unico e lo sberleffo irriverente non arriva.
Se Netflix attacca Gesù e la Chiesa è libertà di espressione
Dopo il Gesù gay, arriva il papa Benedetto XVI versione caricaturale e pure un simil Gesù possibile truffatore. Quella in corso è una vera e propria escalation cristianofobica e cristofobica ad opera di Netflix. Spacciata per libertà di espressione. Cattolici nel mondo mobilitati per boicottare.
Parasite e La Belle Époque, due film dalle prospettive opposte
Sono due film critici dei valori ingannevoli della società contemporanea, sia orientale che occidentale. Ma con sguardi molto diversi. Il primo, il sudcoreano “Parasite”, vincitore della Palma d’oro, ha nel cinismo il suo filo conduttore. Il secondo, il francese “La Belle Époque”, è un’originale riflessione sul bisogno di dare un senso al tempo che tutto consuma, comunque aprendo alla speranza.
Saddam, il mistero delle armi di distruzione in un film
Official Secrets, del regista Gavin Hood, racconta la storia vera di Katharine Gun, che denunciò le pressioni inglesi per attaccare Saddam.