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CONFERMATO IL BILL 21

Canada così "liberale" che vieta anche il vin santo

Nel Canada del liberale Trudeau si è persino confiscato il “vin santo” per le Messe: il Quebec si avvicina sempre più all'abolizione della libertà religiosa. La sentenza della Corte Suprema stabilisce che il governo può chiedere ai suoi dipendenti di non indossare simboli religiosi al lavoro. La “Legge sul Secolarismo”, esempio malvagio di laicismo, rimane per ora in vigore.

Libertà religiosa 27_04_2021

La ‘Legge sul Secolarismo’ del Quebec, esempio malvagio del laicismo canadese contro tutte le religioni e i fedeli cristiani, rimane in vigore (per ora). Impossibile per chiunque sia un impiegato pubblico portare simboli di appartenenza religiosi. Un passo ulteriore nella guerra totale per sradicare la fede ed i suoi simboli dalla vita pubblica nell’intero paese. Ci si avvicina alla abolizione della libertà religiosa (che include la dimensione pubblica) e all’obbligo di privatizzare la fede ed il ritorno alle catacombe per le celebrazioni eucaristiche come Dio comanda. Infatti, con una operazione poliziesca dei giorni scorsi, si è persino confiscato e vietato l’uso del ‘vin santo’ per le celebrazioni eucaristiche. Questo è il Canada del liberale Trudeau.

Il tentativo di far annullare dai tribunali il controverso Bill 21 approvato nel 2019, legge che vieta l’esposizione pubblica di simboli religiosi, del Quebec è fallito, anche se la Sentenza del Tribunale Supremo dello Stato ha stabilito che alcuni aspetti della legge che violano i ‘diritti linguistici’ devono essere eliminati dal governo. Il ricorso, in cui si chiedeva la dichiarazione di incostituzionalità della legge del secolarismo, era stato presentato da diversi gruppi e organizzazioni laiche e religiose lo scorso 4 Novermbre.

Nella Sentenza di 242 pagine della Corte Suprema del Quebec, pubblicata nei giorni scorsi, il giudice Marc-André Blanchard ha stabilito che il governo del Quebec ha il potere di richiedere ai suoi dipendenti di non indossare alcun simbolo religioso mentre sono al lavoro. La restrizione significa che gli impiegati pubblici come gli insegnanti e gli agenti di polizia devono vestirsi in “modo laico” quando lavorano in veste ufficiale.

Subito dopo la pubblicazione della sentenza, la maggior parte delle organizzazioni e dei team legali dietro la sfida del Bill 21, la legge sulla laicità del Quebec - tra cui il Consiglio nazionale dei musulmani canadesi (NCCM), l'Associazione canadese per le libertà civili (CCLA), diverse organizzazioni cristiane e uno studente universitario, hanno dichiarato di voler valutare la Sentenza prima di qualunque altra decisione e ricorso legale.  

La legge imponeva anche l’uso obbligatorio della lingua inglese, ma su questo aspetto, la Corte ha stabilito che il testo non si deve applicare alle scuole inglesi perché esso sono protette dalla Carta canadese dei diritti e delle libertà. La legge è stata duramente criticata sia in Quebec che in tutto il Canada da gruppi religiosi, organizzazioni per i diritti umani e alcuni politici perchè viola la libertà religiosa dei cittadini canadesi.

Il vescovo ausiliare del Québec, Mons. Marc Pelchat, ha detto alla Catholic News Agency che "come altri gruppi e istituzioni della società del Québec, prendiamo atto di questa sentenza, che sarà oggetto di ricorso…il problema non è completamente risolto". Il divieto impone infatti di non mostrare in pubblico i foulard musulmani, la kippah ebraica e i crocifissi per ogni impiegato statale.  Tuttavia il Bill 21 è sono uno dei tanti pezzi del mosaico che si va componendo in Canada e nel Quebec contro la libertà religiosa.

Solo nei giorni scorsi si è avuta notizia di un blitz della polizia in tutto lo Stato del Quebec, oggetto dell’oparazione su larga scala è stato il sequestro del vino sacramentale per la Messa. Secondo il portavoce del dipartimento di polizia di Quebec City, il vino è stato sequestrato a seguito di un'indagine, anche se alcuni distributori del vin santo e i sacerdoti affermano di essere in regola con la legge e di avere le licenze. Una scusa bella e buona, da far sorridere se non fosse vera. La Chiesa cattolica ha dovuto dichiarare che il vino usato per la messa deve essere naturale, fatto interamente di uva, non corrotto e privo di sostanze estranee. Un vino d'altare prodotto localmente è stato disponibile per alcuni anni, ma non viene più prodotto, così i distributori in Quebec ricorrono a vini di produzione americana od europea rispettando tutte le leggi federali e statali.

Nel 2019, il municipio di Montreal aveva annunciato e deciso che il crocifisso venisse rimosso dalla Sala del Consiglio per i lavori di ristrutturazione dell'edificio e successivamente non è stato più esposto. Nel 2012, una Corte d'appello del Quebec aveva confermato una sentenza che obbligava le scuole cattoliche a insegnare un corso di religione ed etica come dettato dalla provincia, senza alcun legame con l’insegnamento cattolico.  

Tornando alla Sentenza dei giorni scorsi, molti gruppi religiosi e per i diritti umani hanno chiesto al Governo federale di Trudeau di essere coinvolti nei ricorsi legali contro il  Bill 21 del Quebec, anche  finora la posizione del Governo federale è stata quella di astenersi. La lotta giudiziaria contro il Bill 21 potrebbe andare avanti per anni, ma tutti i soggetti interessati (Chiese cristiane, organizzazioni musulmane, organizzazioni per i diritti civili e singoli ) sono pronti a combattere la legge per tutto il tempo necessario: la libertà religiosa è un diritto inalienabile, non si può limitarne la dimensione pubblica. La nuova religione unica di Stato, chiamatelo ‘secolarismo’ o ‘laicismo’, si dimostrerà esattamente essere come i totalitarismi nazisti e comunisti del secolo scorso, intolleranti verso il senso religioso dell’uomo e la sua libertà.