Biden malato grave. Nuove prove mettono in forse anche il suo passato
Diagnosticato un cancro alla prostata, in stadio avanzato, all'ex presidente Joe Biden. E la notizia arriva nel mezzo di una bufera mediatica. Nuove prove e testimonianze emergono sul fatto che, negli ultimi quattro anni, non fosse lui al comando.

Brutte notizie sull’ex presidente Usa Joe Biden. Gli è stato diagnosticato un cancro alla prostata, in stadio avanzato, aggressivo e già in metastasi. Gli americani si interrogano su quanto possa vivere ancora. Secondo le statistiche dell’American Cancer Society, una persona con diagnosi di cancro alla prostata metastatico ha il 37% di probabilità di essere ancora in vita dopo cinque anni dalla diagnosi. In ogni caso, quella che ha ricevuto Biden, 82 anni da poco compiuti, è praticamente una condanna a morte. Se non avesse rinunciato alla candidatura, se avesse vinto le elezioni del 2024 contro Trump (gli ultimi due “se” della storia recente americana), oggi alla Casa Bianca avrebbero avuto un problema di successione in vista.
In questo caso non si può parlare di ironia della sorte, ma di destino crudele semmai, se pensiamo che la notizia della malattia di Biden arriva a pochi mesi dalla sconfitta del suo partito e della sua vicepresidente Kamala Harris. E nel bel mezzo di una bufera mediatica che riguarda personalmente Biden e la sua salute mentale. Nel giro di una settimana, infatti, sono state pubblicate dall’agenzia Axios, le registrazioni del suo colloquio con il procuratore speciale Robert Hur ed è uscito un nuovo libro di memorie e testimonianze sulla sua salute mentale, The Original Sin (“il peccato originale”) prima e durante il suo quadriennio di presidenza.
Le registrazioni del colloquio con Hur risalgono all’ottobre 2023, nel terzo anno della presidenza Biden, prima dell’inizio della campagna elettorale. Se ne era parlato allora, dal momento che il rapporto Hur parlava di “un uomo in salute, con una memoria fragile” ed era stato accolto da una bordata di proteste da parte dei Democratici, oltre che di gran parte del mondo mediatico. Ebbene, dalle registrazioni possiamo sentire anche con le nostre orecchie un presidente che fa fatica a ricordare la data della morte di suo figlio, la data dell’elezione di Donald Trump (primo mandato), la data in cui ha lasciato l’incarico di vicepresidente. E anche la parola “fax” gli sfugge per ben due volte. Questo è il presidente che, nella successiva visita all’ospedale militare Walter Reed, nel febbraio 2024, veniva dichiarato sano e perfettamente idoneo a governare. Chiunque ne dubitasse era tacciato di disinformazione o di far campagna per Trump.
Il nuovo libro di memorie, sulla mancanza di memoria di Biden, è un colpo ancora più crudele. Original Sin, del conduttore della CNN Jake Tapper e del giornalista di Axios Alex Thompson è l’ultimo di una serie di libri che hanno il coraggio di squarciare il velo di omertà, dopo Uncharted: How Trump Beat Biden, Harris and the Odds in the Wildest Campaign in History” (“Fuori dalla mappa: come Trump ha battuto Biden, Harris e le probabilità nella campagna elettorale più folle della storia”) del giornalista Chris Whipple e Fight: Inside the Wildest Battle for the White House (“La lotta: dentro la battaglia più selvaggia per la conquista della Casa Bianca”) di Jonathan Allen e Amie Parnes.
Già mentre correva per la conquista della Casa Bianca, cinque anni fa, dava chiari segni di non stare bene. Gli assistenti di Biden cercavano di evitare di programmare eventi per lui la sera, riferiscono Allen e Parnes. Alcuni membri della cerchia ristretta di Biden ammettono che le restrizioni legate al Covid hanno permesso all'ex vicepresidente di condurre la sua campagna elettorale principalmente dal suo seminterrato a Wilmington, nel Delaware, “lontano dagli occhi del pubblico”, secondo Whipple.
Il lavoro e lo stress della Casa Bianca non hanno fatto che peggiorare una situazione già delicata. Nel settembre 2021, durante un incontro con i legislatori nell'Ala Ovest, il presidente Biden ha deviato platealmente dal suo discorso e ha raccontato storie del suo periodo al Senato. Alcuni dei presenti hanno interpretato questo episodio sconclusionato “come una prova che stesse perdendo il controllo”. Durante un rinfresco per i membri del Congresso nel luglio 2023, Biden fatcava a riconoscere il deputato Eric Swalwell, uno dei suoi rivali per la candidatura democratica del 2020. Allen e Parnes riferiscono che Swalwell ha dovuto suggerire a Biden alcuni dettagli personali per ricordargli chi era.
In Original Sin leggiamo che Biden addirittura non ricordasse più il nome di Jake Sullivan, il Consigliere per la sicurezza nazionale. Fissava persone che conosceva da decenni, tra cui George Clooney, come se non le avesse mai viste prima. I suoi principali consiglieri lo nascondevano al suo stesso staff. I membri del gabinetto si resero conto che non si poteva contare sul presidente per rispondere a un'emergenza che si verificava in un momento inopportuno.
Gli americani se ne rendevano conto. Nel 2021 solo il 46% lo riteneva idoneo a governare. Nel settembre del 2023, il 75% degli americani, compresa la maggioranza dei democratici, dubitavano che potesse candidarsi ancora.
Ma allora, perché i Democratici (ma anche gran parte dei media nazionali) hanno insistito a nascondere questa realtà, addirittura accettando che si ricandidasse? Non esiste alcuna spiegazione razionale, se non la paura che ogni ammissione di debolezza potesse aiutare la campagna di Trump. I Democratici, secondo le testimonianze contenute in Original Sin, erano terrorizzati dalla prospettiva di un secondo mandato Trump, ogni loro decisione era come paralizzata dalla paura. Così facendo, hanno contribuito enormemente alla sua vittoria.
E se Biden era così malato, chi ha governato la prima potenza del mondo nei quattro anni del suo mandato? I membri dello staff dell'amministrazione chiamavano il gruppo affiatato dei principali consiglieri di Biden “il Politburo”. Un insider ha descritto il processo decisionale nell'amministrazione Biden: «Cinque persone governavano il Paese e Joe Biden era al massimo un membro anziano del consiglio». Nel frattempo, le riunioni di gabinetto erano letteralmente sceneggiate, ha detto un membro del gabinetto a Tapper e Thompson. Chi erano quelle cinque persone? Chi le ha nominate? Come è stato possibile ingannare così a lungo la prima e più importante democrazia del mondo?
Joe Biden sarà giustamente circondato dal rispetto che si deve ad un anziano gravemente malato, dall’affetto dei famigliari e dal ritegno dei media. Ma queste domande sul suo mandato sono già consegnate agli storici.