Babis vince, messaggio a Bruxelles
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Il liberal nazionalista Andrej Babis vince le elezioni della Repubblica Ceca. Pur essendo incerta una maggioranza solida, il messaggio a Bruxelles è chiaro: il popolo europeo è stanco delle politiche europee.

In Repubblica Ceca si è certificata la vittoria del partito di opposizione ANO, guidato dall'ex Primo Ministro Andrej Babiš, alle elezioni parlamentari ceche del 2025 con il 34,5% dei voti. Le votazioni si sono svolte nelle giornate di venerdì 3 e sabato 4 ottobre ed hanno visto un'alta affluenza di partecipazione con il 68,95% di votanti.
Un successo importante per il futuro prossimo europeo che segna certamente la ripresa di attività e protagonismo del cuore pulsante europeo, quel gruppo di Visegrad, dove insieme a Ungheria, Slovacchia e Polonia si rafforzeranno le voci e le proposte cristiane ed identitarie europee. Nonostante la vittoria elettorale, si prevede che ANO potrebbe non raggiungere la maggioranza sufficiente per le riforme costituzionali, anche con i potenziali partner di coalizione SPD (destra sovranista) e “Automobilisti” (contrari all'ambientalismo e centralismo europei).
I risultati finali danno ai tre partiti un massimo di 108 seggi su 200 membri del parlamento, sufficienti per governare ma che avranno bisogno di un’altra decina di parlamentari per le riforme strutturali e costituzionali, per le quali necessitano 120 voti. Nella sera di sabato i rappresentanti del partito dei “Motoristi” hanno incontrato il leader di ANO, Andrej Babiš, nella sua residenza di Průhonice, insieme al leader della destra di “Libertà e Democrazia Diretta” (SPD), Tomio Okamura.
Il leader dei Motoristi, Boris Šťastný, ha elogiato l'elevata affluenza alle urne e l'ingresso del proprio partito, antieuropeista e contrario al Green Deal, nel Parlamento di Praga. «È positivo che l'affluenza sia così alta. La gente si è mobilitata e vedremo cosa succederà», sottolineando che il partito rifiuta la collaborazione con gli attuali partiti di governo ma lasciando aperta la possibile collaborazione con ANO e la SPD. Dal canto suo, il vicepresidente della SPD, Radim Fiala, ha dichiarato che il partito è pronto a sostenere un governo guidato dall'ANO: «Sostenere anche un governo di minoranza guidato dall'ANO è importante per noi e raggiungerebbe l'obiettivo con cui ci siamo presentati alle elezioni».
Nel frattempo, il vicepresidente di ANO, Karel Havlíček, ha affermato che il partito intravede una potenziale coalizione con SPD e Motoristi. I risultati sono chiari: la coalizione attuale di governo, “Spolu”, guidata dal primo ministro conservatore Petr Fiala, ha raccolto solo il 23,4% dei voti, pari a 52 seggi, seguita dal partito “STAN” (sindaci ed amministratori indipendenti) al 10,5% con 22 seggi, i “Pirati” col 9,0 % ottengono 18 parlamentari, l’“SPD” con il 7,8% sono a 15 parlamentari e gli “Automobilisti” con il 6,8% avranno 13 seggi.
Fuori dal parlamento invece il partito “Stačilo!” (Basta!), guidato dalla leader del Partito Comunista Kateřina Konečná, che non raggiunge la soglia minima del 5% per entrare in parlamento, rimanendo intorno al 4% dei consensi.
I colloqui iniziati ieri con il presidente della Repubblica Petr Pavel, un ex generale della Nato e fermissimo sostenitore della corsa al riarmo, del centralismo europeo e del sostegno economico incondizionato all'Ucraina, potrebbero portare nel giro di pochi giorni alla nomina del Primo Ministro, affinchè si componga una maggioranza. Ieri, uscendo dall’incontro con il Presidente della Repubblica, Babis ha dichiarato: «È chiaro che con gli Automobilisti e l'SPD abbiamo 108 seggi…Dobbiamo chiarire le nostre posizioni, ieri sera abbiamo avuto solo dei colloqui preliminari».
Difesa, ambientalismo e approvvigionamento energetico, centralismo europeo e politica estera sono settori chiave da monitorare. Gli attuali partiti della coalizione di governo, Spolu e STAN, sono pro-NATO e allineati all'UE e sostengono convintamente il proseguimento dell'assistenza militare ed economica all'Ucraina. Andrej Babiš ed il suo partito ANO, invece, sottolineano l'interesse nazionale, il profilo identitario e l’urgenza di perseguire canali diplomatici per porre termine al conflitto tra Russia e Ucraina. Alleato del leader ungherese Viktor Orban, il partito di Babis siede nel gruppo “Patrioti per l'Europa” del Parlamento europeo e contesta l'orientamento mainstream delle politiche europee incarnate dalla attuale presidente Ursula Von der Leyen e dalla maggioranza che la sostiene.
Onde evitare ulteriori riletture fantasiose e polemiche nei confronti del vincitore delle elezioni è bene ricordare che lo stesso Babiš ha respinto le richieste dell'SPD di indire un referendum sull'uscita dall'UE e dalla NATO, pur impegnandosi a porre fine all'acquisto da parte di Praga di milioni di proiettili di artiglieria da tutto il mondo per l'Ucraina. Il partito ANO vuole che la NATO e l'UE da soli gestiscano gli aiuti all'Ucraina, mentre c’è contrarietà all'adesione “facilitata e sprint” dell’Ucraina all'Unione europea.
Bruxelles è avvertita, i patrioti, nazionalisti e identitari che vogliono l’Europa dei popoli e il rispetto per radici cristiane e sussidiarietà sono in crescite e vincono quasi ovunque, il cordone sanitario contro di loro è sempre più un offesa alla volontà popolare intollerata.